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SFIDUCIA BARDI, GALELLA RITRATTA

Il presidente potrebbe dimettersi senza fiducia piena: cdx a rischio implosione. Nonostante i video lo inchiodino, per non perdere l’assessorato la butta sul fraintendimento

“Pronunziò in fretta il forzato, precipitando quelle poche sillabe, e strisciando le consonanti, parte per il turbamento, parte perché, rivolgendo pure quella poca attenzione che gli rimaneva libera, a fare una transazione tra le due paure, pareva che volesse sottrarre e fare scomparir la parola, nel punto stesso ch’era costretto a metterla fuori”, Alessandro Manzoni, gran descrittore di archetipi umani descrive così l’incontro tra Renzo Tramaglini e Don Abbondio, quando quest’ultimo, minacciato dal primo gli dice che la causa del rinviato matrimonio è di Don Rodrigo ma poi si pente. Deve essersi sentito così il povero Alessandro Galella, assessore fiduciario di Bardi che venerdì scorso, alla Summer School di FDI, avendo davanti a sé il suo mentore Gianni Rosa, dal cui sostegno dipende anche la sua rielezione, si è lanciato in una lingua filippica contro Bardi ritenuto causa prima del “freno” del Governo Regionale. Proprio come il povero curato, Galella non è il marchese di Conde e non deve aver passato una nottata tranquilla. Voci di corridoio raccontano che l’assessore ultra’ più volte avrebbe cercato di spiegare che la frase è stata interpretata male e che non c’era nessuna critica nei confronti del Presidente della Regione e della sua azione politica e amministrativa. Un tentativo goffo di recuperare, quasi fanciullesco.

“NON MI SONO SPIEGATO BENE”

Un seguirsi ossequioso di “non l’- ho detto”, “non lo pensavo”, “non mi sono spiegato bene” che conferisce all’assessore la palma d’oro del Don Abbondio dell’anno. Se qualcuno in passato ha accusato Galella della sua provenienza Ultras, con questa carica francese e ritirata spagnola dimostra chiaramente che di quella giovanile militanza non è rimasto proprio niente. Eccitato dalla presenza di Rosa ha attaccato Bardi, preoccupato dalle possibili ritorsioni di Bardi si è rimangiato tutto. Un vero peccato caratteriale per un dirigente di partito che sembrava e ci è sempre sembrato essere tutto di un pezzo e, soprattutto, di grande coraggio. C’è chi racconta che l’assessore all’agricoltura sia andato anche chiedendo in giro come fosse possibile che Cronache avesse il video delle sue dichiarazioni perché, ovviamente, video “canta”: hai voglia a interpretare!

CHE FARÀ BARDI?

Anche Caiata ha fatto arrossire Galella. Alla stessa manifestazione e alla stessa domanda il parlamentare di Fratelli d’Italia sfoggia un equilibrio ed una consapevolezza del ruolo, di tutt’altro tenore. Caiata vola alto e parla di coraggio e visone per prendere, come insegna la Meloni, decisioni importanti per il benessere comune. Anche a costi di essere impopolari. E non si lascia trascinare sul toto nomi. Il vero nodo, a questo punto è capire cosa farà Bardi e cosa farà Galella. Certo entrambi potrebbero fare finta di niente e fingere che il video pubblicato nella nostra pagine facebook abbia un significato diverso da quello letterario anche se resta difficile attribuire alla frase “abbiamo avuto il freno nella guida che non è di Fratelli d’Italia” un significato che non sia di sfiducia nei confronti del Generale. La logica vorrebbe che si prendesse atto che il rapporto fiduciario non esiste più, o Galella si dimette o Bardi lo revoca, qualsiasi altra soluzione significherebbe rinviare il problema. L’ipotesi più accreditata è che nelle prossime ore Bardi incontri gli alleati e chieda o una rinnovata fiducia o si va tutti a casa anticipatamente. D’altro canto il centrodestra, se si va al voto a scadenza naturale vince con o sen- za Bardi. Con un voto anticipato, frutto di spaccature, la storia potrebbe cambiare.

ROSA SULLA SANITÀ

Intanto, sempre da Fratelli d’Italia le bordate contro Bardi proseguono. Gianni Rosa, a differenza di Galella, non sembra avere alcuna intenzione di ritrattare la sua critica sulla sanità lucana. Ora, però, la posizione attende la prova dei fatti. Il Senatore chiede martedì ai suoi consiglieri regionali di essere coerenti e tenere, nel Consiglio Regionale ad hoc convocato, una posizione netta e conseguenziale alle posizioni assunte dal Partito in queste settimane. Qui si vedrà la corrispondenza tra posizioni politiche e atti amministrativi. Se, in- fatti, i Consiglieri Regionali di FDI dovessero essere coerenti con la posizione del proprio partito, non potrebbero fare altro che votare insieme alle opposizioni una mozione critica nei confronti della Sanità, smentendo l’ottimismo di Baldassare e di Bardi. In caso contrario, qualora si chiudessero in una difesa spasmodica della gestione della Sanità, i cinque consiglieri regionali avrebbero sfiduciato i vertici del Partito. Quello che resta è l’amaro in bocca per un grande partito che, però, sul territorio ha scelto di affidarsi a tanti Don Abbondio spaventati.

Di Massimo Dellapenna

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