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LICENZIAMENTI LAVORATORI PUNTI VENDITA DECÒ DI POTENZA, L’INCALZO DEI SINDACATI

A lanciare l’allarme Filcams Cgil, Filcom Fismic e Uiltucs Uil di Basilicata che chiedono «un incontro urgente in Prefettura con la partecipazione delle società in causa»

“Chiuso per inventario”. La scritta campeggia su alcuni fogli all’ingresso dei maxistore Decò di Potenza. Ma non si tratta di una procedura ordinaria, di quelle che si fanno periodicamente. Potrebbe essere, invece, preludio alla fine della due attività, con il conseguente licenziamento dei settanta dipendenti. A lanciare l’allarme la Filcams Cgil di Potenza, la Filcom Fismic e la Uiltucs-Uil Basilicata. Tutto parte da un contenzioso giudiziario tra le due aziende che hanno in locazione i punti vendita e la società del gruppo Conad, precedente marchio dei supermercati. Ad annunciarlo i sindacati che hanno ricevuto la comunicazione circa l’interruzione delle attività di due supermercati a marchio Decò – uno in via della Meccanica e l’altro in via Giovanni XXIII – in seguito all’esecuzione di un provvedimento cautelare disposto dal Tribunale di Campobasso. Nella pec inviata ai sindacati, le aziende Inversiondos S.r.l. e Inversion S.r.l. comunicando la decisione del licenziamento collettivo per i 70 lavoratori impiegati nei due supermercati di Potenza, hanno spiegato che «su istanza della società Thymos s.r.l. (società del gruppo Conad), l’ufficiale giudiziario ha eseguito un provvedimento cautelare di rilascio reso dal Tri- bunale di Campobasso, nell’ambito di un più complesso contenzioso che vede la Conad contrapposta alla società locataria, che non è ancora definito nel merito». L’ufficiale giudiziario, alla presenza del legale rappresentante di Thymos s.r.l., ha sottratto il possesso e la disponibilità degli immobili, a cui le aziende Inversiondos S.r.l. e Inversion S.r.l. potranno accedere esclusivamente per procedere allo sgombero dei beni di loro proprietà entro il 10 novembre. «Tale misura cautelare – ha spiegato il segretario della Filcams Cgil di Potenza Michele Sannazzaro – ha imposto alle aziende Inversiondos S.r.l. e Inversion S.r.l, che hanno in locazione i punti vendita dalla società La Fuente srl, l’interruzione delle attività con il conseguente avviso dei licenziamenti collettivi il prossimo 10 novembre. Come spesso accade, dunque, ancora una volta vicende giudiziarie tra società hanno come prima conseguenza la perdita di posti di lavoro a cui, però, noi ci opporremo con forza». «Qualsiasi sarà la conclusione della vicenda giudiziaria che ha portato alla comunicazione di licenziamento di 70 lavoratori impiegati in due supermercati Decò di Potenza – enfatizza Sannazzaro – noi diciamo fin da ora che difenderemo con ogni mezzo consentito la salvaguardia dei posti di lavoro. Non possiamo permettere di lasciare a casa 70 lavoratori in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Dietro ognuno di loro, infatti, ci sono 70 famiglie. Intanto abbiamo chiesto un incontro urgente alla Prefetto di Potenza affinché sia possibile un confronto tra le parti interessate alla vicenda». «Come hanno spiegato nella comunicazione inviata ai sindacato – ha continuato il segretario della Filcams Cgil di Potenza – le due aziende non potendo più proseguire le attività di vendita hanno annunciato il licenziamento collettivo di 70 dipendenti, a meno che non vengano emessi provvedimenti, da parte degli organi competenti, che le legittimino a riacquistare la detenzione degli immobili. Senza entrare nel merito della questione giudiziaria noi chiediamo che venga rispettato il diritto a lavorare dei dipendenti che rischiano di trovarsi schiaccia- ti dallo scontro legale di cui non hanno alcuna colpa. Per questo l’auspicio è che tutte le parti coinvolte si impegnino a fare tutto il possibile – ha concluso Sannazzaro – per impedire un’altra ingiustizia sociale che determinerebbe ripercussioni assai negative per 70 famiglie del capoluogo di regione». «La premura è tutelare i 70 lavoratori dei due supermercati – dichiara Donato Rosa, segretario Filcom Basilicata – che sono stati invitati ad abbandonare il luogo di lavoro dopo l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Riteniamo, come Filcom Basilicata, che i lavoratori non debbano assolutamente divenire vittime sacrificali di contenziosi giuridici tra le società. Qualsiasi possa essere la fine del contenzioso legale tra le due società, non possono rimetterci i 70 lavoratori coinvolti, né le loro famiglie, che hanno diritto a una occupazione e a un salario, e per questo noi metteremo in campo tutte le competenze e tutti i mezzi disponibili per salvaguardare il loro futuro e i loro diritti» «Noi non vogliamo entrare nel merito giudiziario del contenzioso – incalza Rosa – ma riteniamo che tutte le parti in causa debbano agire per salva- guardare i lavoratori dei due supermercati. In un momento di crisi economica come quella che stiamo affrontando nel pe- riodo odierno, non è concepibile che siano i lavoratori a pagare lo scotto di diverbi giuridici tra due società e per questo – conclude Rosa – la Filcom Basilicata lotterà con tutte le sue forze». «Non c’è certezza di come si concluderà la vicenda giudiziaria – afferma Fabio Tundo della Uiltucs-Uil Basilicata – ci preoccupa la facilità con la qua- le 70 dipendenti da un giorno all’altro perdono il proprio posto di lavoro, dipendenti che non hanno alcuna responsabilità ma che le ripercussioni di un contenzioso tra azienda sta mettendo in pericolo la tenuta economica delle 70 famiglie interessate dal provvedimento di licenziamento collettivo». «Nelle prossime ore – prosegue Tundo – chiederemo l’intervento urgente dell’Illustrissimo Prefetto di Potenza, teso a trovare una soluzione per tutti i lavoratori interessati, magari, provando a mettere d’accordo tutte le parti interessate nel solo interesse di tutelare e non perdere altri posti di lavoro in una regione che, mai come in questo momento storico sta cercando di sopravvivere».

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