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VERTENZE E PRECARIATO: POLITICA E LAVORATORI SONO TROPPO DISTANTI

Oltre il giardino/2 dibattito a 3: Affuso, Lamorte e Gentile

Mai come in queste ore il lavoro è un tema centrale nel dibattito politico nazionale e non solo. La vertenza Stellantis, tanto per citarne una, che ha portato gli operai presso lo stabilimento di San Nicola di Melfi e nell’indotto a fermare la produzione per 8 ore, ha riacceso i riflettori, semmai si fossero spenti, sulle condizioni di lavoro e sul futuro lavorativo di migliaia di persone. Ad Oltre il giardino sul canale 68, la seconda puntata della seconda stagione si affronta la tematica con ospiti autorevoli, come sempre d’altronde. Nicoletta Gentile, vicesegretaria Pd Basilicata, autorevole dirigente del partito con alle spalle importanti esperienze di lavoro precarie, Nunzia Affuso una dei precari ex Tis e Rmi della regione Basilicata e Antonio Lamorte segretario Fiom Basilicata sviscerano insieme al padrone di casa, il giornalista Paride Leporace le tematiche legate al mondo del lavoro.

IL PROBLEMA DEL LINGUAGGIO “INCOMPRENSIBILE” DEL PD

La puntata parte dal duro attacco dei giornalisti Lilli Gruber e Massimo Giannini ad Elly Schlein segretaria del Pd tacciata di avere problemi di comunicazione. Parla tanto per non dire nulla e usa termini poco comprensibili dal “popolo”. Il linguaggio della politica a volte può essere complicato, il tema in generale del precariato è complesso e non sempre è facile far arrivare un messaggio in maniera chiara e semplice come chi vive il problema vorrebbe. «Scendendo nei problemi locali se parliamo della platea dei lavoratori del Reddito minimo di inserimento o degli operai Stellantis allora utilizzare un linguaggio chiaro, semplice che tutti possano comprendere è d’obbligo perchè stiamo parlando della vita e del futuro delle persone» ha sottolineato la vicesegretaria Gentile e ha spiegato poi: «Questo direi che è il tema dei temi di cui la politica si deve occupare e il Pd in quanto partito politico di sinistra non può che essere accanto agli operai, accanto ai beneficiari del reddito minimo e ai rappresentanti del Tis, proprio perchè si tratta di lottare insieme a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese a chi davvero vive un disagio sociale. Un disagio non solo sociale, è un disagio fisico, un disagio mentale. La politica si deve occupare dei problemi della gente. È questo il tema dei temi». E alla domanda di Leporace sull’esistenza di uno scollamento tra la politica di sinistra, il mondo operaio e il sindacato Fiom, il segretario lucano della Fiom Antonio Lamorte ha affermato: «C’è uno scollamento, ma lasciatemi dire, c’è anche delusione, perché noi veniamo da anni in cui gli operai e il loro lavoro non sono più riconosciuti. Non si trovano più soluzioni, non si danno più risposte a operai. La condizione salariale, ad esempio, è sotto gli occhi di tutti. Gli operai vivono disagi enormi, fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. In più c’è il tema dell’incertezza lavorativa, ed è quest’ultimo aspetto che ci ha portato a dar vita allo sciopero presso lo stabilimento Stellantis. Le persone sentono che il loro lavoro è continuamente a rischio anche in realtà che in Basilicata consideravamo solide come appunto Stellantis. Gli operai chiedono garanzia occupazionale per il futuro, rispetto e soprattutto dignità». Infine Nunzia Affuso che vive nell’incertezza del futuro che il lavoro precario comporta. Ila- vorato del Reddito minimo di inserimento ed ex Tis continuano a manifestare davanti la regione Basilicata e continuano a chiedere di essere stabilizzati. Una vertenza che dura da troppo tempo e che pare non avere soluzione. I lavoratori hanno scritto anche alla segretaria Schlein per «spiegare la situazione di precarietà in cui viviamo e che tutt’oggi permane. Noi abbiamo chiesto a Elly Schlein in sostegno politico alla nostra lotta. Ad oggi non ci sentiamo rappresentati politicamente da nessuno. La segretaria del Pd non ha risposto alla nostra missiva come non lo hanno fatto nemmeno gli altri esponenti politici ai quali ci siamo rivolti, ad esempio Conte del Movimento 5 Stelle, nè nazionali nè regionali» ha spiegato Affuso. Un partito come il Pd e come il Movimento 5 Stelle che non rispondono al grido di dolore dei lavoratori precari o che comunque non portano il tema sui tavoli nazionali di discussione è sicuramente sconveniente. «Un partito politico come il Pd, deve farsi carico di questo problema. Di sicuro non di pronta e di facile soluzione, ma è un problema che è nelle corde del partito. – ha dichiarato Nicoletta Gentile – Oggi non si risponde più agli appelli perchè rispetto al passato non c’è più lo stesso liguaggio. Il precario vive dei momenti di mortificazione, dei momenti in cui si sente effettivamente ascoltato. Da dirigente politico penso che si dovrebbe stare notte e giorno a combattere e a lottare con chi vive una situazione di disagio. La vita del precario non è una vita semplice. La politica deve riprendere a dialogare e a farlo con un linguaggio comune».

