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MATERA ONORA MARIA SANTISSIMA DELLA BRUNA TRA SACRO E PROFANO

In città migliaia di visitatori. Rinnovata la tradizione dello “strazzo” e dei fuochi pirotecnici a Murgia Timone. Mons. Caiazzo esorta ad avere speranza

Ieri Matera ha onorato Maria Santissima della Bruna, la Santa Patrona venerata dai materani e non solo. Molti i turisti che hanno invaso la Citta dei Sassi per i festeggiamenti che come da tradizione sono terminati con lo spettacolo di fuochi pirotecnici a Murgia Timone. Ai festeggiamenti religiosi si sono affiancati come sempre quelli laici con un ricco programma di iniziative. Ma il clou della manifestazione, quello che i materani attendono con an- sia è il famoso strappo del carro trionfale costruito dai maestri cartapestai della città. Nel primo pomeriggio i fedeli si sono riuniti nello spiazzale della Fabbrica del Carro, presso il rione Piccianello, per trainare a mano il manufatto e parcheggiarlo dentro il recinto della Fabbrica del Carro. Per qualche ora il Carro Trionfale può essere ammirato dai visitatori, in questo frangente vengono scattate le foto di rito con i maestri cartapestai, artefici, con la loro bravura e con il loro ingegno, dell’opera che ha saputo catturare gli occhi del popolo. Sono poi i de- voti, con il vescovo e tutte le autorità ecclesiastiche, a trasportare in spalla la statua della Madonna della Bruna, la “Coraggiosa”, con il Bambino dalla chiesa dell’Annunziata alla Fabbrica del Carro, dove avviene il posizionamento sul Carro Trionfale. Tradizione vuole che la distruzione del manufatto in cartapesta avvenga in piazza Vittorio Veneto e anche quest’anno è stato così. Ieri mattina si è tenuta la processione dei pastori e nel pomeriggio la messa presieduta dal vescovo Caiazzo che durante l’Omelia ha esortato i presenti a rallegrarsi nella presenza del Signore e ha esteso il suo saluto a tutte le figure di rilievo presenti. Egli ha offerto conforto a coloro che stanno soffrendo, assicurando loro che il Signore non li ha abbandonati. Riflettendo sul Vangelo, ha evidenziato il potere di Dio manifestato attraverso Maria ed Elisabetta, due donne incinte che cu- stodiscono il segreto della vita. Ha sottolineato l’importanza di mettere Gesù al primo posto nelle nostre vite e ha definito la maternità di Maria ed Elisabetta come un esempio della felicità generata dallo Spirito Santo. Mons. Caiazzo ha insistito sul fatto che ogni figlio è un dono di Dio e non un diritto dei genitori e ha parlato contro le pratiche di maternità surrogata e utero in affitto, ribadendo la sacralità della vita dal concepimento alla morte. Ha sottolineato il ruolo fondamentale delle donne nella storia della salvezza, e l’importanza di Maria come “Benedetta fra tutte le donne”. Ha collegato questo con la tradizione locale della statua della Madonna della Bruna posta sul carro trionfale che viene difeso e non può essere toccato finché non raggiunge la Basilica Cattedrale. Ha paragonato Maria all’Arca dell’Alleanza, portatrice della legge divina.

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