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DE FILIPPO: «PER NAPOLITANO, CROCEVIA DEL MERIDIONALISMO LA BASILICATA»

Oltre il giardino/2, il ricordo dell’ex capo di stato

Mentre l’Italia dice addio all’11º presi- dente della Repubblica Italiana, il primo ad es- sere stato eletto due volte, Giorgio Napolitano, ospite in studio ad “Oltre il giardino” – il programma di Cronache Tv, in onda sul canale 68, condotto dal giornalista Paride Leporace – l’ex parlamentare del Partito Democratico Vito De Filippo ne delinea un ritratto dal taglio tanto personale – avendone condiviso la sua ampia stagione politica a stretto contatto – quanto storico e sociale. E lo fa prendendo in prestito una frase del senato- re Emilio Colombo che qualche commentatore ha ripreso in queste ore, che attribuisce a Giorgio Napolitano la figura di «un autentico comunista, un autentico democratico». Affermazione che trova «assolutamente d’accordo» De Filippo come «sintesi perfetta della vita politica e istituzionale prestigiosissima del presidente emerito Napolitano».

IL RITRATTO DI GIORGIO NAPOLITANO: UN UOMO DI PARTITO OLTRE CHE DELLE ISTITUZIONI

Giorgio Napolitano è spira- to all’età di 98 anni. Da tempo malato, era ricoverato nella clinica privata Salvator Mundi International Hospital, al Gianicolo, a Roma. Nacque a Napoli da Giovanni e Carolina, lui avvocato liberale, poeta e saggista e lei figlia di nobili napoletani di origine piemontese. Dopo gli studi classici si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli. Nel 1945 aderisce al Partito Comunista Italiano di cui è segretario federale a Napoli e Caserta. Figura chiave della Prima e Seconda Repubblica, convinto europeista. Deputato quasi ininterrottamente dal 1953 al 1996, europarlamentare dall’89 al 92 e dal 99 al 2004, fu nominato senatore a vita nel 2005 da Carlo Azeglio Ciampi. Fu presidente della Camera nell’11esima legislatura quando succedette a Scalfaro, eletto al Quirinale e ministro dell’Interno del governo Prodi. Primo capo dello Stato ex membro del Partito Comunista, il 20 aprile 2013, per la prima volta nella storia repubblicana, fu eletto per un secondo mandato, divenendo così il presidente della Repubblica Italiana eletto in età più avanzata e fino alle dimissioni il più anziano capo di Stato d’Europa. Ha conferito l’incarico di governo a 5 presidenti del Consiglio, ha no- minato cinque giudici della Corte Costituzionale e cinque senatori a vita. Non mancarono certo le critiche come durante il suo mandato presidenziale, quando fu talvolta accusato di essere troppo accondiscendente nei confronti di Berlusconi nei pe- riodi in cui quest’ultimo ricoprì la carica di presidente del Consiglio. Intanto, con le bandiere a mezz’asta su Palazzo Madama – dove è stata allestita la camera ardente in attesa delle esequie di Stato svoltesi ieri, quando è stato dichiarato lutto nazionale, il cordoglio è giunto trasversalmente dal mondo politico e non solo. Queste, a grandi linee le note biografiche, ma De Filippo ha tentato di fare emergere tratti più particolari di una «complessa vita, a tratti anche tragica». «La sua formazione anche culturale – afferma il dem – gli ha consentito una duttilità, una sensibilità, una capacità dialogica anche rispetto ad una formazione profondamente comunista per una parte della sua vita. E credo – prosegue De Filippo – che questa sua sensibilità stia al- la base del fatto che lui è stato veramente il primo in tante occasioni».

L’OPINIONE DI NAPOLITANO SULLA BASILICATA: «UN ESEMPIO VIRTUOSO DI MERIDIONALISMO»

Tra gli apprezzamenti resi al- la terra lucana da parte di Napolitano vi è quello di averle riconosciuto «l’esempio di come il Mezzogiorno può fare fronte alla prova dell’autogoverno», citando parte di un suo discordo fatto in Regione quando De Filippo rivestiva la carica di governatore lucano compiacendosi del «massimo esercizio del- la libertà di critica e soprattutto del massimo contributo al confronto delle opinioni» sollecitando all’epoca, «a fare della istituzione Regione in Basilicata un presidio di efficace potenziamento delle risorse, delle energie e delle prospettive che sono così essenziali per la popolazione lucana». Un esempio virtuoso di Meridionalismo, insomma. Parole che oggi appaiono come pietre, che De Filippo ha così commentato in studio gli elementi più significativi di quella visita «che vorrei ricordare – afferma il dem – fu di tre giorni tra Matera, Potenza e Rionero». E di cui evidenzia i di- versi elementi significativi «di tipo politico, culturale ed emotivo». «Napolitano considerava la Basilicata – rimarca De Filippo – il crocevia di una delle stagioni migliori del Meridionalismo. Era convinto di questo, non era propagandismo».

IL SECONDO MANDATO DI PRESIDENTE

Tra gli altri passaggi cruciali che De Filippo ha condiviso con Napolitano vi è anche la sua (doppia) nomina a Capo dello Stato: «Io sono stato grande elettore sia per la prima che per la sua seconda nomina a presidente della Repubblica – racconta negli studi di Cronache Tv l’ex parlamentare dem – ho avuto questa fortuna sia nel 2006 che nel 2013. Quindi ricordo tutte e due le elezioni e già nella prima non era prevista l’ipotesi di designare Napolitano. Ricordo che c’è stato un dibattito molto importante». Altresì per la riconferma storica dove «lui fece un discorso molto duro e i parlamentari consapevoli della debolezza in quel momento del dibattito tra gruppi parlamentari e forze politiche quasi con un applauso liberatorio lo hanno ripetutamente applaudito anche in quella reprimenda che fu tale. Ne ricordo ancora oggi il tono e anche la commozione in alcuni passaggi del presidente».

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