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L’UNICA AZIONE È «INSEGUIRE LE POLTRONE»

Il partito di Calenda come nel resto d’Italia anche a Matera si spacca. lascia pure Gravela. Il segretario cittadino segue le dimissioni dei due provinciali dopo la scoperta del commissariamento

Azione ha grossi problemi al suo interno, dopo che militanti, esponenti e dirigenti in tutta Italia si sono accorti che non è un partito collegiale. Si sono moltiplicati i malumori e le dimissioni sui territori soprattutto in seguito alla rottura del progetto del Terzo polo. L’abbandono della parlamentare Naike Gruppioni e della consigliera regionale e segretaria dell’Emilia Romagna Giulia Pigoni, che hanno lasciato Calenda per Italia Viva, sono solo gli ul- timi due esempi di una tendenza che sembra non arrestarsi. La Basilicata non è da meno. A Matera il segretario cittadino Giuseppe Gravela ha dato le dimissioni seguendo i segretari provinciali Silvio Mostacci e Giacomo Reale che avevano lasciato il partito appena prima del voto delle politiche: «Il partito non era nato come mero contenitore alla mercè dei professionisti del trasformismo, come invece è diventato». Una lunga lettera quella di Gravela in cui spiega come nella giornata di ieri i componenti del Direttivo di Azione Matera ed il Segretario hanno ricevuto notizia di essere stati commissariati dalla Direzione Nazionale, con dubbia applicazione delle regole statutarie: «La nostra nota trasmessa durante l’ultima tornata elettorale ha determinato la sospensione delle attività politiche del nostro gruppo e le relative motivazioni sono state ulteriormente confermate da tutte le scelte operate da Calenda fino ad oggi nella gestione del partito. Anche quest’ultimo atto ha definitivamente reso palese come democrazia, dissenso e libertà di pensiero in questo partito, che oramai di liberale ha soltanto lo slogan, hanno perso ogni valore». Gravela non lesina critiche alla gestione del leader di Azione Calenda sottolineando che «il partito ha smarrito completamente gli obiettivi descritti nel mani- festo fondativo, snaturandosi, diventando un semplice contenitore come quelli che tanto il Segretario ha spesso denigrato. Competenza, buona amministrazione, serietà, pragmatismo programmatico, antitrasformismo, coerenza… sono diventate soltanto parole, prive di significato e di concreta attuazione. E, come Calenda ha sempre sottolineato senza, aimè, assimilarne il contenuto: La politica si fonda sulla parola. E se la parola non ha valore, la politica non ha valore. Aggiungo, parafrasandolo, che La politica è coerenza nei propri valori. Se esser coerenti non ha valore, la politica che vuoi fare non ha valore. Il metodo adotta- to dal Segretario Nazionale ha confermato come il partito, oramai, abbia come unico obiettivo quello di provare ad inseguire le poltrone, anche rinnegando le sue stesse idee ed ignorando quanto i gruppi tematici nazionali ed i gruppi territoriali abbiano costruito in questi tre anni di attività, focalizzando le proprie energie su temi e partecipazione territoriale». L’ex segretario cittadino non fa mancare una analisi sulle prossime competizioni elettori lucani: «Le elezioni regionali e le ammnistrative della nostra città sono alle porte. Sarà interessante ascoltare cosa ne penseranno i candidati regionali di Azione della petizione nazionale del partito “Nucleare? Si, Grazie”. Come lo sarà anche spiegare ai cittadini materani che è possibile avere consiglieri comunali sia in opposizione che in maggioranza con l’acerrimo nemico M5S… Giano Calenda docet». Ma se Azione tanto per Gravela quanto per altri componenti del partito materani non può più rappresentare il loro credo politico c’è qualcun altro che potrà farlo. Infatti, l’annuncio dell’uscita da Azione arriva congiuntamnte con l’adesione «all’associazione nazionale LibDem Europei (LDE) che a Rinascimento Azionista (RA) che hanno come obiettivo la creazione di quell’area politica con chiari ideali liberal democratici e che in Europa si colloca nel contesto di Renew Europe. Continuando a credere negli idea- li liberal democratici e per non disperdere quanto fatto, con diversi amici presenti nel direttivo e tra gli ex iscritti, abbiamo deciso di aderire». Così si chiude l’impegno politico in Azione del gruppo di Matera e del suo segretario Giuseppe Gravela che conclude «Pensavo fosse A…zione, invece era un C…alenda»

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