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POTENZA, BLACKOUT AMMINISTRATIVO

Dall’illuminazione pubblica alle tasse, Telesca accende i riflettori sulle promesse tradite del sindaco Guarente

Se in centro è caos e malamovida, nelle contrade è buio pesto e mancanza di qualsiasi servizio. E pensare che furono proprio le contrade, nella notte dello spoglio a dare a Guarente i voti necessari per la vittoria. Qualcuno, evidentemente, pensava di cambiare in meglio dopo anni di abbandono. Così non è stato e, quando non si rispetta il mandato popolare, quando non si mantiene ciò che si è promesso significa che il consenso lo si è ottenuto in modo politicamente fraudolento e lo si è tradito. Il mandato popolare è sacro. Il servizio nei confronti dei cittadini è lo spirito con il quale si dovrebbe affrontare l’amministrazione. Così non è per quanto concerne l’Amministrazione Guarente che delle contrade si è proprio dimenticata.

LA DENUNCIA DI VINCENZO TELESCA

L’unico nel Consiglio Comunale che dedica il suo impegno per le zone periferiche e per garantire i servizi ai cittadini è Vincenzo Telesca, il consigliere comunale di opposizione che da tempo è riuscito a mettere al centro della propria azione politica i bisogni reali della cittadinanza proprio ieri ha denunciato su facebook la situazione incresciosa che si vive nelle campagne. «La città è sempre più buia. Tanti i cittadini che pur contattando il numero verde non vedono mai far giorno! Inoltre, dove i lampioni funzionano illuminano pochissimo e pare (ho già avanzato richiesta in commissione di poter analizzare la prima fattura emessa dalla società che gestisce e gestirà per molti anni il servizio) che la spesa per il Comune sia anche in aumento. Se l’agglomerato cittadino soffre (via Appia nei pressi del carcere) nelle contrade si vive nelle tenebre (via Macchia Maligna, via del Sorbo e via Sorgente Marianna). In città anche attraversare una strada o camminare sul marciapiedi (dove esistono) è un rischio, mentre nelle contrade i ladri gioiscono. In tutto ciò i cittadini, in religioso silenzio, ne pagano le conseguenze ma anche i costi, perché quando si paga l‘Imu si paga anche la Tasi che è la tassa sui servizi indivisibili e, quindi, anche l’illuminazione!», così il suo stato di facebook di ieri. Un vero e proprio atto di accusa politica al sindaco Guarente e ai suoi assessori, corredata di fotografie che evidenziano lo stato di abbandono, la mancanza finanche dell’illuminazione pubblica che, come giustamente ha evidenziato il consigliere comunale, dovrebbe essere non soltanto un servizio garantito in cambio delle tasse comunali pagate ma è anche un presidio di sicurezza. Sicurezza che è al centro della propaganda leghista ma che scompare in centro come in periferia quando ci si trova alla prova del governo.

IL PRAGMATISMO CHE FUNZIONA

Se avessimo un Plutarco potentino che volesse scrivere le vite parallele degli amministratori locali, dovrebbero proprio tracciare la duplice narrazione di Guarente e Telesca che sembra anche il contrappasso locale delle dinamiche nazionali. Se la destra a livello nazionale vince contro le fumose utopie salottiere della sinistra della ZTL, a Potenza abbiamo una destra il cui sono dell’azione genera mostri e una sinistra che, nella persona di Telesca, si occupa delle questioni reali anche riuscendo ad incidere nella soddisfazione dei bisogni primari dei cittadini. A Potenza la situazione è giustapposta e contraria. Ad un sindaco leghista ma assente da ogni questione sia reale che ideale, si contrappone un esponente dell’opposizione che, al contrario, parla di problemi reali e in molti casi riesce anche a risolvere le questioni evitando le passerelle. In molte zone rurali, per esempio, è stato proprio l’intervento costante di Telesca a ottenere i risultati che ci sarebbero dovuti essere naturalmente: strade asfaltate almeno alla meno peggio, qualche lampione funzionante e qualche servizio minimo essenziale. Dall’opposizione è difficile fare di più anche se poi, ci segnalano i cittadini, a fare la passerella casa per casa e a prendersi il merito del risultato minimo ottenuto è stata l’Amministrazione Guarente che, dopo non aver assicurato il servizio ed essere stato costretto a garantire il minimo sotto la pressione dell’oppositore Telesca, ha ben pensato di presentarsi nella funzione guida di tagliatore di nastri e incasellatore di applausi.

ORA DILLO ANCHE AL CONSIGLIERE TELESCA

Una situazione che, evidentemente, è ben presente anche nelle fila della maggioranza e che ne sta creando scompiglio e nervosismo se è vero quanto ci viene riferito da uno dei tanti cittadini esasperati delle nostre contrade il quale, avendo chiamato un assessore per chiedere di asfaltare una strada a via Sorgente Marianna, si è sentito rispondere: «Ora vallo a dire a Telesca». Una resa maleducata alla propria impotenza amministrativa che la dice lunga sullo stato confusionale dell’Amministrazione Guarente e sulla grande capacità incidente di Telesca.

Di Massimo Dellapenna

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