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DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO, SOSPESI I TAGLI: DECIDERÀ LA CORTE COSTITUZIONALE

Il Ministro Valditara sulla decisione del Tar della Campania: «Impugneremo». Autonomie scolastiche: per la Basilicata prevista riduzione da 110 a 84

Sul dimensionamento scolastico, la Basilicata torna a sperare. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Campania ha accolto il ricorso della Regione: sospeso il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico e rimessa alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della norma. Il Decreto sospeso, per la Basilicata prevedeva il taglio delle autonomie scolastiche da 110 a 84, per l’anno scolastico 2024-2025, e poi gradualmente ad 83 e 82 per i due anni scolastici successivi. Per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, la decisione del Tar sull’assegnazione di 839 istituzioni regionali, in luogo delle 899 precedenti, è «importante e incoraggia a proseguire la battaglia fino alla sua conclusione positiva». Immediata la reazione del il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: «L’ordinanza del Tar Campania che sospende l’applicazione del dimensionamento per la regione verrà immediatamente impugnata, siamo già al lavoro con l’Avvocatura Generale dello Stato per ricorrere al Consiglio di Stato fiduciosi della bontà delle nostre ragioni»,. Secondo i giudici amministrativi campani, il taglio delle autonomie scolastiche, così come prospettato nello specifico dalla Campania, alla stregua delle stesse motivazioni della Basilicata, dell’Abruzzo e di altre regioni, si risolverebbe in un evidente vulnus contravvenendo alle «esigenze di presenza dell’istituzione scolastica sul territorio regionale, specialmente nelle aree contrassegnate da maggiore disagio sociale». Il Ministero dell’Istruzione, in estrema sintesi, non può, come spiegato la questione è stata rimessa alla Corte Costituzionale, effettuare rilevanti tagli basandoli «sul solo dato della costante diminuzione della popolazione scolastica, nonché su una asserita vanificazione delle economie di spesa». Il tema, è quello di un diritto garantito costituzionalmente: l’istruzione. Ad avviso del Tar campano, il corpus normativo, la questione di legittimità costituzionale riguarda primariamente parte della relativa Legge del 2011, si connota «per uno spiccato carattere di disposizione di dettaglio e non certo di principio, elidendo in toto ogni spazio di con corrente intervento del legislatore regionale che finisce per essere in buona sostanza esautorato». Lo stesso corpus normativo, contiene fattori e parametri guida, «caratterizzati da un concreto tasso di definitorietà e specificità», a differenza dei principi fondamentali che si arrestano, invece «ad un più rarefatto livello di generalità», tale da rendere il riferimento ad un regionalmente autonomo dimensionamento «alquanto illusorio e di ardua concretizzazione al cospetto di una norma statale determinati- va dei criteri dello stesso». In conclusione, potestà normativa delle Regioni «imbrigliata» entro margini assai limitati.

Di A. Carponi

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