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VICECONTE, IL PERDENTE DI SUCCESSO

Tajani e Gasparri hanno garantito che l’unico candidato di FI è il Gen. La loro parola alla prova del nove ai tavoli del cdx. Le prova tutte per sostituire Bardi come candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione

Se a sinistra è ancora da sciogliere il nodo delle alleanze, della presidenza e della coalizione, sembra che, però, il centrodestra non abbia alcuna voglia di sfruttare il vantaggio competitivo di questa situazione eliminando immediatamente ogni discussione sulla presidenza della Giunta Regionale e, quindi, sulla coalizione. Come dire che se Atene piange, Sparta non ride. Se sono già note da tempo le difficoltà che gli alleati di Lega e Fratelli d’Italia avrebbero nella riconferma di Bardi, il quadro che emerge nelle ultime ore è che anche in Forza Italia si stia costruendo una fibrillazione che prova a minare la ricandidatura del Generale.

LE MANOVRE DI VICECONTE

Già prima della visita di Tajani e Gasparri, sulle nostre colonne avevamo dato la notizia che ambienti vicini a Guido Viceconte avrebbero messo in campo manovre finalizzate a sfruttare eventuali veti nei confronti di Bardi da parte degli alleati. Manovre che erano state seccamente smentite propria da Tajani e Gasparri che avevano gridato ai quattro venti che per Forza Italia l’unico candidato possibile era il Generale Bardi. Per citare Shakespeare, Tajani è uomo d’onore è noi non vogliamo dubitare delle sue parole per cui sicuramente saranno prive di ogni fondamento le voci che sempre più incessanti che vorrebbero che l’ex sottosegretario Viceconte si starebbe muovendo con tutte le sue forze per costruire le premesse per ottenere la sua candidatura alla Presidenza della Giunta Regionale. Proprio perché Tajani è uomo d’onore noi non vorremmo riferirvi delle voci secondo cui uomini vicinissimi e fidati dell’ex sottosegretario si starebbero già muovendo in lungo e in largo per la Basilicata dicendo che, proprio grazie ai suoi rapporti fidati con i massimi vertici nazionali di Forza Italia, il cambio dell’ipotesi del candidato sarebbe nei fatti già effettuati. Vorremmo riferire del fatto che già i pretoriani di Viceconte stanno dicendo agli esponenti del centro (Italia Viva ed Azione) che con la candidatura dell’uomo di Francavilla sarebbero loro aperte le porte. Noi vogliamo credere al- le parole di Tajani e Gasparri e, quindi, siamo certi che queste siano soltanto illazioni, voci fuggite e non sostanziate e che an- che la partecipazione dell’ex assessore Cupparo al convegno promosso da Pittella sia soltanto una mera coincidenza e non una manovra politica.

DAGLI AMICI MI GUARDI IDDIO CHE DAI NEMICI MI GUARDO IO

Il generale, dunque, dovrà guardarsi prima dagli amici che dai nemici. Perché se è vero come è vero che Gianni Rosa, Pasquale Pepe e altri esponenti di Lega e Fratelli d’Italia hanno la legittima volontà di ottenere per un loro uomo la presidenza della Giunta Regionale, è altrettanto vero che il pericolo più grande che corre il Governatore viene proprio dal suo stesso partito. La manovra di Viceconte sembrerebbe addirittura lineare e semplice: arrivare al tavolo delle trattative finali con il veto di Lega e Fratelli d’Italia su Bardi, ottenere la Presidenza della Giunta Regionale per Forza Italia e spuntarla loro. Un’ipotesi piuttosto complessa ma che darebbe una lettura logica alle azioni che Cupparo da un lato, Viceconte e i suoi più stretti collaboratori dall’altro starebbero mettendo in piedi e che stanno provocando le fibrillazioni pesanti che il partito ha vissuto nelle settimane scorse con il botta e risposta tra Cupparo e Piro.

UN PERDENTE DI SUCCESSO

Certamente non si può non dire che Guido Viceconte non rientri nella categoria politica dei perdenti di successo. Protagonista e padrone indiscusso del centrodestra lucana in ogni sua sconfitta, è riuscito a far perdere il centrosinistra e far morire il Partito Regione non appena ha cambiato coalizione alle elezioni politiche. Oggi torna in pista grazie alle sue amicizie romane e alla sua capacità di muoversi nei meandri della politica. Una capacità che gli ha assicurato una lunga vita politica anche in anni consecutivi di cocenti sconfitte e di impotenza elettorale.

GLI OSTACOLI SUL SUO CAMMINO

La differenza sostanziale rispetto al passato è che oggi Forza Italia non è più l’arbitro della politica nel centrodestra. Quello che un tempo e per molto tempo è stato il primo partito della coalizione oggi è l’ultimo e Giorgia Meloni non sembra aver digerito bene il tentativo dell’acqua di scalfire la pietra attaccandola anche sul piano personale. A questo si aggiungono ostacoli locali di non minore importanza. Gianni Rosa e Pasquale Pepe non sono nuovi alla politica regionale e, in questi anni di militanza politica, hanno maturato una avversione verso i vecchi vertici di Forza Italia forse addirittura maggiore di quella che hanno nei confronti di Bardi. Certo è che troveremmo veramente difficile immaginare che Rosa e Pepe possano mettersi in tour accanto a Viceconte per sostenere le ragioni di una sua elezione a Presidente della Giunta Regionale. L’unica certezza è che, neanche quando ha la vittoria in pugno, il centrodestra riesce a trovare pace. Certo è che a intorbidire le acque sono sempre i protagonisti delle stagioni delle sconfitte. Come il Prometeo incatenato, legato al monte Titano con aquile che gli mangiano il fegato che continuamente ricresce, il centrodestra non riesce a liberarsi né dalle catene che lo legano né dai torturatori del suo futuro. Non siamo alla politica, siamo all’incubo.

Di Massimo Dellapenna

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