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AU ACTA, GLI ALLEATI S’ARROCCANO

Potenza crisi maggioranza: Naborre bis o no, fi non cede postazione ma Napolitano non perde quota. S’avventa il condor redivivo Taddei con l’operazione due piccioni con una fava

È guerra aperta nella maggioranza per ciò che riguarda la nomina del nuovo Amministratore unico dell’Acta. Forza Italia non intende mollare la postazione. Da quanto ci risulta sarebbe intervenuto Vincenzo Taddei che avrebbe chiamato direttamente il sindaco di Potenza, il leghista Mario Guarente, per dirgli chiaramente che non esiste nessuna possibilità che il partito rinunci alla postazione. Se non fosse gradito Camillo Naborre si potrebbe anche indicare un altro nome ma la nomina dovrebbe rimanere in quota For- za Italia senza discostarsi dalle lottizzazioni che sono state avviate all’inizio della consiliatura. Per adesso le comunicazioni sono informali, ma la comunicazione di Taddei avrebbe aperto alla possibilità di una nota pervenuta direttamente dalla Casellati qualora qualcuno osasse smuoversi dalle decisioni prese. Inutile dire che, nel dire che si può cambiare il nome ma non il partito, Vincenzo Taddei sta affermando esattamente il suo desiderio perfetto. Prendere con il solo piccione dell’Acta, le due fave dell’eliminazione definitiva degli ultimi scampoli della gestione Moles e la conferma di un uomo suo alla guida della grande partecipata del Comune di Potenza.

CANNIZZARO NON MOLLA L’AVVOCATO NAPOLITANO

Intanto Francesco Cannizzaro non avrebbe alcuna intenzione di mollare l’ipotesi Napolitano. L’avvocato potentino, ex presidente dell’Ordine degli Avvocati di Potenza, godrebbe di un gradimento trasversale nella maggioranza e sarebbe l’uomo di fiducia di Cannizzaro e del suo partito. Un’indicazione sulla quale non ci sarebbe nessuna intenzione di fare un passo indietro. L’ex Presidente del Consiglio comunale ha notificato la sua posizione al sindaco Guarente e la sua inamovibilità. Fratelli d’Italia resta alla finestra. Il partito di Giorgia Meloni non sembra interessato al teatrino delle nomine e ai suoi giochi. In tutto questo gioco di postazioni e di spazi resta fermo ed indifferente con una posizione che viene facilmente nobilitata dal fatto che la nomina non sarebbe comunque in quota FI.

IL SINDACO NEL BARILE

Come un pesce in barile resta Mario Guarente. Il sindaco di Potenza, infatti, non prende posizione e con lui la Lega. La posizione ufficiosa del sindaco è che non si devono dare indicazioni di lottizzazioni e non si deve mettere gente “di partito”. Une definizione un po’ retorica e un po’ vaga. La nomina dell’Amministratore unico dell’Acta è giustamente una nomina squisitamente politica e la definizione di “gente di partito” è una definizione talmente generica da non significare niente e significare tutto. Intanto, a quanto pare, tra i due litiganti ci sarebbe un terzo che potrebbe godere e rendere funzionante la municipalizzata. Tra i curricula prevenuti, infatti, secondo alcuni ben informati ci sarebbe quello di un tecnico non lucano che ha governato e risanato varie partecipate in varie città d’Italia. L’Acta è un enorme buco nero nei bilanci della città che rischia di trascinare nel baratro l’intera amministrazione comunale. La nomina di un esperto di gestione e risanamento di partecipate pubbliche sarebbe un segnale chiaro di voler fare bene le cose. Il Sindaco avrà la forza di scegliere un vero tecnico o, tirato per la giacchetta tra varie pulsioni, preferirà non scegliere e rimanere immobile nel non decidere in attesa delle prossime elezioni comunali alle quali non intende presentarsi.

LA CRISI SOTTO TRACCIA

Sotto traccia la crisi continua. Forza Italia ha dichiarato che non parteciperà alla capigruppo e ha speso parole di fuoco contro gli alleati. Tutto ciò accade a pochi mesi dalle elezioni comunali in una continua guerra di logoramento e di posizione ai danni dei cittadini in cui tutti giocano alle poltrone, pochissimi si occupano di dare ordine alle cose e di pulire e asfaltare le strade.

Di Massimo Dellapenna

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