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DILETTANTI ALLO SBARAGLIO NEL MARASMA POLITICO

La riflessione di Antonella Pellettieri

Ho letto con molto interesse l’articolo di Tacco & Spillo comparso su Cronache Lucane di ieri 8 settembre 2023 dal titolo “L’elogio del dilettantismo”. Proprio vero, in Basilicata il problema è il dilettantismo, forse anche in altre regioni del Sud! O come da tempo scrivo: non si è capaci di riconoscere la copia dall’originale che è il peggiore dei mali. Ma non è solo la politica a essere invasa da dilettanti, i dilettanti imperversano ovunque e, principalmente, non c’è nessuno che li ferma. Arrangiati, estemporanei, fatti all’improvviso, non preparati, rabberciati, raffazzonati: trattasi di quel fenomeno tipica- mente lucano del pressappochismo, pressappochismo o quasità di chi ha la spregiudicatezza di far credere agli altri di saper fare, di essere in grado di risolvere o, peggio, di avere il potere di risolvere. Ne conosco tanti di improvvisati, amabilmente o diversamente detti mediocri: li riconosci subito perché, solitamente, giudicano il lavoro altrui con una frase ben precisa “e chi gn’ vuol”, cioè “e cosa ci vuole”, cioè “lo avrei fatto io molto meglio e in metà tempo”, cioè “ e questa cosa la potevo fare pure io”. Fra tutte le ultime frasi scritte, l’ultima è la più grave perché non so- lo non riconosce il lavo- ro ma anche l’idea degli altri. E sì, l’idea! Il progetto, l’intuizione non sono aspetti riconosciuti né per i quali si viene apprezzati: il motivo risiede nello stesso posto del “chi gn’vuol” perché chi si improvvisa non sa che le idee non nascono co- me l’eureka di Archimede. Le idee sono il frutto di studio ed esperienza e solo in minima parte, di intuizione. Non voglio esprimere giudizi su un’altra classe sociale in ascesa: i visionari. Ho letto un bigliettino da visita di un signore che non ha studiato, non ha meriti di alcun tipo, non emerge per alcuna virtù e sul bigliettino da visita ha scritto il suo nome e il suo titolo: visionario. Da quale ministero dipendono i visionari non lo so né so se esistono leggi sul lavoro che li proteggono Gli improvvisati o dilettanti non hanno la capacità di riconoscere le qualità altrui, non sono solo improvvisati ma, essenzialmente, spregiudicati se occupano ruoli senza esserne all’altezza. Gli improvvisati sono ignoranti perché l’ignoranza non è di chi ignora una qualsiasi cosa ma è nell’incapacità di riconoscere il valore degli altri. Altri, ancor peggio, riconoscono la qualità e il valore in alcuni ma lo usano a proprio piaci- mento fino al punto da dimenticare l’autore di una idea o di un progetto fino ad appropriarsene… Immaginate, poi, cosa accade quando sono proprio gli improvvisati o dilettanti a dover scegliere degli esperti per qualsiasi settore. Non riconoscendo la qualità, pensano bene di affidare un ruolo di questo tipo a chi gli è più simpatico, o più amico, o a chi durante una divertente cena, ha mostrato istrionicamente di sape- re, di essere capace, di essere all’altezza, o for- se sarebbe meglio dire, di sembrare all’altezza …I dilettanti sono così allo sbaraglio che non sanno di essere dilettanti e non si accorgono del- le differenze con i pochi esperti che ancora vivono nel terribile sottobosco lucano dell’impreparazione e dell’improvvisazione. …d’i nostri sensi ch’e’ del rimanente non vogliate negar l’esperïenza, di retro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.

Di Antonella Pellettieri

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