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«IL PD TORNI ALLE ORIGINI»

L’ex presidente della Regione: «Col mio governo, Basilicata al centro della discussione politica». Sul soccorso “celestiale” della Chiesa al csx via Chiorazzo, Bubbico nè conferma nè smentisce

CronacheTV ha ospitato ad Oltre il Giardino, in onda ieri sul canale 68 del Digitale Terrestre, l’ex Presidente Filippo Bubbico cui Paride Leporace ha potuto chiedere quale sia lo stato mentale della politica lucana. Uno stato mentale che, nel caso dell’ex Governatore, non poteva non partire dal suo grado di “generale” conquistato sul campo. Erano le giornate di Scanzano, quando la Basilicata fu individuata come sede del sito unico per le scorie nucleari. Tutti ricorderanno che Filippo Bubbico non esitò a scendere in piazza con la popolazione ma, come orgogliosamente ricorda lui, soprattutto a trovare «le convergenze con gli altri territori, a rifiutare la logica del NINBI riuscendo a farne una questione di interesse nazionale». «Vincemmo – ricorda Bubbico – ponendo le questioni sul piano giuridico, formale e procedurale perché il decreto Berlusconi non teneva conto delle procedure che erano state condivise con la conferenza delle regioni italiane». Con le abili tessiture del Governatore, infatti, «ci fu una dichiarazione, unanime di contrasto alla decisione del Governo in Conferenza Stato-Regioni. Il Presidente della conferenza Stato-Regioni era il presidente della Regione Lombardia di Forza Italia che non esitò a porre ai voti un pronunciamento di assoluta e totale condanna per quella decisione che il governo aveva voluto».

CON IL MIO GOVERNO LA BASILICATA ERA AL CENTRO DELLA DISCUSSIONE POLITICA

Per capire bene il metodo Bubbico e la sua maestria nel tessere relazioni istituzionali basta evidenziare come anche sulla vicenda Scanzano, malgrado il lungo tempo trascorso, il Governatore evita le polemiche contro il Centrodestra e l’allora Presidente Berlusconi. «L’unico errore del centrodestra – dice – fu quello di affidare il tutto ad un generale dei servizi segreti che riteneva di poter agire indifferentemente alle regole». È un Bubbico che evita ogni polemica, mantiene il suo solito stile istituzionale ma non lesina l’orgoglio quando evidenzia di aver «avuto ruoli e funzioni anche con governi di centro-destra. La Basilicata era apprezzata e rispettata in tutti i contesti. Oggi purtroppo con dolore ci tocca registrare commenti e valutazioni, in ambito nazionale sulle assenze o sulla inconsistenza delle presenze ai vari tavoli della Conferenza Stato-Regioni e in genere nei rapporti con lo Stato». «Questo – evidenzia Bubbico ai microfoni di Leporace – non è un problema che può essere utilizzato per la battaglia politica, è un problema che dobbiamo affrontare, avendo a cuore il futuro e il destino della nostra Regione». È entrato nel dettaglio tecnico sul Governo Regionale il Presidente Bubbico, soprattutto per quanto concerne la Sanità: «Io registro una situazione abbastanza singolare. Leggo le dichiarazioni degli amministratori regionali e sembra che tutto vada benissimo, parlo con i cittadini e con gli operatori sanitari e mi raccontano una storia completamente diversa». «Noi – ha evidenziato l’ex Governatore – abbiamo sempre preteso il rispetto da parte del Governo nazionale senza mai venire meno ai nostri doveri nei confronti della collettività nazionale, solo in quel modo si ha l’autorità per pretendere il rispetto di quei diritti. Diversamente vai a chiedere un po’ di elemosina».

IL PARTITO DEMOCRATICO TORNI ALLE SUE ORIGINI

«Sono impegnato a dare un contributo come cittadino lucano consapevole. Portatore delle tante responsabilità che appartengono alle mie precedenti esperienze. Voglio usarle affinchè si recuperi la migliore qualità della politica e le migliori esperienze di governo. La Basilicata prima si distingueva, si è sempre distinta una stagione di confronto» nel panorama meridionale, in tutte le stagioni, in tutte le fasi, oggi purtroppo non è più così». «Mi auguro che il partito democratico, sappia e voglia cimentarsi con queste problematiche. Ha le risorse per farlo, perché può contare su grandi competenze, su storie individuali e collettive di tutto rispetto». «Ma io credo – ha spiegato Bubbico – che sarebbe importante modificare il metodo. Non c’è chi possa pensare di rappresentare la soluzione del problema essendo parte del problema. Ci si dovrebbe liberare da questa sindrome e riaprire una stagione di confronto, di impegno, che appunto sappia recuperare la migliore tradizione politica e la migliore qualità del governo che questa regione ha saputo promuovere». Una serata di grande confronto politico con uno dei più autorevoli esponenti della politica lucana, forse l’ultimo politico lucano capace di avere un autentico peso nazionale. La sua capacità si nota anche nelle sue parole, nel suo metodo e nel suo modo di essere.

LA CHIESA E AUXILIUM

Quando Paride Leporace gli fa notare della sua presenza a Matera alla festa dell’Avvenire e dei retroscena che in queste ore circolano quale l’ex governatore spindoctor di una compagine che va dai compagni speranziani, fino alla Conferenza episcopale Lucana, Bubbico precisa che il suo rapporto con la Chiesa è un rapporto antico. Fatto di stima maturata dagli anni di quando lui era a capo di questa regione. Non nasconde però anche un certo orgoglio nell’avere in qualche modo, con le sue politiche, contribuito alla nascita di Auxilium, una realtà che ha mosso i suoi passi dalla Basilicata, per poi arrivare ad essere uno dei colossi dell’assistenza sanitaria in Italia. Dunque Bubbico non si sbilancia, un po’ come per il fatto che sostiene il PD, ma non è tesserato, sul sostegno ad un eventuale candidatura di Chiorazzo, ma nello stesso tempo nemmeno si sfila.

Di Massimo Dellapenna

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