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WI-FI IN BASILICATA, INTERRUZIONE DI SEGNALE

Il progetto regione-vodafone Italia non decolla: al buon input politico, seguito lo stallo burocratico. Il sistema non è funzionante ed operativo in 9 comuni su 10 rientranti nell’accordo

«Regione Basilicata e Vodafone Italia annunciano la realizzazione del progetto volto a favorire lo sviluppo del territorio attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali anche nei piccoli comuni». Così la Regione Basilicata sul proprio sito annunciava la rivoluzionaria operazione che avrebbe connesso anche i più piccoli comuni lucani. «La quasi totalità dei comuni lucani – dichiarava Bardi – hanno manifestato il proprio interesse a partecipare al progetto e, infatti, sono oltre 400 i punti WiFi ad accesso libero distribuiti sull’intero territorio e tanti sono i citta- dini che stanno usufruendo del servizio. I pochi punti da attivare ancora, saranno tali entro l’estate e il servizio sarà utile per l’imminente stagione estiva. I dati aggregati – prosegue il presidente – che potranno essere elaborati dal sistema, daranno informazioni utili al monitoraggio dei flussi turistici e potranno garantire anche una corretta programmazione dei servizi a favore dei tanti turisti che, sempre più, affollano le nostre tante località di mare e di montagna oltre ai nostri bellissimi borghi. Un particolare ringraziamento va a Vodafone, partner tecnologico di questo progetto».

UN PROGETTO RIVOLUZIONARIO

Effettivamente in una Regione come la nostra, caratterizzata da territorio impervio, scarsa antropizzazione, poca densità abitativa, grandi distanze e territori scomodi, lo sviluppo di una efficiente infrastruttura internet poteva essere una delle più importanti sfide per superare l’isolamento. In questo quadro l’intervento pubblico e la sinergia tra impresa privata e scopi sociali risulta essenziale per superare anche la poca redditività economica degli investimenti sul territorio. L’intuizione del Governo Bardi, pertanto, non può che essere lodata anche in considerazione delle grandi opportunità che lo smart working è in grado di offrire come rientro di persone sul territorio a condizione che la rete internet sia efficiente e funzionante.

IL RALLENTAMENTO BUROCRATICO

Alla straordinaria lungimiranza dell’idea di Bardi, però, non è corrisposto una pari efficienza da parte della struttura amministrativa che avrebbe dovuto realizzare il progetto. Da un’inchiesta di Cronache, infatti, in 9 comuni su 10 dove il WiFi in cooperazione tra Vodafone e Regione si sarebbe dovuto realizzare, il sistema non è funzionante ed operativo. Il visionario progetto che la politica aveva immaginato si è fermato nella lentezza della burocrazia e, forse, nell’inefficienza degli uffici che avrebbero dovuto realizzare – prima – e controllare – dopo – l’esecuzione e il funzionamento degli investimenti.

SOUTH WORKING

L’enciclopedia Treccani on-line dedica un lemma al South Working definito come “lavoro da remo- to per aziende fisicamente collocate nell’Italia del Nord, svolto da casa o in regime di smart working da persone che abitano nell’Italia del Sud”. Un cambiamento potenzialmente epocale che, non solo può servire per contrastare l’emigrazione e lo spopolamento ma che, addirittura, può essere il motore di un ritorno da Nord verso Sud con persone che potrebbero lavorare a distanza senza trasferirsi fisicamente in posti lontani. Una grande opportunità per i nostri piccoli comuni che, al di là degli aspetti affettivi di chi in questi comuni ci è nato, potrebbero anche offrire costi della vita accettabili. Chi non vorrebbe, del resto, avere uno stipendio milanese o londinese, affittando un alloggio al prezzo in cui lo affitta in uno qualsiasi dei paesini lucani? Un costo della vita più basso con un salario più alto è il sogno di chiunque. Un’opportunità che la Basilicata può e deve cogliere e che, con gli investimenti indicati dalla Giunta Regionale sarebbe potuto diventare realtà se anche la burocrazia regionale avesse collaborato nella concretizzazione dell’idea. Cosa che, fino ad ora non è accaduta. Se questa idea non deve rimanere lettera morta è necessario che ci si attivi, anche eventualmente mettendo mano alla struttura burocratica che se ne sarebbe dovuto occupare e non lo ha fatto fino in fondo. Quando si parla di carenze infrastrutturali, infatti, non si deve soltanto pensare alle strade e alle ferrovie ma anche alle infra- strutture internet che possono svolgere in Basilicata il ruolo che qualche se- colo fa fu della via Appia.

Di Massimo Dellapenna

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