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PUGLIA, STOP AL PESCATO DA BRINDISI A TARANTO

“Quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri – dice Coldiretti Impresa- spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti ai ristoranti”

Da oggi, 4 settembre, fino al 4 ottobre scatta il blocco della pesca dallo Ionio al Tirreno, in Puglia nel tratto di costa che va Taranto a Brindisi. Mentre dal 9 settembre potranno riprendere le attività di pesca in alcuni tratti dell’Adriatico. A darne notizia è Coldiretti Impresapeca Puglia, che precisa: nonostante l’interruzione dell’attività sulle tavole sarà comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a spigole, orate, sogliole, vongole e cozze provenienti dalle barche della piccola pesca, dalle draghe e dall’acquacoltura. Il consiglio è dunque quello di controllare l’area di pesca indicate in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati, occorrerebbe arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine anche al ristorante, cosa ancora poco chiara. Intanto, quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri – dice Coldiretti Impresa Pesca Puglia – spesso senza che i consumatori lo sappiano. Un taglio alla Flotta Italia che cade in un momento difficile – denuncia Coldiretti-. La misura più dirompente è il divieto del sistema di pesca a strascico. Secondo la Coldiretti nei 38 anni di fermo pesca il settore ha visto una contrazione perdendo circa il 33% delle unità da pesca e 18000 posti di lavoro. Necessita quindi di misure diverse.

 

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