FUGA DI MEDICI DAL SSN: LA ASP BANDISCE CONCORSO PER UNDICI POSTI
«Chi curerà i cittadini se non si ferma la fuga di Ippocrate?
Mille medici l’anno che decidono di andare a lavorare all’estero rappresentano una sconfitta per tutti»
Sanità, è fuga dal sistema sanitario nazionale: -10mila medici entro l’anno
I dati del sindacato Anaao Assomed. Cucinelli (Giovani Medici per l’Italia): “Mancano più di 30mila dottori”. Mattarella: “Ssn prezioso per la Repubblica”
È ancora allarme sulla sanità pubblica: entro il 2023 circa 10mila medici abbandoneranno il servizio sanitario nazionale. Il dato è stato fornito a LaPresse dall’Anaao Assomed(associazione sindacale dei medici e dirigenti sanitari italiani) e comprende “pensionamenti ordinari, uscita di coloro che avevano deciso di rimanere e dimissioni volontarie“.
Il sindacato ha proclamato, insieme a Cimo Fesmed, una prima giornata di sciopero nazionale martedi 5 dicembre 2023 per protestare contro la legge di bilancio.
“I medici continuano a fuggire dal servizio sanitario nazionale: solo nel 2022 erano 3500, 4000 invece nel 2023, e ora con il taglio alle pensioni si presuppone che se ne aggiungeranno altri 6 mila”, spiega a LaPresse Pierino De Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed. “Le risorse contenute in legge di bilancio non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale né di soddisfare le nostre richieste. Avevamo chiesto un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi invece si è deciso di aumentare le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive”, ha spiegato De Silverio. “Inoltre quello che è stato deciso sulle pensioni è la goccia che fa traboccare il vaso, in questa finanziaria le risorse sono insufficienti”. Riguardo le parole del ministro Orazio Schillaci sull’aprire un dialogo, De Silverio si dice soddisfatto ma assicura che “per revocare lo sciopero serve altro. C’è sempre stato un dialogo proficuo, sicuramente il problema non è lui. Mi sembra però che quando si va alla resa dei conti con il Mef” poi la musica cambi e sembra “essere il Mef il vero commissario della Sanità“, ha concluso.
Mancano più di 30mila medici
Antonio Cucinelli, presidente di Giovani Medici per l’Italia, spiega a LaPresse che nel Servizio Sanitario Nazionale, al momento, mancano più di 30mila medici, e aggiunge che “sicuramente la stima è al ribasso. Al momento abbiamo 350 posti letto per 100.000 abitanti, ben 150 posti letto sotto la media europea. Secondo i dati Eurostat, sappiamo che per ora ci sono 400 medici ogni 100.000 abitanti“. A questo, prosegue, “dobbiamo aggiungere la carenza di almeno 100.000 infermieri, che a dispetto del numero dei medici laureati mancano. Basti considerare il divario presente tra l’insufficiente numero di infermieri in Italia rispetto agli altri Stati europei che va ad aggravare una situazione già precaria di suo”. Poi l’allarme: “Come denunciamo da anni il SSN ormai è prossimo al collasso, solo negli ultimi anni, date le evidenti criticità denudate dalla pandemia, il numero di borse di specializzazione è stato aumentato, garantendo così un numero adeguato di specialisti per gli anni a venire. Purtroppo, vedremo i primi risultati di questa manovra solo fra altri 2/3 anni, cioè quando i colleghi entrati nel 2020 completeranno il loro percorso, e solo se (e sottolineiamo che è un’ipotesi non scontata) il SSN saprà trattenere questi neospecialisti nelle strutture pubbliche ospedaliere e territoriali, bandendo dei concorsi concorrenziali con quelli che vengono proposti ai nostri medici dalle altre Nazioni europee”.
Mattarella: “Sistema pubblico prezioso per vita Repubblica”
Proprio nel giorno in cui arrivano questi dati, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato in un messaggio alla Federazione Italiana aziende sanitarie e ospedaliere l’importanza del sistema sanitario pubblico per l’Italia. “Il contributo recato dal sistema della Sanità pubblica è prezioso per la vita della Repubblica“, ha scritto il capo dello Stato. “In occasione della Seconda Convention del Management della Sanità Italiana, desidero unirmi alle celebrazioni del venticinquesimo anno di istituzione della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, esprimendo apprezzamento per l’apporto dell’Associazione al rafforzamento della tutela della salute nella sua duplice accezione di diritto fondamentale dell’individuo e di interesse della collettività, come sancito dalla Costituzione”, ha aggiunto, evidenziando che “la recente pandemia ha messo ancora una volta in luce il valore dell’efficienza nella gestione del comparto sanitario per fronteggiare emergenze di portata globale, scongiurandone gli effetti disastrosi e individuando soluzioni rapide la cui efficacia è stata dimostrata dalle innumerevoli vite umane salvate. Nella certezza che dalle Giornate di dibattito emergeranno proficui elementi di riflessione e innovative idee per il progresso della Sanità, rivolgo a tutti i presenti il più caloroso saluto, unitamente ai più sentiti auguri di buon lavoro”
FUGA DI MEDICI DAL SSN: LA ASP BANDISCE CONCORSO PER UNDICI POSTI
Si cercherà di arginare la carenza di specialisti dopo il pensionamento anticipato di alcuni professionisti in organico aziendale
Fuga di medici dal sistema sanitario a causa dell’andamento demografico, del numero chiuso all’università, della limitazione per l’accesso alle scuole di specializzazione degli ultimi 10 anni e, di recente, dall’annunciata riforma pensionistica prevista nella legge di bilancio ed avversata dai sindacati nazionali dei medici.
