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SERGIO MATTARELLA IN VISITA DI STATO NELLA REPUBBLICA DI POLONIA

La mattina di mercoledì 19 il Capo dello Stato terrà una prolusione all’Università Jagellonica di Cracovia e deporrà una corona presso la lapide commemorativa di fatti del 6 novembre 1939

SERGIO MATTARELLA 

Auschwitz, 18/04/2023 (II mandato)
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della partecipazione alla Cerimonia conclusiva della Marcia dei Vivi

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in Visita di Stato nella Repubblica di Polonia (dal 16 al 19 aprile).
Al suo arrivo a Varsavia ha incontrato il personale dell’Ambasciata d’Italia e una rappresentanza della collettività italiana.

Lunedì 17 aprile mattina, il Presidente Mattarella è stato accolto al Palazzo Presidenziale dal Presidente della Repubblica di Polonia, Andrzej Duda. Al termine dell’incontro, i due Capi di Stato hanno rilasciato dichiarzioni alla stampa. 

Mattarella ha deposto, quindi, una corona al Sacello del Milite Ignoto.

In serata il Pranzo di Stato offerto dal Presidente Duda in onore del Presidente Mattarella.

Martedì 18, il Presidente Mattarella ha incontrato il Primo Ministro, Mateusz Morawiecki, al Palazzo della Cancelleria, la Presidente del Sejm, Elżbieta Witek e il Presidente del Senato, Tomasz Grodzki, al Palazzo del Parlamento.

Nel pomeriggio Mattarella si è recato ad Auschwitz dove ha deposto una corona al Muro delle esecuzioni, ha visitato il Museo di Auschwitz 1, accompagnato da Tatiana e Andra Bucci, sopravvissute a Birkenau, e ha preso parte alla cerimonia conclusiva della Marcia dei Vivi.

Oświęcim – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo di Auschwitz – Birkenau, oggi 18 aprile 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Nel corso della cerimonia, dopo il saluto introduttivo del Maestro di Cerimonia, Greg Masel, si è osservato un minuto di silenzio ed è stato eseguito il brando Sound of Silence.
Successivamente sono intervenuti il Chair dell’International March of Living, Shumel Rosenman, e il Presidente Mattarella.

Oświęcim – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo di Auschwitz – Birkenau, accompagnato dalle sorelle Bucci, oggi 18 aprile 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

La mattina di mercoledì 19 il Capo dello Stato terrà una prolusione all’Università Jagellonica di Cracovia e deporrà una corona presso la lapide commemorativa di fatti del 6 novembre 1939

 

Varsavia/Auschwitz/Cracovia, 16/04/2023 19/04/2023 (II mandato)

DICHIARAZIONI ALLA STAMPA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO NELLA REPUBBLICA DI POLONIA

Varsavia, 17/04/2023 (II mandato)

Ringrazio molto il Presidente Duda per l’accoglienza così amichevole che mi riserva, insieme alla delegazione che mi accompagna. Ed è per me molto importante questa visita per ribadire, insieme, l’amicizia tra Polonia e Italia, la simpatia che lega i nostri popoli da sempre e la grande collaborazione che vi è.

Come il Presidente Duda ha ricordato, abbiamo una collaborazione economica importante; l’interscambio dell’anno passato è stato in crescita, speriamo che cresca ulteriormente e che si sviluppi sempre di più la collaborazione fra le nostre aziende.

Abbiamo una collaborazione di grande importanza anche sul piano culturale, come ha ricordato il Presidente, tradizionale. Uno scambio culturale che è nato tanto tempo addietro e che vede in Italia un grande interesse per la cultura polacca.

Quest’anno sarà celebrato in Italia il centenario della nascita di Maria Wisława Anna Szymborska, la poetessa che ha conquistato il Premio Nobel. Vi sono diverse iniziative in Italia per ricordarla.

Sono lieto di andare dopodomani alla grande Università Jagellonica e di andare a Cracovia – la città del Presidente – per ribadire, anche lì, la grande amicizia che lega i nostri Paesi.

Naturalmente è un’amicizia che è stata consacrata a Montecassino. Non dimentichiamo il contributo per la nostra libertà che i giovani polacchi hanno offerto in quella battaglia importante per l’esito della Seconda Guerra Mondiale in Italia. È stato per me non soltanto un piacere, ma un onore essere presente quattro anni fa con il Presidente Duda a Montecassino al cimitero. E lo sarà anche l’anno venturo.

Naturalmente, in questo momento, su tutti questi aspetti di grande collaborazione, importante, – che continuiamo a curare – è preminente l’interesse e l’attenzione al settore della sicurezza, per quel che sta avvenendo, con la brutale aggressione della Federazione russa all’Ucraina. Con un’esigenza di sostegno all’Ucraina in cui abbiamo registrato una piena sintonia nei colloqui di poc’anzi.

