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CINQUESTELLE, VERSO IL GRANDE BLUFF

Giordano vittima sacrificale in attesa di far digerire alla base l’accordo con Chiorazzo

Tutto pronto per il bluff del Movimento 5 stelle? Quasi, a sentire i bene informati nei palazzi. Il fatto: domenica è convocato l’ennesimo vertice dei grillini per decidere sulle prossime elezioni regionali. Il movimento vive uno dei momenti più delicati della sua storia, almeno in Basilicata. Ci si gioca tutto o quasi. È una partita tra due sentimenti politici diversi: proseguire nel percorso identitario che ha portato la creatura di Grillo e Casaleggio a ottenere record elettorali in Basilicata, come alle scorse elezioni politiche, oppure allinearsi al tavolo delle trattative in odore di campo largo accettando di sostenere un aspirante governatore, e ormai lo hanno capito pure i muri che si tratta di Angelo Chiorazzo e sperare di eleggere qualche consigliere e magari posizionare un proprio assessore se il progetto dovesse risultare vincente. Una seconda via di certo più comoda per chi da militante negli anni si è trasformato in politico di professione: non c’è il brivido, la tensione e la scomodità della corsa solitaria considerando che di riffa o di raffa qualcosa si dovrebbe ottenere. Una via che però sarebbe una sorta di “tradimento” dei principi fondativi del partito. Anzi sarebbe proprio come una curva a U rispetto a quanto macinato finora. Tanto che la tensione del movimento è già alle stelle (e non solo 5 metaforicamente). I duri e puri, e cioè quelli che sono rimasti alle idee del Movimento 5 stelle delle origini e non hanno poltrone da difendere, di Chiorazzo, o meglio di un candidato presidente che non sia identitario non ne vogliono proprio sentir parlare. Un tempo il problema non sarebbe proprio stato all’ordine del giorno: si sarebbe votato con la piattaforma Rousseau e quindi avrebbe deciso la base. Oggi il movimento è diventato più liquido. Ma il rischio di strappare è altissimo. Per questo sarebbe in corso un gioco a “bluffare” o a rinviare la decisione anche domenica con l’ennesimo rinvio pilatesco a decidere un’altra volta. Il bluff invece potrebbe essere quello di indicare un candidato governatore interno come il presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano che però non sarebbe una scelta definitiva ma solo un modo di aprire le trattative con il Pd e lo stesso Chiorazzo con il tentativo di far digerire con il tempo la “mela avvelenata” che oggi probabilmente, a sette mesi dal voto, sarebbe ancora troppo indigesta. Restano comunque i dubbi sulla reale convenienza elettorale. Rispetto all’assegnazione dei seggi ai 5 stelle converrebbe sempre e comunque la corsa solitaria. In pratica se il “campo largo” dovesse perdere la lista del Movimento 5 stelle (indebolita dalla perdita di identità ideologica) eleggerebbe al massimo un solo consigliere regionale. Se invece la coalizione vincesse gli eletti sarebbero due. Non di più. Cinque anni fa il Movimento 5 stelle con Mattia candidato presidente e con percentuali inferiori a quelle delle ultime politiche il Movimento elesse 3 consiglieri. A chi giova quindi tutto questo?

Di Giovanni Nero

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