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PER I SINDACI DA RIAPRIRE: «LE RISORSE ORA CI SONO»

Il primo cittadino di Avigliano Mecca: «Progettata nel 1982 e aperta a fine ‘90 per crollare su se stessa poco dopo. Da allora non è stata più aperta». «Questo significa restituire sviluppo, economia, posti di lavoro, mobilità veloce e futuro ad un’area della Basilicata che conta oltre 30 mila lucani»

Raccontiamo spesso dalle nostre colonne quanto i sindaci siano impegnati sul fronte infrastrutture viarie. Le strade, difatti, sono punto nevralgico per raggiungere territori, garantire l’accesso ai servizi, uscire dall’isolamento, soprattutto nelle aree interne. Il sindaco di Avigliano Giuseppe Mecca comunica le nuove in merito alla strada Bancone/Tiera e asserisce: «Ringrazio il sindaco di Ruoti Franco Gentilesca, il sindaco di Bella Leonardo Sabato e il sindaco di Baragiano Giuseppe Galizia, che insieme a me hanno sottoscritto la nota ufficiale trasmessa nei giorni scorsi al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e al ministro Matteo Salvini. Abbiamo chiesto di attenzionare il progetto di recupero della strada che dal bivio di Bancone collega l’area industriale Serra Ventaruli con la SS 658 Melfi/Candela/Bari sul lato Nord e con la dorsale Metaponto/Taranto e Salerno/Reggio Calabria sul lato Sud, in un momento storico in cui le risorse ci sono e lo sappiamo, perché questo significa restituire sviluppo, economia, posti di lavoro, mobilità veloce e futuro ad un’area della Basilicata che conta oltre 30 mila lucani e che attende questa infrastruttura da circa 40 anni. Mi auguro che non si perda altro tempo perché è evidente che non ne abbiamo». Raggiunto da Cronache il sindaco spiega: «Questa strada fu progettata nel 1982 proprio con l’intento di raggiungere nel più breve tempo possibile tutte le direttrici principali attraverso la S.S. 658, fu aperta a fine 1990, poco dopo l’apertura fu chiusa e mai più aperta a causa di molti tratti interessati da fenomeni erosivi dovuti alla mancata regimentazione delle acque e di instabilità dei pendii con diversi crolli e dissesti dei muri in cemento armato. C’è da dire anche che Avigliano è uno dei comuni montani più popolosi della Basilicata e nonostante ciò vive il problema dello spopolamento, come purtroppo sta avvenendo un po’ ovunque. Il problema di Avigliano però si acuisce allorquando non presenta collegamenti veloci con le arterie stradali e ferroviarie più importanti, fatto salvo il percorso pieno di curve del- la vecchia strada Provinciale SP 6 che scorre tra gli oltre 900 metri di altitudine e i 1000, pertanto lascio immaginare che soprattutto nei me- si d’inverno diventa impercorribile e poco agibile causa delle precipita- zioni atmosferiche, soprattutto nevose. Chi transita è allora costretto a usare la S.P30 verso Potenza, per poi innestarsi sulle direttrici principali, finendo nel traffico cittadino del Capoluogo. Questa strada a scorrimento veloce che oggi attenzioniamo dunque, sarebbe la possibile soluzione per ovviare a tali disagi». C’è anche un latro punto che Mecca tiene a sottolineare: «Nella zona industriale di Serra Ventaruli, è ubicata un’importante fabbrica a livello nazionale, la “Lucart” che trasforma circa 11mila tonnellate di cellulosa all’anno, e circa 14mila tonnellate di carta vengono commercializzate ver- so l’Italia e verso tutti i Paesi europei, il tutto su autoarticolati che utilizzano quotidianamente la strada provinciale SP 6, con tutti i disagi che poc’anzi ho esposto. In un anno dunque, la strada è percorsa da circa 5000 autoarticolati. Solo per parlare di questa azienda, ma ve ne sono an- che altre medio piccole. Ripristinando la strada a scorrimento veloce, tutto questo traffico di autotrasporti su gomme si sposterebbe su tale strada, con relativi tempi di percorrenza sul- la SS658 molto ridotti». Infine, tornando al documento inviato a Regione e Ministero delle Infrastrutture e per dare contezza di quanto occorra fare il sindaco chiosa: «Abbiamo stilato il documento, insieme agli altri colleghi sindaci, e da parte dell’Ufficio tecnico di Avigliano abbiamo anche redatto un pro- getto di fattibilità che ha determinato in 15 milioni l’importo necessario per la riapertura di questa importante arteria: nella una relazione tecnica c’è il computo metrico, in cui è stato previsto il consolidamento dei dissesti e la riqualificazione del trac- ciato della strada, introducendo opere adeguate alle caratteristiche geologiche dell’aree, senza modificare l’andamento plano-altimetrico del tracciato, così da mantenere inalterati i muri di contenimento e le opere esistenti in buono stato di conservazione. Con i colleghi sindaci ci siamo impegnati, ora attendiamo una risposta celere da parte della Regione e del Ministero».

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