Sintonia piena che significa sostegno all’Ucraina finché è necessario, finché occorre, sotto ogni profilo: di forniture militari, finanziario, umanitario, per la ricostruzione del Paese, con una convinzione che questo riguardi non soltanto l’Ucraina, e non soltanto i Paesi vicino all’Ucraina come la Polonia, ma riguardi tutti i Paesi che si richiamano alla libertà delle persone e dei popoli.

Perché questo è quello che è in questione ed è messo in pericolo dall’aggressione russa.

Come ha detto bene il Presidente Duda, se l’Ucraina fosse lasciata alla mercé di questa aggressione, altre ne seguirebbero. E la connessione mondiale precipiterebbe.

Ma l’Ucraina ha diritto alla solidarietà, e noi la garantiamo in pieno finché è necessario, sotto ogni profilo. Anche perché siamo tutti quanti, come è ben noto a tutti noi, inorriditi da alcuni comportamenti disumani che, nella guerra, vengono utilizzati da parte delle Forze armate russe, colpendo bersagli di infrastrutture civili, colpendo luoghi di abitazioni civili, in maniera da rendere ancor più crudele l’aggressione in corso. Tutto questo ha richiesto, naturalmente – ed è un dato molto importante – una grande coesione di tanti Paesi intorno all’Ucraina.

I Paesi europei stanno svolgendo nell’Alleanza atlantica una grande opera di sostegno sotto ogni profilo. E siamo lieti che quest’anno abbia visto l’ingresso nella NATO della Finlandia. E ci auguriamo che possa giungere presto l’ingresso effettivo della Svezia.

La compattezza dell’Alleanza è un dato importante, così come lo è stato parallelamente alla compattezza dell’Unione europea che esprime, in tutti i modi, sostegno all’Ucraina, impegnandosi attivamente e concretamente.

In questo vi sono state adesioni alle sanzioni nei confronti della Russia indispensabili per far comprendere la gravità del comportamento di quanto avvenuto; così come è importante che l’Unione europea abbia manifestato che vede in questa vicenda, in questa brutale e inaccettabile aggressione alla libertà, all’indipendenza, all’integrità territoriale dell’Ucraina, in gioco i suoi valori di fondazione.

Così come l’Alleanza atlantica, l’Unione europea è nata per difendere la libertà delle persone e dei popoli, per difendere la democrazia, per difendere lo Stato di diritto. Tutto questo è in gioco in questo momento. E per questo l’Unione europea è in gioco sul fronte ucraino, come lo è l’Alleanza atlantica. E questa coesione dei Paesi dell’Alleanza e dell’Unione europea è particolarmente importante da preservare in ogni passaggio, anche in avvenire.

Abbiamo parlato, con il Presidente – come ha cortesemente ricordato – anche delle migrazioni: fenomeno che la Polonia conosce bene, non soltanto per la grande ospitalità che è generosamente offerta a milioni di profughi ucraini – e questo è oggetto di ammirazione da parte dell’Italia – ma anche per quello che è avvenuto, ai confini con la Bielorussia, di introduzioni clandestine di immigrati.

Tutto questo richiede – come noi sappiamo bene in Italia, per la grande affluenza, in crescita dai Paesi africani, e non soltanto da quelli africani ma anche da Paesi asiatici – che venga affrontato il problema dall’Unione europea come problema dell’Unione.

Nessuno Stato, da solo, può affrontare un problema così epocale. Ma l’Unione europea può farlo con un’azione coordinata e ben organizzata. E questo è un tema che richiama alla responsabilità dell’Unione, e richiama a una nuova politica di immigrazione e di asilo dentro l’Unione, superando vecchie regole che sono ormai della preistoria.

Tutto questo richiama anche al rapporto che vi è con il Continente africano, come il Presidente Duda ha cortesemente ricordato.

È un rapporto importante, in cui si stanno esercitando pressioni e iniziative destabilizzanti.

Quanto avviene in queste ore in Sudan è allarmante. L’azione della Wagner in tanti Paesi africani richiama a grande allarme la NATO e l’Unione europea.

Questo richiede un’azione dell’Unione europea attiva, protagonista, che si impegni fortemente su questi fronti.

Tutto questo richiama anche – e vorrei concludere su questo per sottolineare l’importanza di quanto ha detto il Presidente Duda – alla configurazione dell’Unione europea, al suo allargamento.

L’anno passato l’Unione ha adottato la storica decisione di assegnare lo status di candidato all’ingresso nell’Unione all’Ucraina e alla Moldova. È stata una scelta storicamente importante, anche nel senso della storia, che va coltivata fino alla sua concreta realizzazione.

