CronacaPuglia

TARANTO, MORTE DI LORENZO PROCESSO PER DIRIGENTI

Rinvio a giudizio per sei tra ex dirigenti e dirigenti ex Ilva per dispersione di “sostanze nocive”. L’accusa è di omicidio colposo

Per la morte di Lorenzo Zratta, il bimbo di cinque di Tarant, morto a causa di un tumore al cervello sei tra i responsabili  dell’ex Ilva andranno a processo il 2 ottobre con l’accusa di omicidio colposo.
Lo ha deciso la Corte d’Appello di Lecce, accogliendo il ricorso presentato dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero e dai familiari del piccolo contro la sentenza dinon luogo a procedere del 2022. Per l’accusa gli imputati consentirono “la dispersione di polveri e sostanze nocive provenienti dalle lavorazioni omettendo l’adozione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali”, con condotte che avrebbero contribuito a provocare “una grave malattia neurologica al bambino. Si tratta di sostanze velenose – secondo quando riportato dal pm – che il bambino assumeva durante il periodo in cui era allo stato fetale”, sviluppando una “malattia neoplastica che lo conduceva a morte”. Gli imputati sono l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso; l’ex responsabile dell’area parchi minerali, Marco Andelmi; il capo dell’area cokerie Ivan Di Maggio; il responsabile dell’area altiforni Salvatore De Felice; i responsabili delle due acciaierie Salvatore D’Alo’ e Giovanni Valentino. Nei confronti di altri due imputati, per i quali fu riconosciuto un errore nei capi d’imputazione, non e’ stato presentato ricorso.

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