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GALELLA ED IL CORAGGIO ACCOMODANTE

TACCO&SPILLO

Aveva ragione da vendere il nostro Manzoni con la sua penna bella e affilata a scrivere che se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può certo inventare da un momento all’altro ed Alessandro Galella a dispetto del suo sanguigno mentore Gianni Rosa che l’ha piazzato in successione di fratellanza italica, manco fosse il cavallo di Caligola, non l’ha saputo trovare a tu per tu col governatore, nonostante poco prima nella convention celestina di FdI e dietro il rullare dei tamburi di guerra contro il bis, avesse dato fuoco alle polveri, tranne poi accorgersi della presenza fantozziana d’una semplice e malevola telecamera che imbucata per onore e verità di fatti e parole l’ha immortalato nel pieno della sua perfomance inviperita tanto da servirlo su un piatto d’argento all’ira funesta e vendicativa di Bardi. Ora però tanto per ricordare al senatore Rosa la jattura del suo errore politico l’intrepido Galella ha trovato modo d’accomodare il suo coraggioso giovanilismo di assessore esterno e miracolato girando subito la frittata sul bersaglio facile di Guarente. Scrive Honoré de Balzac:“Il coraggio non può essere contraffatto, è una virtù che sfugge all’ipocrisia”.

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