La situazione si ripercuote inevitabilmente anche sulla sanità lucana e quindi anche sulla Azienda sanitaria locale di Potenza dove andranno in pensionamento anticipato due igienisti, un radiologo un direttore di distretto.
La Direzione Generale, al fine di contrastare il vuoto lasciato dai medici dimissionari e quindi di evitare effetti negativi sulla prosecuzione delle prestazioni sanitarie, ha varato un importante piano assunzionale mediante concorso per dirigenti medici.
Con la delibera n.808 del 14 novembre si emettono, a tempo determinato, undici bandi in diverse branche della medicina specialistica.
Nella fattispecie le figure mediche ricercate si riferiscono alle seguenti discipline: Cardiologia, Endocrinologia, Farmacologia e tossicologia, Geriatria, Igiene degli Alimenti e della nutrizione, Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, Malattie dell’Apparato Respiratorio, Medicina Fisica e Riabilitazione, Medicina Interna, Nefrologia, Radiodiagnostica.
I medici che andranno ora in pensione sarebbero dovuti rimanere ancora un paio d’anni garantendo nel frattempo il ricambio generazionale che oggi viene invece imposto in modo accelerato.
La riforma del sistema pensionistico prevista dalla legge di stabilità impone che chi è stato assunto prima del 1996 e che usufruiva del trattamento secondo il sistema retributivo, vada in pensione con il sistema contributivo che avrà ripercussioni sul quantum della pensione percepita.
La disciplina contenuta all’articolo 33 della legge di bilancio, che interessa le pensioni di 31.500 dipendenti pubblici, garantirebbe allo Stato un risparmio netto per 2,7 miliardi nel periodo tra il 2024 e il 2032.
Per la categoria dei medici, che hanno proclamato lo sciopero per il prossimo 5 dicembre, si sta assistendo in tutta Italia ad una vera e propria fuga dagli ospedali e dalle strutture sanitarie: un esercito composto da almeno 54mila professionisti ha lasciato o si appresta a lasciare il sistema sanitario nazionale.
Per le ataviche carenze che si riscontrano a livello nazionale, pochi i numeri delle nuove leve che hanno coperto i buchi lasciati da chi è andato in pensione.
La carenza di medici specialisti è legata non solo al numero chiuso alle facoltà di medicina, ma anche al fatto che sempre più spesso ci si indirizza verso specializzazioni remunerative in ambito privato.
I dati nazionali danno un quadro generale di professionisti nel 56% dei casi oltre i 55 anni di età.
Di recente, proprio al convegno Fiaso a cui ha partecipato il direttor Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo, il Presidente dell’Associazione Giovanni Migliore, ha lanciato l’appello alle direzioni generali delle strutture sanitarie affinché si proceda a rimpinguare le carenze negli organici assumendo trentamila professionisti ed infermieri ed abolendo il tetto di spesa per il personale, fermo ai livelli del 2004 diminuiti dell’1,4%.
Solo in questo modo si potrebbe garantire un servizio sanitario all’altezza e con soluzioni immediate.
“La Asp Basilicata- dice Maraldo- si allinea alla necessità di rimpinguare l’organico dei ‘camici bianchi’ e lo fa con un bando di concorso, se pur a tempo determinato, per poter garantire le prestazioni e l’assistenza sanitaria. Si confida nelle risposte di partecipazione considerando altrettanto significativa la carenza di medici specialisti e medici di medicina generale”
Sul futuro dell’organico aziendale, il direttore generale ha ribadito che “c’è l’obbligo morale di non lasciare nulla di intentato per garantire accesso alle cure ai cittadini lucani in un momento di transizione del Servizio Sanitario nazionale che è in una fase di difficoltà per tutte le Regioni italiane”
La Direzione Generale, indipendentemente dall’esito del bando, che si spera positivo, “è comunque già impegnata- conclude Maraldo- per varare un ‘piano B’, ovvero una rimodulazione dell’offerta che possa comunque garantire accesso alle cure e dovute garanzie ai cittadini lucani.”
Eliana Positano – Portavoce Asp Basilicata