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SANITÀ, ARRIVANO GLI ISPETTORI

Il Governo preoccupato dal deficit delle aziende sanitarie avvia la procedura di controllo. Mentre il Dg Bortolan se ne sta più a casa che in Regione: alle riunioni in video conferenza pure a mezze maniche

Soltanto 48 ore fa, da Cronache Lucane l’indiscrezione che sulla Sanità regionale «a breve, eclatanti novità». Nell’arco di un giorno, la prima conferma: arrivano oggi in Basilicata gli ispettori dell’Ispettorato generale per la spesa sociale (I.ge.spe.s) coordinati dall’Ispettore generale capo, la lucana classe ‘66 nata a Pomarico, Angela Stefania Lorella Adduce. Al via gli approfondimenti del Ministero dell’Economia e delle Finanza (Mef) per comprendere con maggiore accuratezza se la Sanità lucana versi in uno stato di solidità economica, pur considerando i passivi, o di fragilità annunciatrice di non sanabili buchi di Bilancio se non tramite interventi straordinari. Tra questi, quello previsto in casi di disavanzi di una certa entità, decritto come l’affiancamento, da parte del Governo centrale, alla Regione. In via ipotetica, come scenario possibile, il “fermo”, un Piano di rientro con accordi sottoscritti da entrambe le parti, e nell’eventualità di persistenti inadempienze, il “sequestro”: il Commissariamento della Sanità lucana con il Consiglio dei Ministri che definiti i diversi obiettivi da raggiungere per l’equilibrio contabile, nomina un Commissario “ad acta”. A torto o a ragione, Adduce, a seconda della campana narrante, ha una certa fama di Generale di ferro come testimoniano le ultime, recenti e burrascose corrispondenze con le Regioni Calabria e Molise, i cui rispettivi Piani di rientro originali risalgono a più di 10 anni fa, 2007 e 2009. Proprio in Molise, dove il Commissario era stato individuato nella persona del presidente della Regione, lo strappo del governatore Toma che neanche 2 settimane fa ha rotto gli indugi annunciando le dimissioni da Commissario ad acta. Ad ogni modo, in Basilicata, sotto la lente degli ispettori di Adduce i conti delle aziende sanitarie. Punto di partenza dell’approfondimento analitico, la cifra complessiva dei passivi che oscilla tra i 20 e i 40 milioni di euro. Verifiche ed esito. Prescrizioni, pre Commissariamento o addirittura già Commissariamento, prematuro per ipotesi concrete. A via Verrastro, cresce un certo malessere nei confronti del Direttore generale del Dipartimento regionale Sanità, Francesco Bortolan. Aumentano le lamentele per le assenze. Sembra che a mo’ di “privilegio”, il Dg, nel migliore dei casi, conceda un collegamento via webcam direttamente dalla sua abitazione. Proiettato all’estate, si racconta di collegamenti anche a maniche corte. Il Dg regionale Francesco Bortolan, negli ultimi giorni ha necessariamente dovuto rivedere i numeri delle aziende sanitarie lucane per tagliare, rispetto a dei correttivi individuati a gennaio, e, di conseguenza, per allontanare, rispetto ai complessivi circa 35 attuali, la cifra limite pre Commissariamento dei 70 milioni di passivo. Rimodulazioni su rimodulazioni, più di un dettaglio continua a non incastrarsi nel quadro complessivo del Bilancio consolidato consuntivo del Servizio sanitario regionale.

Ferdinando Moliterni

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