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«CONSORZIO BONIFICA: DISCONTINUITÀ»

Il deputato Caiata (FdI) su poltrone lucane, futuro coalizione, sport ed altro ancora. Il parlamentare su Guarente a Potenza: «La saccenteria fa più danni dell’inesperienza»

Abbiamo intervistato l’On. Salvatore Caiata, deputato di Fratelli d’Italia, già Presidente del Potenza Calcio, da sempre legato ed innamorato della Città Capoluogo. L’On. Caiata non è mai né banale né scontato e, soprattutto, ha la capacità e la voglia di dare vino al vino e pane al pane.

Qual è il suo giudizio sull’attività del Comune di Potenza a meno di un anno dalle prossime elezioni comunali?

«L’amministrazione Comunale di Potenza avrebbe potuto fare molto di più. Potenza sta perdendo sempre di più la sua centralità nella Regione e sembra mancare di visione strategica. In parti- colare, io ricordo da Presidente del Potenza Calcio, avevo fatto delle richieste che all’epoca furono ritenute impossibili da realizzare. Prendo atto che, invece, ora la linea è cambiata e alla nuova gestione non vengono fatte le stesse ecce- zioni e le stesse difficoltà che furono sollevate a me. In molti casi la saccenza fa più danni dell’inesperienza».

Sarà di Fratelli d’Italia il prossimo sindaco di Potenza?

«Non ci interessa fare questioni di nomi e di spartizioni. Quando sarà il momento opportuno si deciderà. Quello che posso dire è che il nuovo sin- daco avrà un compito gravoso dovendo cercare di ridare lustro alla Città che sta perdendo la sua funzione di guida sotto tutti i punti di vista»

Nei prossimi giorni ci saranno una serie di nomine da parte del Governatore Bardi, una quella del Consorzio di Bonifica interesserà da vicino anche Acque del Sud SpA che di fatto partirà dal prossimo 1 gennaio, cosa si aspetta da queste scelte?

«Il Partito ha dato la precisa indicazione di non partecipare a nessuna spartizione di postazioni e di tenersi fuori da ogni nomina. Mi auguro sol- tanto che ci sia una forte discontinuità. In partico- lare, per quanto riguarda l’Ente di Bonifica il mio auspicio è che venga cambiata una amministrazione fallimentare. È inimmaginabile confermare una Governance che ha maturato debiti pur avendo incassato regolarmente il contributo regionale e quello degli agricoltori senza mai pagare l’acqua. Sulla gestione della risorsa idrica dobbiamo prendere esempio dalla coraggiosa azione del Ministro Lollobrigida e del cen- trodestra al Governo della Nazione. Con la definitiva liquidazione di EI- PLI e l’imminente nascita di una nuova società di capitali Acqua del Sud SpA, il Governo Meloni dà l’idea di voler puntare sull’efficienza. Mi auguro che anche il Governo regionale voglia seguire questa strada. A me, più che parlare di nomine, farebbe piacere parlare di programmi e di idee per questo scorcio di legislatura. In particolare, per esempio, vorrei sapere che fine ha fatto l’idea dell’aviosuperficie di Pisticci. Perché non si completa l’opera e non si dota la Regione di una grande infrastruttura?»

Notizie che arrivano da Siena la davano come prossimo al timone della squadra della città, verità o solo gossip estivo?

«Solo gossip estivo. Ero in città con mio figlio, siccome in quei giorni si assegnava il titolo sportivo ed ero in città tutto ciò ha stuzzicato la fantasia dei cronisti. Osservo il calcio dall’esterno e non posso non notare la grande crisi del Calcio Italiano. Anche la vicenda senese, in qualche modo è il segnale di questa crisi»

Ormai é passato un anno dalla cessione del Po- tenza al Gruppo Macchia. Si é pentito e come considera questa gestione paragonandola alla sua del rilancio del Leone rampante?

«Non sono pentito ma di- spiaciuto. Erano stati fatti altri proclami che parlavano di serie B e di serie A. Speravo che si tutelasse la potentinità che, invece, è stata mortificata in ogni suo aspetto. Sembra esserci più un progetto politico che un progetto sportivo intorno al Potenza. Rispetto alla mia gestione c’è una differenza sostanziale che è la vittoria. I nostri primi tre anni sono stati anni di grandi vittorie, mi auguro da tifoso che quest’anno il Potenza inizi a vincere anche se non vedo una squadra allestita per poter vincere il campionato».

Parlando sempre di calcio attendevamo la Sua nomina a Consigliere Federale. É cambiato qualcosa nelle norme sportive oppure é solo un riflesso della crisi che, é evidente, interessa la FIGC e la gestione Gravina?

«Vi è una norma del Consiglio federale che prevede il subentro del primo dei non eletti. Il Primo dei non eletti sono io. Il Consiglio Federale ha deciso di utilizzare un’altra strada e io la contesterò nelle sedi opportune»

In ultimo non possiamo non parlare di vedute diverse all’interno del cdx. É questa la situazione o é solo una modalità, dell’opposizione, di destabilizzarvi?

«Una coalizione non è una caserma. È normale che si discuta e che possano esserci vedute differenti sull’attività politica, sulle scelte, sulle azioni da intraprendere e sulle priorità. Discutere non significa essere lacerati e divisi su tutto, significa solo che ci si confronta. Il centrosinistra dovrebbe capacitarsi del fatto che il centrodestra viaggia unito dagli anni ’90 e andremo uniti anche per il futuro. Del resto, non capisco come la sinistra possa trovare una legittimazione a guardare la litigiosità altrui considerando che non ha ancora definito il perimetro della coalizione, non sa quali saranno i Partiti che sa- ranno alleati e quali no, non sa se il M5S farà parte della coalizione, non ha nessuna idea del candidato Presidente né dei requisiti che dovrà avere e di come dovrà essere scelto. Noi discutiamo perché abbiamo un luogo comune di discussione, loro non hanno neanche il posto e gli argomenti per discutere».

Di Massimo Dellapenna

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