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MELFI, AL MEDIASHOW BARDI: «È UN EVENTO IMPORTANTE. SANA COMPETIZIONE PER I RAGAZZI»

All’apertura ufficia le della 23esima edizione della manifestazione organizzata dal liceo Federico II ha partecipato anche il presidente della Regione.

MELFI. 80 studenti provenienti da tutta Italia e da tre istituti dell’Albania, accompagnatori, docenti, autorità civili ed istituzionali. Tutto questo e non solo per l’apertura ufficiale della ventitreesima edizione del Mediashow, l’Olimpiade della Multimedialità, organizzata e messa in campo dal liceo scientifico Federico II di Svevia di Melfi. Un appuntamento di notevole livello, come non manca di rimarcare il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: «Il fatto che siamo arrivati alla ventitreesima edizione, parla da se. È un evento importante. Riunire 80 studenti da tutta le parti di Italia, più dall’Albania, sicuramente è un momento significativo, di comunione, ma anche di competizione sana, perché i giovani, portano avanti delle competizioni per il loro futuro. Questo è l’aspetto più importante. Si parlerà di mezzi informatici, di mezzi tecnologici, ma quello che ho voluto sottolineare, nel mio intervento, è che al centro di tutto questo c’ è sempre la persona. Ho stimolato i ragazzi ad andare avanti, perché l’importante non è sopravvivere in questo mondo, ma vivere la propria esperienza, la propria esperienza di giovani, per portare sicuramente per le generazioni future e per loro stessi, un segnale importante in una società che ha tanto bisogno dei giovani ma soprattutto ha tanto bisogno delle loro idee, perchè sono le loro idee che muovono il mondo». In rappresentanza dei docenti di fuori regione, abbiamo avvicinato, la professoressa Tiberio, del liceo Mattei di Vasto in Abruzzo. «Trovo questa manifestazione, nuova ma allo stesso tempo standardizzata. È una bella esperienza per i ragazzi e per i docenti. Una meravigliosa esperienza che permette ai ragazzi di mettersi in gioco con loro stessi, ed ai docenti di approfondire tematiche che è difficile approfondire in altri ambienti».

EMILIO FIDANZIO

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