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GUARENTE ZAVORRA PER IL CENTRODESTRA

La riflessione di Massimo Dellapenna

Quattro anni fa era un mondo politicamente molto diverso. La Lega era all’apice del suo consenso politico, aveva appena eletto sei consiglieri regionali e Pasquale Pepe era l’unico rappresentante parlamentare del centrodestra. Quattro anni fa la Lega, arbitro della politica in Basilicata, avrebbe potuto scegliere chiunque per poter fare il candidato sindaco di Potenza. Scelse Mario Guarente. Chissà quante volte in questi anni e, soprattutto negli ultimi mesi, la classe dirigente lucana della Lega si sarà mangiata se non i gomiti, almeno le mani per quella scelta infelice nella quale fu preferita l’appartenenza alla competenza. Non si riesce, infatti, a trovare altro merito nell’attuale sindaco di Potenza che non sia quello di essere stato tra i fondatori della Lega in Basilicata, uno dei primi a credere nella bontà di un progetto tutto da sperimentare e da verificare.

UNO STILLICIDIO DI ERRORI

Incassata l’eredità per primogenitura, diventato Sindaco, Mario Guarente non ha fatto altro che inanellare una seria infinita ed indefinita di errori politici ed amministrativi nei quali ha evidenziato ogni tipo di carenza facendo esplodere tutte le contraddizioni di un’amministrazione fondata sulla superficialità. Doveva cambiare il mondo, non ha cambiato niente se non in peggio. Le strade sono meno pulite, le strutture meno efficienti, le tasse più alte, il costo dei servizi mensa a carico dei cittadini è decuplicato, l’autoveolox all’ingresso della città fornisce una innovativa formula di tassa di ingresso in città che va anche in contrasto con le linee politiche del suo stesso partito. Malgrado la poca veemenza dell’opposizione Mario Guarente è riuscito a non emergere. Non brilla di luce propria ma si oscura della propria opacità. Nelle classifiche de “Il Sole 24ore” il sindaco di Potenza è ultimo per gradimento. Soltanto poco più del 40% della popolazione cittadina lo apprezza. In pratica se si votasse oggi e ci fosse un ballottaggio tra il sindaco uscente ed un candidato invisibile, il candidato invisibile vincerebbe con quasi il 60% dei voti. Tra Guarente e chiunque altri, la gente sceglie chiunque altri.

LA ZAVORRA PER IL CENTRODESTRA

Mentre Bardi aumenta il proprio consenso, Guarente lo riduce ai minimi termini. Bardi sale nella classifica di gradimento, Guarente scende. Non è il centrodestra di governo ad essere sgradito al popolo lucano. Il centrodestra di governo, però, rischia di indebolirsi a causa della scelta di quattro anni fa e della persistente volontà di mantenere chi non è gradito sulla poltrona di Primo Cittadino. Ad un anno dalle elezioni siamo al masochismo più totale. Mantenere in vita chi non è gradito con il rischio di non piacere più a nessuno o, comunque, di ridursi nel consenso complessivo è una strategia mai vista prima nella storia della politica italiana.

FORZA ITALIA COME TAFAZZI

Ma, se il problema riguarda tutto il centrodestra che non si interroga dei danni prodotti dalla perdurante mediocrità al governo, la situazione di Forza Italia è ai limiti del tafazzismo. La vicenda Acta ha avuto il punto massimo dello scontro quando, davanti alla richiesta dell’On. Casellati, il sindaco di Potenza ha fatto spallucce, ha imposto il suo nome senza nessuna cura di quanto chiesto dall’autorevole richiedente. Forza Italia aveva minacciato, si era indignata ma, poi, aveva gettato la spugna con gran dignità. Dopo qualche giorno Dino Bellettieri ai microfoni di Cronache Tv ha detto che per Guarente sarebbe stato meglio non ricandidarsi dichiarando che il suo partito avrebbe valutato di volta in volta cosa fare. Il paradosso più divertente è che, proprio Forza Italia, non solo non ha visto la legittima soddisfazione delle sue aspettative ma addirittura rischia di pagare il prezzo più alto per il basso gradimento del sindaco. Non sfuggirà ai più, infatti, che la debolezza dimostrata al tavolo dell’Acta non potrà non pesare al tavolo delle trattative per la riconferma del forzista Bardi. Non sfuggirà ai più anche che, qualora Bardi fosse riconfermato, avere un malcontento verso la propria coalizione nella città capoluogo di regione non è sicuramente un buon punto di partenza. Insomma, allo stato attuale, la posizione di Forza Italia è una posizione Lose-Lose. Da un lato perde la faccia accettando che Guarente faccia ciò che vuole incurante delle richieste del partito, dall’altro a causa del calo di consensi sulla città rischia di perdere la Presidenza della Regione. Non siamo abili strateghi ma abbiamo veramente una seria difficoltà a capire il motivo per il quale FI continui a tenere in vita l’amministrazione. Avrebbe tutto da guadagnare a “staccare la spina”. Evidentemente qualcuno confonde la propria contrarietà all’eutanasia con un amore incondizionato verso l’accanimento terapeutico.

Di Massimo Dellapenna

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