POVERA BASILICATA

Ci si aspettava di più da questi patrioti che hanno acchiappato la vittoria per sbaglio giudiziario, ciurlando nel manico duro del giustizialismo e che ora, per ravvedimento operoso e loro guai, hanno accomodato col più utile garantismo ed invece oltre le chiacchiere su cambiamento ed etica pubblica la Basilicata è immobile e come impalata all’inconcludenza del buon fare, nonostante il ventaglio di risorse e di possibilità normative avute a disposizione come non mai nella sua pur complicata storia istituzionale. Così quando al Festival di Venezia hanno ridato vita a “L’inchiesta parlamentare sulla miseria”, documentario dell’Istituto Luce per i 70 anni della proiezione alla 14ª Mostra Internazionale del Cinema del 1953, non s’è fatto vivo nessuno. Il reportage, formidabile e inquietante, mostra come già allora l’Italia fosse spaccata in tre: con una povertà contenuta al Nord, una pesante nel Centro ed una spaventosa al Sud con Basilicata e Calabria in testa. A distanza di decenni e nonostante le frottole del centrodestra la scena è rimasta drammaticamente la stessa. Cantano Palla&Lana:“Una mole di menzogne che nasconde verità rende buia ogni maceria tra miseria e povertà”.