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LA BASILICATA DI S. ROCCO TRA STUDI SCIENTIFICI E FEDE

Molti sono gli studiosi che cercano di approfondire, attraverso iconografie e quei pochi “scritti” presenti la vita, non solo religiosa del santo francese

Che Rochus da  Montpellier o San Rocco non abbia mai varcato i confini della Basilicata è ormai quasi certo. Ma che il culto per il santo pellegrino e traumaturgo francese sia presente nel sud ‘Italia ed in particolar modo nella nostra regione è formalmente palese. Tant’è vero che i comuni della regione che venerano le gesta di questo santo non si contano. Come pure il nome Rocco è quello più diffuso tra tutti i nomi presenti in regione. Da Montescaglioso a Tolve a Ferrandina, solo per citare i centri dove il santo guaritore della peste viene maggiormente venerato,  molti sono gli studiosi che cercano di approfondire, attraverso iconografie e quei pochi “scritti” presenti la vita, non solo religiosa del santo, ma soprattutto quella di protettore e guaritore dal terribile flagello della peste. Tra questi il noto oncologo proprio di Montescaglioso prof. Pietro Venezia, lo stesso dott. Gerardo Bellettieri il quale insieme ad un altro medico di Ferradina, il dott. Salvatore Latronico qualche anno fa hanno condotto uno studio approfondito sugli strumenti che il santo francese usava per curare la cosidetta “peste nera”.

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