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LA RICCHEZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE

Insieme agli altri asset immateriali, per la Basilicata è una risorsa: dai Comuni segnalazioni a raffica

Primavera, la stagione dei fiori, delle belle giornate assolate e calde, ma non troppo, e dei primi picnic. E’ questa la primavera a cui siamo abituati ma che quest’anno ci riserva tutt’altro. Difatti, la primavera 2023, caratterizzata da giornate fredde e piovose, segno probabile di un cambiamento climatico che ormai è sotto gli occhi di tutti, fa sembrare molto lontana l’estate. Eppure, manca poco. Ma come si prepara la Basilicata a questa estate 2023? Oramai le estati lucane, negli ultimi anni hanno subito una vera e propria metamorfosi. L’aumento esponenziale della mobilità e l’esplosione dei viaggi aerei low-cost, grazie anche ad un mondo sempre più globalizzato e “social”, ha fatto sì che l’estate lucana non sia più la stagione delle rimpatriate degli immigrati che ritornavano nella loro terra per ritrovare le tradizioni ed i luoghi da cui erano stati costretti ad allontanarsi per cercare fortuna altrove. Negli ultimi decenni la regione Basilicata ha conosciuto ed è diventata attraente ed attrattiva senza dubbio grazie anche ad alcuni eventi ed attrattori di risonanza nazionale ed internazionale quali, per citarne solo alcuni, Matera 2019, il Volo dell’Angelo sulle Dolomiti Lucane, la Rassegna estiva cinematografica di Maratea ma anche sagre, eventi storici e religiosi che richiamano migliaia di turisti e movimentano giri d’affari a tutto beneficio delle comunità locali come la Sagra della Castagna di Melfi, la Festa della Bruna a Matera, la Festa della Madonna Nera di Viggiano. Ma accanto alle manifestazioni più note e partecipate, l’estate lucana è tutta un fiorire di sagre e feste di paese che spesso restano solo un modo per allietare le serate estive dei loro abitanti, al più di qualcuno dei paesi vicini. Eppure, già da qualche anno la Regione Basilicata tenta di puntare e valorizzare quel patrimonio di beni intangibili diffuso, partendo dalla sua catalogazione, su segnalazione dei Comuni, al fine di realizzare un vero e proprio catalogo di eventi, per lo più estivi, ma non solo. Una Basilicata, quindi, che non sia solo il mare cristallino di Maratea o il fascino della città dei sassi, in grado di attrarre turisti provenienti da ogni parte d’Italia. A tal proposito, si è da poco concluso l’avviso pubblico, riservato alle amministrazioni comunali, per la segnalazione di nuovi beni intangibili che, a detta degli Enti segnalatori, meritano di essere tutelati e, chiaramente, finanziati. Da una prima lettura, la regione appare come un palcoscenico diffuso, tanto che si contano ben 538 segnalazioni, in media 4 per ogni Comune, seppure con differenze notevoli fra le 20 segnalazioni del Comune di Montescaglioso e le zero segnalazioni di ben 19 Comuni tra cui quelli di Calciano, Episcopia, Gorgoglione e Viggianello. A giudicare dall’enorme quantità di eventi segnalati e pubblicati sulla piattaforma online “Patrimonio culturale”, rappresentativo del Patrimonio Culturale intangibile della Basilicata, esiste un grande patrimonio rappresentativo della cultura lucana, da tutelare e da valorizzare, sul quale poter attivare una mirata e concertata attività di programmazione che eviti duplicati, sovrapposizioni di date ed eventi ma che, soprattutto, abbia una regia comune all’interno di una strategia ed azioni di promozione efficaci. Certo, molte segnalazioni non ambiscono a rivolgersi ad un pubblico che vada oltre i confini del paese dove si svolgono ma, è altrettanto vero che alcuni potrebbero diventare dei veri e propri attrattori meritevoli di tutela e sostegno. L’estate, oramai vicina, non sembra però che possa già beneficiare di un’eventuale azione complessiva da parte dell’Ente regionale che necessita di molto più tempo e di azioni concrete per coordinare, se non tutte, per lo meno le manifestazioni più attrattive. E’ però indubbio che se si vuole cambiare il passo, occorrerà una forte azione organizzativa, di programmazione e di promozione, senza cui sarà difficile che la regione si possa affermare come meta turistica diffusa, sia estiva che durante tutto l’anno. Intanto, non ci resta che scrutare continuamente le previsioni meteo e sperare in un mese di giugno più clemente, che porti il bel tempo e le temperature calde delle nostre estati lucane. Invece, su quello che potrà essere il “cartellone” del “palcoscenico diffuso lucano” occorrerà ancora attendere.

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