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PARCHEGGIO ABUSIVO, ASSOLUZIONE PER L’EX SINDACO DI MELFI VALVANO

Scagionati dalle accuse anche i due capi Ufficio comunali: per la “guerra” tra ristoratori nessuna condanna

Assolto «perchè il fatto non costituisce reato». È finito così, come stabilito dal Gup del Tribunale di Potenza, il procedimento penale a carico dell’ex sindaco di Melfi Livio Valvano, attuale consigliere comunale. «Assolto per non aver commesso il fatto – ha commentato a caldo Valvano -. Quello delle “tensioni giudiziarie” è un peso inevitabile per tutti coloro che decidono di donare una frazione della loro vita all’amministrazione delle comunità. Non c’è riparazione possibile al danno morale che si subisce in queste situazioni». Dopo ben due richieste di archiviazione da parte del Pubblico ministero, a seguito di reiterate opposizioni, l’imputazione coatta che, però, come da ultimo esito emesso ieri, non ha comunque portato a nulla. L’imputazione coatta disposta dal Giudice, non è un rinvio a giudizio ma dispone che la Procura, che aveva chiesto l’archiviazione, chieda invece per gli indagati il rinvio a giudizio. Ad ogni modo, non casualmente Valvano si è presentato all’ultima udienza con la proclamazione dell’elezione a primo cittadino di Melfi risalente al 2011. La vicenda oggetto del procedimento, come da lui sostenuto, era storicamente anteriore alla sua elezione. Non casualmente, come da linea difensiva, il parere redatto dall’allora sindaco Ernesto Navazio circa, in estrema sintesi, la «sanatoria» di un contestato abuso edilizio, era datato al 2009. Valvano non è stato l’unico assolto, ma tra gli imputati non c’è Navazio che comunque, qualora tra gli accusati, sarebbe risultato scagionato a sua volta anche lui per via delle formule utilizzate dal giudice. La Procura aveva vagliato, il fascicolo fu aperto nel 2013, la denuncia dell’ingegnere Michele Brescia, in qualità di ristoratore, riguardante la realizzazione di un parcheggio, questo il presunto abuso edilizio, per una attività di ristorazione concorrente. Tra gli imputati, anche il proprietario del terreno, Gerardo Cicchiello, assolto anche lui per «non aver commesso il fatto». Coinvolti penalmente, in qualità di capi ufficio comunali ai Lavori pubblici ed all’Urbanistica, Berardino D’Amelio e Michelangelo Moscaritolo. Anche loro, insieme a Valvano e Michele Donato Ramunno, assolti «perchè il fatto non costituisce reato». Il concorso in abuso d’ufficio per il parcheggio in contrada Incoronata a Melfi, rivelatosi non sussistente.

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