AttualitàBasilicataBlog

SAN SAGO, IL SINDACO DI TORTORA: «RIBADIAMO CON FORZA IL NOSTRO NO ALL’IMPIANTO DI RIFIUTI»

Antonio Iorio scrive a parlamentari e presidenti di Basilicata e Calabria per chiedere di condividere le perplessità sull’apertura del sito con il Governo

Antonio Iorio, Sindaco del Comune di Tortora, per conto del Comitato per la Difesa del Fiume Noce al quale appartengono tutti i Sindaci dell’omonima Valle del Noce (Lagonegro, Rivello, Nemoli, Lauria, Trecchina, Maratea), dei Primi cittadini dell’Alto Tirreno Cosentino (Aieta, Tortora, San Nicola Arcella, Praia a Mare) e delle Associazioni territoriali di Libera, Legambiente, ANPI, WWF, Movi ed Auser, impegnato dal 26 ottobre 2011 nella tutela e nella valorizzazione dei patrimoni fluviali e costieri a cavallo di tre regioni Campania, Basilicata, Calabria, scrive una lettera ai governatori e ai parlamentari delle regioni Calabria e Basilicata per chiedere una presa di posizione in merito all’ipotesi di riapertura dell’impianto di smaltimento dei rifiuti speciali e non di San Sago. In particolare nella lettera si chiede «di condividere tutte le nostre fortissime preoccupazioni per il solo profilarsi di una possibile riapertura dell’impianto e di rappresentarle ai Soggetti Istituzionali di riferimento, con particolare riguardo al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Onorevole Gilberto Pichetto Fratin. Fortissime preoccupazioni che ci hanno portato, ci portano e ci porteranno, sempre e comunque, a ribadire con forza il nostro irremovibile “no” alla riapertura dell’impianto di San Sago. Fortissime preoccupazioni che poggiano sulle solidissime basi, tra cui, gli eventi climatici estremi che negli ultimi mesi hanno già pesantemente colpito i nostri ambiti territoriali e che amplificano oltremodo i rischi di eventi franosi e/o di esondazioni dei due corsi d’acqua che trasformerebbero quell’impianto in una devastante bomba ecologica sia per il sistema fluviale sia per quello marino, con incalcolabili effetti sulle economie della costa, del fiume e dell’entroterra montano; della consequenziale applicazione del principio di cautela ad una situazione idrogeologica di rischio concreto che potrebbe determinare lo sversamento nei corsi d’acqua non solo dei materiali stoccati pericolosi da depurare, ma anche dei reagenti chimici funzionali al loro trattamento; delle incalcolabili ripercussioni economiche negative sulle attività turistiche costiere che la sola riapertura, avrebbe; dell’incompatibilità che quell’impianto ha con scelte programmatiche di Progresso di un Intero Territorio imperniate su uno sviluppo fortemente ecocompatibile; della storia pregressa di quell’impianto, fatta di procedimenti legali, di rinvii a giudizio, di condanne, di prescrizioni; dei discutibilissimi monitoraggi pubblici delle acque reflue sia passati sia, futuri». Continua incessante la battaglia dei territorio della valle del Noce per evitre la riapertura dell’impianto di San Sago che porterebbe non pochi problemi ad un’area che vive prevalentemente di turismo.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti