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CRLM, “IL TURISMO DELLE RADICI: TRA VALORE CULTURALE E IMPATTO SOCIO-ECONOMICO”

Il 2024 rappresenterà l’anno del “Turista delle Radici”, su cui il Governo in primis ha voluto stanziare 4 mln di euro affinchè ogni regione sia pronta a valorizzare il proprio patrimonio

Si è parlato di crisi geopolitica, scarsità di risorse energetiche e conseguente aumento dei prezzi, pericoli di crisi alimentari e di dissesti ambientali, tutti fenomeni che sembrerebbero posizionare la Basilicata in una situazione migliore rispetto ad altre realtà nazionali, a patto che sappia sfruttare al meglio le sue potenzialità, recuperare visione programmatica e dimostrare un’efficiente capacità di spesa. I relatori hanno parlato anche di acqua, boschi, risorse energetiche, agricoltura e agroalimentare, bellezze naturali e architettoniche, industria del turismo: come mettere a sistema i punti di forza della Regione per un reale vantaggio competitivo. In discussione anche la riduzione dei divari territoriali, politiche di sviluppo e coesione sociale, rigenerazione delle aree inter- ne: a quali condizioni i finanziamenti legati al Pnrr, e più in generale ai fondi europei, possono rappresenta- re una soluzione efficace e duratura ai ritardi strutturali della Basilicata. Numerosi i relatori tra i quali Stefano Rolando, presi- dente della Fondazione Nitti, consiglieri regionali, parlamentari lucani e componenti della Commissione regionale dei Lucani nel Mondo. «La nostra mission – ha detto Rolando parlando di Nitti – è valorizzare il pensiero e l’azione politica e di governo di un lucano di statura internazionale. Ma è anche quella di mettere a disposizione dei territori e del Paese lungimiranza, progettualità, cultura economi- ca e sociale di chi voleva non solo un’Italia libera e indipendente ma anche un’Italia moderna, competitiva, sviluppata riducendo disuguaglianze sociali e geografiche». Tornando ai giorni nostri Rolando ha poi parlato della «nuova Basilicata attrattiva, in cui la sfida del Pnrr può tentare di dire qualcosa, se si riuscirà ad intervenire tempestivamente con iniziative come il Piano per l’attrattività dei Borghi, che ha visto vincitore per la Basilicata il progetto pilota su Monticchio Bagni, in cui Fondazione Nitti è parte». «La Basilicata – ha detto Annalisa Percoco della Fondazione Eni Enrico Mattei – è regione del capitale latente, in cui le politiche di sviluppo sono chiamate a essere innanzitutto politiche di attivazione di questo capitale. Che è fatto di capitale naturale, culturale e cognitivo, dell’energia sociale della popolazione locale e dei potenziali residenti. La presenza sul territorio regionale di soggetti imprenditoriali altamente innovativi possono sicura- mente stimolare e attivare questo processo». «C’è un mondo nel mondo – ha detto il vice presidente della provincia di Potenza, Rocco Pappalardo – che spesso si immagina come effetto nostalgico da difende- re solo per tenere viva una fiammella. La vostra presenza ed il vostro interesse, mi fa dire che non è più così da tempo. Nei prossimi mesi, non meno di 100 mila italiani faranno rientro dai loro Paesi, e tra di loro molti saranno in difficoltà reali di sostentamento e di rientro a una condizione di vita soddisfacente. I lucani sono già tra questi e nel contesto generale rappresentano più che una emergenza una reale opportunità. Ora bisogna accelerare proprio perché siamo difronte ad una prima svolta nelle azioni del Governo Italiano che coinvolge gli enti locali che dovranno fare la loro parte». «Momento importante di confronto – ha detto il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese – attraverso la storia che ognuno dei lucani nel mondo vive. Con il lavoro delle associazioni siamo riusciti a creare grandi opportunità anche nella nostra regione per poter guardare al futuro e contribuire ad arginare il fenomeno dello spopolamento che tanto affligge la Basilicata e soprattutto le sue aree interne. Si deve spingere sempre più per continuare a sostenere le nostre aggregazioni e dare supporto ai giovani e alle famiglie che vogliono restare. Anche con Matera 2019 abbiamo lavorato per aggregare e tenere uniti anche tutti i lucani che vivono fuori dalla regione».