Naturalmente questo riguarda anche i Paesi dei Balcani occidentali. Come ha detto il Presidente Duda, abbiamo registrato pieno consenso e sintonia anche su questo. Paesi che da tempo sono in lista d’attesa per entrare nell’Unione stanno facendo sforzi importanti per farlo. E occorre accelerare quel processo di adesione per creare una compattezza reale di libertà e di valori comuni in Europa che contrasti questa nuova offensiva antistorica cui stiamo assistendo in questo periodo.

Per tutto questo ringrazio il Presidente Duda, per i colloqui che abbiamo avuto, per la sintonia registrata e per l’ospitalità così affettuosa che ci riserva.

Grazie Presidente, con molta amicizia.

 

BRINDISI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA IN OCCASIONE DEL PRANZO DI STATO OFFERTO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI POLONIA ANDRZEJ DUDA

Varsavia, 17/04/2023 (II mandato)

Signor Presidente della Repubblica,

Gentile Signora Kornhauser–Duda,

Signore e Signori,

ringrazio Lei e la Sua gentile consorte, anche a nome di mia figlia e della delegazione che ci accompagna, per la squisita e calorosa accoglienza e per le parole di profonda amicizia nei confronti della Repubblica Italiana che Ella ha voluto esprimere.

Il rapporto tra Italia e Polonia, tra i nostri popoli, è saldo e profondo. Si nutre della comune condivisione dei valori risorgimentali di indipendenza e identità nazionale, bene incarnati da una figura, quella del Colonnello Francesco Nullo, garibaldino – protagonista delle 5 Giornate di Milano e dell’impresa dei Mille – che 160 anni fa diede la vita per questa terra alla guida di una legione internazionale.

Reciprocamente, “Per la nostra e per la vostra libertà” recitano, del resto, le parole incise sul marmo nel cimitero polacco di Montecassino. A ricordo del valoroso contributo e del sacrificio del Secondo Corpo d’armata polacco per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo durante il secondo conflitto mondiale.

Espressione di valori e di un destino comune.

Una prova di amicizia che l’Italia non dimentica.

Oggi il continente europeo si trova nuovamente a fronteggiare una insensata guerra di aggressione, mossa dalla Russia all’Ucraina.

Italia e Polonia sono unite nella solidarietà a un popolo attaccato, nella comune convinzione che, a essere in gioco, sono le ragioni e i valori che condividiamo nell’Unione Europea.

L’unità di intenti tra gli Stati membri è preziosa.

Rappresenta la forza di nazioni e popoli eguali, contro ogni impulso imperialista frutto di esasperazioni nazionalistiche.

La complessa e mutevole realtà che ci circonda richiede, proprio per questo aspetto, passi in avanti.

Esige che le Istituzioni Europee sappiano crescere e dotarsi di tutti gli strumenti necessari per consentire all’Unione di continuare a rappresentare una realtà di stabilità e progresso, in grado di influenzare positivamente il contesto internazionale e di contrapporsi con efficacia a un ritorno indietro della storia, verso autocrazie illiberali e politiche di aggressione contro altri Stati.

Signor Presidente,

desidero qui rendere omaggio allo straordinario sforzo della Repubblica di Polonia e dei suoi cittadini nel tragico frangente che insanguina l’Europa.

I miei concittadini e io personalmente siamo colpiti e ammirati per l’esempio offerto dal popolo polacco nell’assistenza ed accoglienza ai cittadini ucraini in fuga dalle devastazioni della guerra.

Lo sforzo che l’Unione Europea e i nostri due Paesi stanno compiendo nel sostegno a Kiev, nell’assistenza militare all’Ucraina nel quadro della comune e convinta appartenenza all’Alleanza Atlantica, sono elementi indispensabili del processo che deve far pervenire a una pace giusta.

È in questo contesto che si alimentano e sviluppano i nostri rapporti bilaterali, trainati anche dalla solidità dei legami economici, come testimoniato anche dalla intensità del nostro interscambio commerciale e dalla presenza in Polonia di oltre 2.500 imprese italiane. I nostri rapporti sono inoltre felicemente caratterizzati da solidi e storici legami culturali.

Significativa è la spinta che arriva dai nostri giovani: sono moltissimi infatti quelli che scelgono di visitare, studiare o vivere nell’uno e nell’altro Paese. Cittadini di una casa comune.

Alimentano un continuo scambio di influenze e suggestioni reciproche tra l’arte e la cultura dei nostri due Paesi, rinverdendo un’esperienza secolare: basti pensare all’accoglienza delle opere di Chopin, con il pubblico dell’Italia risorgimentale che si rispecchiava nella narrazione di un esule che canta le sorti di un paese oppresso.

Con riferimento ai giorni nostri, sottolineo l’ammirazione per la poetessa Szymborska, testimoniata dai numerosi eventi organizzati anche in Italia per celebrare il “2023 Anno di Wisława Szymborska”.

