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LA PROVINCIA OMAGGIA NINO POSTIGLIONE

Matera radio libere, il riconoscimento per «l’importante lavoro di attività e pensiero svolto». In Consiglio il presidente Marrese sul pioniere lucano: «Ricordiamo una stagione che fu magica»

Sono sempre più numerosi i comuni in Basilicata e nel resto d’Italia che intitolano uno spazio pubblico a Bonaventura Postiglione pioniere delle radio libere. Tra le tante Istituzioni che decidono di omaggiare le gesta dell’Istrione lucano anche la Provincia di Matera. Nella Seduta del Consiglio provinciale del 29 settembre scorso, il Presidente Piero Marrese insieme ai consiglieri hanno ri- conosciuto l’enorme importanza dell’attività svolta dalle “Radio Libere” in un periodo tutt’altro che facile. Va ricordato, infatti che la fu la celebre sentenza della Corte Costituzionale del 28 luglio 1976, a far uscire dalla clandestinità i pionieri dell’etere. Una decisione storica che caratterizzò, dal punto di vista sociale, culturale e politico, i decenni a venire. Il presidente della Provincia Piero Marrese, proprio a proposito della figura di Nino Postiglione e di cosa abbia rappresentato la sua attività in termini di libertà di pensiero, ha affermato: «Quest’anno, ricade il cinquantesimo anniversario delle Radio in Fm. Fu il potentino Bonaventura Postiglione a dare vita alla prima Radio Libera in Italia, registrando, il 26 gennaio del 1973, presso la Camera di Commercio di Potenza, la ditta “Radio Diffusione”, che poi sarebbe diventata Radio Potenza Centrale, oggi la radio più ascoltata in Basilicata e molto seguita anche in altre regioni del Sud. È stato proprio Nino Postiglione, volato in Cielo nel 2013, dopo il riconoscimento del 2021 da parte della REA (Radio Televisioni Europee Associate) che raggruppa 425 RadioTv in tutta la Penisola, a togliere la primogenitura radiofonica a Radio Milano International e a Radio Parma». «Per quanto riguarda le Radio libere, “ma libere veramente” , come cantava Eugenio Finardi con la sua famosa canzone “La Radio”, possiamo dire che esse rivestirono un ruolo decisivo nella rivolta studentesca e nella lotta alla mafia: basti ricordare la bolognese “Radio Alice” e “Radio Aut” di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia ne11978» ha continuato Marrese nel suo intervento. «Il periodo di libertà d’antenna, sancita dalla celebre sentenza della Corte Costituzionale del 28 luglio 1976, fu mitico perchè fece uscire dalla clandestinità i pionieri dell’etere. La stagione delle “Radio libere” , è stata una magica stagione di libertà di pensiero e di impresa, che onoró gli articoli 21 e 41 della nostra Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza. Oltre al primo pioniere dell’etere Nino Postiglione, vanno menzionati: Vasco Rossi di Zocca (Modena), primo disk jockey delle Radio in Fm, Tonino Luppino di Sapri (Salerno), primo libero radiocronista ad intervistare il 17 gennaio 1979 Papa Karol Wojtyla, dopo appena tre mesi di Pontificato e la materana Rachele Laino (la mitica signora Lina) di Radio Emme» ha proseguito Marrese. «Va, aggiunto, per concludere, che il Consiglio Regionale della Campania ha approvato all’unanimità, nel mese di luglio del 2023, la proposta di legge, depositata dall’Onorevole Tommaso Pellegrino, che istituisce il 28 luglio come giornata celebrativa delle Radio Libere. Dunque, una legge regionale pilota per ricordare un evento di liberazione: la sentenza della Corte Costituzionale n. 202 del 28 luglio 1976, che sanci la legittimità di trasmissioni radiofoni- che, purché in ambito locale» ha concluso Marrese nel suo intervento. Dopo l’intervento del presidente, il Consiglio si è espresso favorevolmento al riconoscimento dell’attività svolta dalle radio libere. Quel vento di libertà che negli anni 70 ha ispirato uomini “liberi” e lungimiranti come Nino Postiglione, è arrivato fino ai giorni nostri e sta soffiando in ogni parte della Basilicata e in molte zone di Italia. Ricordare le gesta dei pionieri dell’etere attraverso una intitolazione o attraverso un atto formale significa far comprendere alle future generazioni che ci sono delle libertà, che noi oggi diamo per scontate, che fino a pochi anni fa non lo erano affatto e che persone come Nino Postiglione hanno messo a repentaglio la propria vita per dar voce ai cittadini e per permettere il pluralismo delle informazioni anche se soltanto a livello locale.

Rosamaria Mollica

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