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IL MINISTRO FRATIN SCEGLIE TISCI

Appennino Lucano, dopo la revoca del presidente Priore ecco il Commissario al Parco

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha nominato Antonio Tisci, Commissario ad acta per il Parco dell’Appennino Lucano. Il Commissario affiancherà il Direttivo del Parco che resta nel pieno delle sue funzioni e la Comunità del Parco al fine di ripristinare la corretta attività amministrativa del Parco stesso. Il Commissario resterà in carica sei mesi in attesa di avviare le procedure per la nomina del Presidente del Parco che dovrà prendere il posto dell’esonerato Priore. L’ormai ex Presidente del Parco è stato esonerato dal Ministero a causa di quella che è stata ritenuta una vera e propria cattiva gestione delle risorse del Parco dell’Appennino Lucano. Secondo il Ministero, infatti, non solo Priore avrebbe adottato delibere commissariali quando non aveva il potere di adottarle, agendo in totale mancanza di potere ma, soprattutto, avrebbe ridotto il Conto Economico del Parco di oltre il 90%.

UNA DIFFICILE OPERA DI RICOSTRUZIONE

Sarà una difficile opera di ricostruzione economica, politica e sociale quella che attende il Commissario ad acta che dovrà agire insieme alla Comunità e al Direttivo del Parco. In primis, infatti, dovrà assicurare il recupero dell’ordinata e corretta amministrazione del Parco procedendo a verificare quanti atti Priore ha adottato in totale assenza di potere. Successivamente, avrà il difficile compito di ricostruire il rapporto sociale con il territorio del Parco. Nei mesi scorsi Antonio Rubino, Presidente della Comunità del Parco, aveva più volte segnalato i metodi non proprio ortodossi del Presidente e la sua mancanza totale di sensibilità verso le esigenze del territorio. In particolare, la rottura definitiva si era consumata sulla questione cinghiali che Priore non aveva ritenuto una priorità e un’emergenza da affrontare preferendo ironizzare sulla questione paragonando un cinghiale ad uno scoiattolo.

IL NOSTRO IN BOCCA AL LUPO

Nel nostro piccolo abbiamo seguito le vicende del Presidente Priore e abbiamo fatto di tutto per segnalare il rapporto non lineare del Presidente con il territorio del Parco. Mandiamo il nostro “in bocca al lupo” a Tisci che, insieme a Rosita Gerardi (vice presidente del Parco) e Antonio Rubino (Presidente della Comunità del Parco), avrà il compito di rimettere in piedi quello che Priore aveva distrutto. Il consiglio che ci sentiamo di dargli è quello di mitigare le sue asperità caratteriali e comprendere che il cambiamento può avvenire anche un poco per volta e non necessariamente con l’accetta. Un consiglio che, se qualcuno gli avesse fatto prima o lui avesse avuto l’intelligenza di ascoltare prima, non gli avrebbe causato i problemi che ha avuto nella direzione dell’ARPAB. Da Direttore Generale dell’ARPAB fu colui il quale portò un ufficio dell’Agenzia a Viggiano per controllare direttamente l’impatto dell’estrazione petrolifera in Val d’Agri, siamo sicuri che questa sensibilità e questo amore per il territorio gli sarà da stella polare anche nelle azioni future che dovrà intraprendere. Da parte nostra la certezza che non faremo sconti né a lui né a quanti con lui gestiranno il Parco perché noi al Parco ci crediamo. Se saranno in grado di fare meglio di Priore gliene daremo merito, se continueranno sulla strada dell’integralismo ambientale, della mancanza di progettazione, dell’assoluta assenza di idee non avremo paura di criticare. Intanto inizia una nuova stagione per il Parco dell’Appennino Lucano con la speranza che sia una stagione di rinascita e di speranza verso il futuro. A noi soltanto il merito di non aver mai perso d’occhio la questione e di avere sempre continuato a vigilare. Il nostro compito è quello di essere i cani da guardia del potere, lo saremo anche nei confronti di Tisci come lo siamo stati di Priore.

Di Massimo Dellapenna

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