Il 2023 è stato proclamato anche “Anno della memoria delle eroine e degli eroi del ghetto di Varsavia”. Il 19 aprile tutto il mondo onorerà gli eroi della rivolta: mi unisco nel ricordo.

Domani sarò in visita ad Auschwitz dove, insieme a giovani di tutto il mondo, alla Marcia dei Vivi, ripeteremo: “mai più”.

Nella Sua stupenda città di Cracovia sarò poi ospite dell’Università Jagellonica, per rendere omaggio ad una delle più antiche istituzioni universitarie europee, simbolo della cultura polacca, della libertà della cultura e della ricerca, della resilienza del suo popolo.

Signor Presidente,

oggi i nostri due Paesi, saldi Membri della Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica, sono chiamati a difenderne e promuoverne i valori fondanti, in primo luogo, libertà, pace, diritti umani, democrazia.

Lavorando assieme, Italia e Polonia, possono guardare al futuro con fiducia: consapevoli di potere sempre contare, nel cammino verso la costruzione di un mondo più libero e giusto, sul profondo legame che li unisce.

Con questi sentimenti, levo il calice all’amicizia tra i nostri Paesi e i nostri due popoli e a un’Europa in pace, unita e prospera.

INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA ALLA “MARCIA DEI VIVI” IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO IN POLONIA
Oświęcim – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo di Auschwitz – Birkenau, oggi 18 aprile 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Auschwitz-Birkenau, 18/04/2023 (II mandato)

Oświęcim – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della partecipazione alla Cerimonia conclusiva della Marcia dei Vivi, oggi 18 aprile 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Rivolgo un saluto caloroso e un ringraziamento alla Marcia dei Vivi, ai suoi organizzatori, a tutti i partecipanti, alle autorità presenti.

Oświęcim – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della partecipazione alla Cerimonia conclusiva della Marcia dei Vivi, oggi 18 aprile 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Un saluto particolare ai sopravvissuti, preziosi testimoni della verità.

Siamo qui oggi a rendere omaggio e fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei, che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine orrendo contro l’umanità.

Un crimine atroce che non può conoscere né oblio né perdono.

In quattro anni, dal 1941 al 1945, in questo complesso furono assassinate centinaia di migliaia di persone, ben oltre un milione, in ragione della propria appartenenza a una fede, a una cultura, in ragione delle loro convinzioni o della loro condizione.

Nei campi nazisti, oltre a milioni di ebrei, bersaglio di quella disumana macchina di orrore, anche oppositori politici, sinti, rom, disabili, omosessuali trovarono la morte nelle camere a gas, o per il freddo, la fatica, la fame e le malattie o, ancora, perché vittime di esperimenti criminali.

Cittadini innocenti di ogni parte d’Europa furono tradotti bestialmente a questo luogo di morte.

Un immenso cimitero senza tombe.

Possiamo recarci al Muro della Morte ma, se pensiamo alle vittime, dobbiamo alzare lo sguardo ben oltre.

“Tu passerai per il camino” minacciavano i kapò e le guardie dei lager.

La Polonia si trovò a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane durante l’occupazione nazista.

Tra l’autunno del 1943 e gli ultimi mesi del 1944, anche migliaia di italiani furono deportati qui dall’Italia.

Per la quasi totalità di loro fu un viaggio senza ritorno.

Non a caso, Polonia e Italia sono tra le Nazioni europee più impegnate a conservare la Memoria dell’Olocausto e a promuoverne la conoscenza tra i giovani.

Rincuora vedere che migliaia di ragazze e ragazzi danno vita ogni anno a questa marcia.

Quest’anno ci accompagnano in questa esperienza indimenticabile due sorelle italiane sopravvissute agli orrori di Birkenau: Tatiana e Andra Bucci. Con loro, giovani studenti del mio Paese.

A Tatiana e Andra va il ringraziamento di noi tutti.

Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ‘30 del secolo scorso con l’infuriare dell’aggressione russa all’Ucraina, la Memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso.

L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo, l’antisemitismo, l’indifferenza, il delirio, la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli.

Non può essere ammesso nessun cedimento alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, nessun arretramento nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, base del nostro convivere pacifico.

Chi aggredisce l’ordine internazionale fondato su questi principi deve sapere che i popoli liberi sono e saranno uniti e determinati nel difenderli.

Cari sopravvissuti, care ragazze e cari ragazzi, autorità, oggi è il giorno dello Yom HaShoah, la giornata del Ricordo dell’Olocausto.

Ricordare è dimensione di impegno.
È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince.

Per affermare l’orgoglio di voler essere

“persone umane”

Per ripetere – e ribadire –

“mai più”
Oświęcim – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della partecipazione alla Cerimonia conclusiva della Marcia dei Vivi, oggi 18 aprile 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
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