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FALLIMENTI, BASILICATA MAGLIA NERA

Giustizia “ammaccata”, la media lucana delle procedure fallimentari è di oltre 22 anni: la peggiore d’Italia

In Italia le procedure fallimentari sono un fallimento e in Basilicata peggio ancora: il distretto di Potenza maglia nera nazionale. I dati rielaborati dalla Banca d’Italia nello studio intitolato “Le caratteristiche e la durata dei fallimenti e dei concordati preventivi”, oltre ad inchiodare sulla croce dei numeri una delle efficienze della Giustizia, fornisce anche interessanti sfumature interpretative tra cui, a titolo esemplificativo, quella che ripropone il divario tra Nord e Sud declinato in termini tecnico-giuridici. La durata media delle procedure fallimentari è di 7 anni e 1 mese. È più elevata quando il falli- mento si conclude con riparto (8 anni e 9 mesi) ma è significativa anche quando termina senza riparto (5 anni). Che la durata dei fallimenti sia molto differenziata tra le diverse aree del paese, le procedure al Sud durano di più rispetto al Nord e al Centro, lo si evince a colpo d’occhio osservando la durata mediana per distretto delle procedure fallimentari con ripartizione dell’attivo. Se a Trento, il distretto più rapido d’Italia, questa tipologia di procedure dura poco più di 5 anni (mille e 833 giorni), a Potenza l’arco temporale è così dilatato da quadruplicare il dato della Provincia autonoma citata: 8mila 138 giorni, ovvero ol- tre 22 anni. Il distretto di Potenza, il peggiore d’Italia. Le procedure fallimentari su cui si sono svolte le analisi comprendono quelle chiuse nell’anno con la ripartizione finale dell’attivo o a seguito dell’accertamento dell’incapienza della massa per la soddisfazione dei creditori e delle spese di procedura. Per la Basilicata, tuttavia, non va meglio sul fronte delle procedure fallimentari senza ripartizione che, teoricamente, «vengono chiuse rapidamente». Per questa seconda tipologia di procedure, senza ripartizione, il distretto di Trento sempre in testa (701 giorni), seguito da quelli di Brescia (85 giorni) e Bologna (893 giorni). Il distretto di Potenza, non più maglia nera italiana, ma comunque in coda e sul podio del peggiori: terz’ultimo in Italia. La durata mediana delle procedure fallimentari senza ripartizione, per il distretto di Potenza è pari a 2mila e 130 giorni, ovvero abbondantemente sopra i 5 anni. Peggio soltanto i distretti di Ancona (2mila e 147 giorni) e Messina (3mila e 302 giorni) L’annualità di riferimento è quella del 2019 e dal numero di procedure aperte per la gestione della crisi, emerge, su scala nazionale, che la procedura liquidatoria è quella ampiamente più utilizzata e numericamente di molto superiore agli accordi di ristrutturazione, alle liquidazioni coatte amministrative ed ai, infine, concordati preventivi. Per quanto le imprese soggette a procedure concorsuali siano un numero limitato in confronto alla totalità delle imprese attive, come precisa lo studio, «la loro esposizione complessiva verso il sistema bancario è significativa: tre anni prima dell’avvio della procedura, quest’ultima ammontava infatti a circa 11,7 miliardi di euro (4,6 per i concordati preventivi e 7,1 per i fallimenti)». Come termine di paragone, tra il 2016 e il 2019 il flusso di nuove sofferenze nette è stato di circa 22,8 miliardi in media all’anno. Per il distretto di Corte di Appello di Potenza, in assenza di dati aggiornati sul tasso di recupero del- le procedure fallimentari, al 2019, la quota di procedure con chiusura senza alcuna ripartizione, da- to che rappresenta «una prima misura della soddisfazione dei creditori», è risultata pari al 40,3%.

Ferdinando Moliterni

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