LA VERTENZA TIS E RMI

Una rappresentaza dei 1880 nuclei familiari collocati in progetti di inserimento sociale e lavorativo, Tis e Rmi appunto, stazionano da ormai oltre 120 giorni in presidio permanente nei pressi del palazzo regionale per chiedere una stabilizzazione che ridia dignità lavorativa a queste persone. Ma a che punto è ora la mobilitazione? «Noi abbiamo svolto diverse manifestazioni, abbiamo girato praticamente tutta la regione con il nostro striscione e un nostro volantino che spiega la questione e per intercettare altri lavoratori come noi» ha spiegato Affuso. Da anni di precariato con contratti rinnovati di volta in volta e senza nessun diritto come si può arrivare alla stabilizzazione? «Non abbiamo nessun diritto, infatti. Sappiamo bene che la sinistra attualmente in Basilicata è all’opposizione per cui può fare ben poco. Il centrodestra, dal canto suo, va avanti con le proroghe, dicendo di voler risolvere la questione, ma nei fatti non è così. La nostra speranza sarebbe quella che, dopo le elezioni regionali del 2024, la Regione istituisca un bacino di lavoratori di pubblica utilità, in questo modo saremmo riconosciuti come lavoratori. È solo una questione di norme» ha spiegato Affuso. «Noi svolgiamo un lavoro essenziale. Smaltiamo gli arretrati negli uffici amministrativi, noi siamo indispensabili». La vicesegretaria Pd Gentile ha sottolineato: «Normativamente la situazione è un po’ complicata. È il governo centrale che dovrebbe intervenire. Oggi il governo di centrodestra deve farsi carico di questi lavoratori, cosa a mio parere difficile che aavvenga perchè i lavoratori Rmi ed ex Tis sono considerati da chi ci governa una platea alla quale dare semplicemente assistenza, un’assistenza sociale e non invece una dignità di lavoro».

VERTENZA STELLANTIS

Lo sciopero che in queste ore ha visto fermarsi completamente lo stabilimento e l’indotto di San Nicola di Melfi ha visto un’ampia partecipazione di operai e l’adesione di tutti i sindacati. Una vertenza molto difficile che il segretario Fiom Lamorte ha spiegato: «Manca fondamentalmente l’interlocuzione tra la società multinazionale Stellantis e il sindacato. Do- po l’accordo firmato nel giugno 2021 che prevedeva la produzione di quattro nuovi modelli a Melfi e la garanzia occupazionale per tutta l’area, Stellantis ha convocato nuovamente le parti sociali e ha fatto intendere che vorrebbe poter gestire e governare la fabbrica unilateralmente senza più dialogare con i sindacati. Le persone non riescono più a svolgere l’attività lavorativa perché le condizioni in fabbrica sono peggiorate. Si vive questa condizione di incertezza. La gente è costretta a licenziarsi, la gente è costretta ad andare in trasferta. Ci vuole più rispetto e dignità. Dobbiamo riprendere a tessere quelle relazioni sindacali che possano portare delle risposte a chi vive i disagi in fabbrica».

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