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MARATEA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2026

Prosegue la corsa verso il titolo, con una candidatura “diffusa” che scommette sulla pluralità in sinergia con Moliterno

Maratea, è ufficialmente in corsa con una candidatura inedita a Capitale italiana della Cultura per il 2026. La “Perla del Tirreno”, infatti, insieme a Moliterno aveva già presentato la manifestazione di interesse. Decidendo poi di scommettere sulla pluralità del territorio lucano perfezionando così un’unica candidatura.
Le ragioni che sostengono la scelta di concorrere a un così ambizioso titolo di “rappresentatività”, insieme a quelle che hanno spinto la città di Moliterno a ritirare la propria candidatura per confluire con un ruolo di compartecipazione attiva nel dossier di Maratea 2026 (che dovrà essere inviato entro il 27 settembre prossimo), sono state illustrate presso la Sala del Consiglio della Provincia di Potenza.

Maratea e Moliterno insieme lavorano, dunque, alla costruzione di una Capitale della Cultura “diffusa”, attraverso una rete di alleanze. La decisione di unire le forze è maturata a seguito di numerosi incontri tra le due Amministrazioni comunali, che hanno voluto valorizzare le affinità e le potenzialità dei rispettivi territori. Le due città, infatti, non intendono offrire un’immagine di disgregazione territoriale, bensì un messaggio politico, culturale e sociale di grande rilievo, che rafforzerà la candidatura.

Maratea, quindi, come una sorta di hub costiero di un piano strategico che si muove verso la Lucania interna, trovando un punto di approdo e sinergia nella città sorella di Moliterno.
Anche Daniele Stoppelli, sindaco di Maratea, ha sottolineato l’importanza dell’unità, menzionando il legame artistico e culturale tra le due città, rappresentato dai pittori Michele Tedesco di Moliterno ed Angelo Brando di Maratea (le loro opere sono esposte nel Museo De Lieto a Maratea e nella Rete Museale MAM a Moliterno).

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