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TRA I 3 LITIGANTI, IL CSX GODE

I partiti della coalizione non dialogano favorendo le scalate di cambia bandiera politica come De Luca. Il cdx è favorito, ma continuando con lividi e cerotti l’indiretto regalo agli avversari

L’ estate sta finendo, e un anno se ne va. E questa che finisce è l’ultima estate di questo Governo Regionale. Prima del prossimo solleone non dovremmo solo decidere dove trascorrere le vacanze estive ma anche chi ci governerà. Nel pigro procedere dell’estate il nostro occhio si è soffermato sonnolento nella distratta lettura della voce del vento. La voce del vento sussurra che la Regione sarebbe diventata all’improvviso contendibile e non più una vittoria certa per il centrodestra. Siccome noi sappiamo che il vento non va dove vuole ma porta le parole nella direzione che il vento vuole e siamo consapevoli che il vento vuole portare la barca a sinistra, possiamo tradurre chiaramente questo sondaggio come una vittoria quasi certa per il centrodestra. I fanzine, del resto, parlano sempre bene ed esaltano la propria squadra: se dicono che è competitiva significa che è scarsa perché se fosse forte direbbero che è fortissima. Così è anche per il fanzine ventoso del vento.

IL CENTRODESTRA È VINCENTE

Noi non abbiamo sondaggi ma l’annaspare silenzioso del civismo, il ritiro in buon ordine dei Vescovi dalla imminente competizione, la ripresa delle discussioni interne al centrosinistra lasciano intravedere la grande autostrada che il centrodestra ha davanti a se. Ovviamente il tafazzismo non regna solo a sinistra e anche a destra certe volte amano farsi male da soli. Gianni Rosa e Salvatore Caiata a nome di Fratelli d’Italia, hanno caratterizzato il ferragosto con la carica contro le scelte del Generale in materia sanitaria. Scelte che hanno determinato, insieme ad altri pettegolezzi estivi delle quali le penne intelligenti non si occupano, le dimissioni di Bortolan. Rosa e Caiata hanno ragione nel merito, il turn over dei manager sanitari e non solo in Regione è stato esasperato e non sembra che la Sanità lucana abbia avviato la strada per uscire dal declino in cui il centrosinistra la aveva gettata, anche se radio fante racconta che a breve qualche pezzo da 90 per chiudere al meglio la legislatura e gettare le basi programmatiche per la prossima stia per arrivare. Attendiamo fiduciosi. Ci sentiamo, però, di dare a tutti i protagonisti un consiglio: “chiudetevi a chiave da qualche parte e risolvete tutti i problemi, dicendovi tutto”.

I NODI IRRISOLTI

Da osservatori esterni possiamo dire che i nodi da sciogliere ci sono e sono evidenti, alcuni sono politici, altri sono amministrativi. Dal punto di vista politico Fratelli d’Italia rivendica la guida del centrodestra e, soprattutto, ha mal digerito alcune decisioni del Presidente. E non parliamo solo dei rimpasti di Giunta, ma anche della gestione di alcune vicende come quella che portò alla dimissioni “spintanee” di un meloniano di ferro. Ma anche la presenza di Perri nello staff ristretto del Presidente, considerato a Roma come un traditore politico per il suo passaggio a sinistra quando comandava il partito regione. Perri che sta facendo avvicinare sempre più anche l’altro grande traditore politico, Dario De Luca che eletto con FdI, passo poi a fare la Giunta a Potenza col Pd. De Luca che con la Regione guidata da Bardi non solo sta lavorando con qualche incarico professionale, ma che Perri vorrebbe nella lista del presidente che sta preparando con Galizia. Questioni queste che Via della Scrofa non riesce a digerire. Sono cose che il partito ritiene degli schiaffi in pieno volto. Poi ci sono le questioni interne al partito, come la spaccatura sul nome di Musacchio ormai scaduto al Consorzio di Bonifica. Ma questo è altro tema che merita un approfondimento ad hoc nei prossimi giorni. Né le cose sono migliori nei rapporti con la Lega ed, in particolar modo con Pasquale Pepe. Il sindaco di Tolve non ha mai nascosto la volontà di voler fare il Presidente della Giunta Regionale, così come ha sempre mal digerito il diniego che Bardi ha sempre opposto davanti a qualsiasi ipotesi di ruolo per Nino Alto- monte che di Pepe è l’uomo di estrema fiducia. In queste decisioni Bardi ha commesso qualche leggerezza, mal consigliato ha sopravvalutato il ruolo dei singoli Consiglieri regionali. Ma dato che al momento non c’è nessuna migliore candidatura che quella dj Bardi, è lui stesso a dover fare il padre nobile e riaprire il dialogo romano con FdI e Lega.

I PARTITI SI PARLINO

D’altro canto, però, anche i partiti inizino seriamente a parlarsi tra di loro e a decidere una linea politica da adottare per questo scampolo di legislatura. Se serve un programma di transizione lo adottino, se devono rivendicare una regia condivisa lo facciano, se devono indicare mosse da adottare le indichino. Il centrodestra ha davanti a sé l’autostrada verso la vittoria. Alessandro Galella nei giorni scorsi ha scritto su facebook un lungo post contro la restaurazione e il ritorno di “quelli di prima” come pericolo da sventare. Dovrebbero tenerlo ben presente tutti i protagonisti del centrodestra lucano se non vogliono che la stagione del cambiamento si fermi a metà. Il problema non è Bardi bis si o Bardi bis no, la questione da risolvere è se si vuole dare continuità alla stagione del cambiamento e se si vuole accelerare sulle cose da cambiare, senza litigi che sono utile solo a rianimare i morti che stanno dall’altro lato. Tutti i protagonisti abbiano l’umiltà e l’orgoglio di comprenderlo.

Di Massimo Dellapenna

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