IL TURISMO DELLE RADICI

“Il Turismo delle radici: tra valore culturale e impatto socio-economico”. Questo il tema della seconda sessione dei lavori della Assemblea annuale dei lucani nel mondo, riuniti a Villa Nitti a Maratea. A coordinare l’incontro Pierluigi Maulella Barrese Coordinatore Struttura di Coordinamento Informazione, Comunicazione ed Eventi del Consiglio regionale della Basilicata. Il 2024 rappresenterà l’anno del Turista delle Radici, su cui il Governo in primis ha voluto stanziare 4 mln di e ro dal Pnrr, affinchè ogni regione sia pronta a valorizzare il proprio patrimonio materiale ed immateriale con percorsi di inclusione, accoglienza e di attrazione rivolti al Turista delle Radici che, memore della tradizione e nel ricordo dei propri avi, possa anche decidere di investire nei borghi antichi delle proprie origini e chissà mettere le basi per un lento ripopolamento degli stessi. Dopo anni di studio del fenomeno, finalmente è stata data la giusta configurazione e dignità al cosiddetto “Turismo delle Radici” o anche detto “Turismo di ritorno”. Gli operatori del settore turistico ne hanno da subito attribuito l’importanza che meritava tale fenomeno, individuando in 80 milioni il bacino di riferimento: ovvero gli italiani residenti all’estero o loro discendenti che rientrano nel Paese di origine per ricongiungersi alle famiglie o per ritornare, semplicemente, a rivivere per qualche tempo i luoghi delle proprie origini. «È un piacere partecipare a questa iniziativa in Basilicata che pone al centro le comunità lucane nel mondo, le quali rappresentano una grande risorsa per la Regione e in particolare per tutti quei luoghi che in passato, e ancora oggi, soffrono lo spopolamento causato dai flussi migratori». Lo ha detto Marina Gabrieli, coordinatrice nazionale del progetto Pnrr “Turismo delle Radici” del Ministero degli Affari Esteri. «Anche quest’anno l’Apt Basilicata – ha detto il direttore Antonio Nicoletti – offrirà la sua progettualità a chi si occupa di rapporti fra italiani nel mondo e loro territori d’origine. La borsa internazionale del turismo delle origini o delle radici vedrà infatti la sua seconda edizione il 20 e 21 novembre a Matera, con la partecipazione di operatori provenienti da tutta Italia e dal mondo. L’iniziativa è realizzata da Apt in partenariato con l’Enit e con il supporto del ministero degli esteri, anche in vista del 2024 che come sappiamo sarà l’anno del turismo delle radici. Il tema conduttore dell’edizione 2023 della borsa sarà “Turismo delle radici e rigenerazione dei borghi”. Questo significa affrontare le opportunità che i nostri borghi possono trarre dal tener vivo il rapporto con chi negli anni è dovuto emigrare e con i loro discendenti». Il consigliere regionale di FdI e presidente della III commissione, Piergiorgio Quarto, ha detto che «è questo un importante momento formativo anche per i consiglieri regionali per poter avere una visione complessiva e poter capire se le politiche regionali poste in essere vanno verso l’obiettivo giusto che è quello di uno sviluppo bio sostenibile». Giuseppe Ticchio presidente della Federazione lucana in Svizzera ha precisato che «le stesse agevolazioni che hanno i cittadini che vivono in Basilicata per l’energia, dovrebbero averli gli iscritti all’Aire. Auspico che nel prossimo Consiglio regionale venga affrontata la questione. Per quanto riguarda la sanità ho presentato un ordine del giorno per eliminare il gap che esiste tra i lucani che vivono in Europa e quelli che vivono fuori dai confini europei che non usufruiscono delle assicurazioni del servizio sanitario nazionale». In rappresentanza dell’Anci è intervenuto il sindaco di Irsina, Nicola Massimo Morea il quale ha detto che «stiamo facendo passi da gigante grazie ad Apt. C’è un faro acceso che viene da Matera 2019 che ci ha fatto capire che la nostra terra ha un potenziale enorme a partire dai borghi. Questa iniziativa può essere replicata altrove ma c’è bisogno di infrastrutture materiali ed immateriali».

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