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L’AUTOEPURAZIONE DI SPERANZA

TACCO&SPILLO

Non sappiamo se l’emaciato Roberto Speranza votato alle anime belle della sinistra del caviale apprezzi l’ironia luciferina di Alain de Benoist che sull’epurazione ha scritto parole memorabili ed uniche, ma sta di fatto che la sua fortunosa ed immeritata vita politica pare essere arrivata al redde rationem che verità e coscienza destinano per ogni uomo e che solo il rotolamento Comodo e del tutto inglorioso che s’è inventato alle elezioni per stare sotto l’ombrello protettivo del collegio parlamentare del governatore De Luca l’ha salvato da morte politica certa. Ora qui non c’interessa tanto l’ultima sortita clandestina che ha fatto a Potenza con annesso imboscamento e nemmeno il suo piccio di mettere bocca malevola su regionali e comunali per poi perderle puntualmente in una rassegna intrisa di comicità e cupio dissolvi da far invidia perfino ai peggiori agitatori dell’esistenza quanto piuttosto il suo lavorio perfezionato e continuo all’errorismo, al fallimento, all’insignificanza politica che vale come la più bella scelta d’autoepurazione che ci sia e di cui la moltitudine dei suoi nemici ne è vanitosamente orgogliosa. Scrive Maurizio Manca:“Autoepurarsi è giocare d’anticipo”.

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