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RISPETTATI I LEA E NON SOLO: SI FACCIA PRESTO PER LE CILIEGINE SULLA TORTA

Sanità: s’attendono i dg del dipartimento e dell’Irccs Crob

Sicuramente è entrato in punta di piedi nel Dipartimento Sanità. Sicuramente ha avuto un bel coraggio a scegliere il settore più importante ma anche quello più problematico e difficile Francesco Fanelli, quando ha deciso di passare dall’Agricoltura alla Sanità. Con i suoi voti (il più votato di tutta la consiliatura), il suo ruolo di vice presidente del Governo regionale, il sostegno compatto della Lega, avrebbe potuto chiedere una postazione di minore lavoro e maggiore serenità. Ha deciso di mettere le mani e l’impegno direttamente nel settore più delicato di tutti. La Sanità lucana è una delle grandi questioni del Governo regionale. La Giunta Bardi si trascina tutta la problematicità del passato, i suoi difetti, i problemi irrisolti e tutto quanto di difficile soluzione. Francesco Fanelli, inoltre, ha ereditato anche una Sanità da riprogrammare dopo l’emergenza Covid-19 che chiaramente non ha consentito una progettazione di lungo termine di cui le politiche sanitarie lucane avrebbero un disperato bisogno, sia nella loro struttura pubblica, sia nel rapporto tra pubblico e privato. Si è messo di buona lena a lavorare.

I RISULTATI CONSEGUITI

Le innovazione sulla tecnologia robotica all’Ospedale “San Carlo” sono soltanto l’ultimo dei risultati ottenuti. La stabilizzazione dei precari, le assunzioni, le linee programmatiche per le riduzioni delle liste d’attesa, il rilancio sono il segnale di una forte attenzione sulle politiche sanitarie da parte dalla Regione e, quindi, della capacità del vice presidente di affrontare le priorità che ci sono. Una capacità certificata anche dalla Corte dei Conti che a maggio di quest’anno ha dichiarato che la Sanità lucana ha raggiunto i risultati dei Lea in tutti i settori e, soprattutto, ha un deficit interamente assorbito dal sistema sanitario senza gravare sui cittadini. Praticamente un successo senza precedenti quello di Francesco Fanelli che non può essere oscurato dalle questioni che ha ereditato in merito al rapporto con la sanità privata né dalle ataviche liste d’attesa che non è riuscito a risolvere del tutto. Il lavoro sicuramente premia. Fanelli ha lavorato, puntando poco sulla visibilità e molto sulla fatica e oggi, quando si pensa alla difficile sfida che attende il Mezzogiorno sull’autonomia differenziata, si può immaginare che, almeno per ciò che concerne le politiche sanitarie si può provare ad immagi- nare una Regione in grado di provarci. Saremmo ipocriti se dicessimo che la Sanità lucana è diventata il fiore all’occhiello della Sanità italiana ma la nostra lunga memoria non può farci dimenticare ciò che era la Sanità lucana qualche anno fa e ci fa sorridere di chi descrive l’azione del Governo e dell’assessore Fanelli come un’azione distruttrice.

LA CILIEGINA SULLA TORTA

Con la stessa franchezza con la quale abbiamo elencato i meriti dell’assessore leghista, non possiamo non sottolineare i suoi errori che pure esistono. Errori veniali o, meglio, dettagli che mancano per poter definire come perfetta la sua azione. Due questioni che forse non appaiono di interesse al grande pubblico ma che sono centrali per un buon funzionamento della Sanità regionale. La prima riguarda il Direttore Generale del Dipartimento. Un Interim non va bene per un dipartimento assolutamente centrale per tutto e che assorbe la maggior parte della spesa pubblica regionale. Serve un Direttore Generale a tempo pieno che sappia programmare le attività e costruire il rapporto tra gli uffici e l’utenza e tra gli uffici e la politica. La seconda riguarda il Crob. L’istituto di ricerca di Rionero è da troppo tempo senza una guida autorevole capace di dargli una linea di azione chiara e coerente. Il Crob è un gioiello della Sanità lucana e meridionale in genere. È un luogo di avanzata ricerca scientifica e sanitaria. Merita una guida che sappia indirizzarla verso le nuove sfide. Su queste due cose ci sentiamo di dire a Fanelli: “Fai presto!”. Non è il caso di perdere tempo né di rinviare. È il momento di agire. Sarebbe la ciliegina sulla torta di chi potrebbe candidarsi al cospetto del popolo lucano dicendo: «Abbiamo preso una sanità a pezzi, l’abbiamo sistemata, ora ci prepariamo a governarla per il futuro». Noi auguriamo a lui e al nostro popolo che l’assessore leghista possa farlo. Sarebbe un bel regalo per lui e per tutti noi.

Di Massimo Dellapenna

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