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MANOVRE PARTITICHE IN CORSO

Regionali e comunali: FdI alla prova di forza con gli alleati, Iv gioca al centro. Tra le scelte di Pepe e il silenzio di Fanelli, in Lega è operazione rimonta. Tra gli azzurri di FI regna il caos

Di Massimo Dellapenna

Le elezioni a Potenza e in Regione Basilicata sono ormai imminenti e i partiti si organizzano dotandosi di nuovo organigrammi e nuove strutturazioni, in attesa di riuscire a fornire anche qualche idea interessante che a tutt’ora latita.

LA LEGA SEMPRE PIÙ DI PEPE

Chi sottovalutava la capacità di Pasquale Pepe di conquistare lo spazio politico metro per metro si sbagliava. L’ex senatore vive le istituzioni come momento della politica, non come unico mezzo e così, perso il seggio parlamentare, si è messo pancia a terra a ricostruire il Partito. Il congresso provinciale di Potenza ha determinato che il nuovo segretario provinciale è Stefania Polese che di Pepe è una fedelissima. Polese scalza dalla carica territoriale proprio Francesco Fanelli che appare sempre più spettatore pagato e non pagante della politica regionale, nel partito come nella Giunta Regionale. Mentre la riforma sanitaria giace in un cassetto, la sanità privata è sul piede di guerra, le liste d’attesa sono infinite l’assessore alla Sanità non ha nulla né da dire né da fare in merito. Come assessore all’agricoltura si è distinto per le inaugurazioni dei caseifici e delle aziende agricole, come assessore alla Sanità dal silenzio degli incoscienti. L’arbitro delle vicende sanitarie sembra essere il Presidente in persona tramite i suoi più stretti collaboratori, Fanelli guarda. L’arbitro della politica nella Lega è sempre più Pasquale Pepe mentre Fanelli guarda. Lo scontro tra Pepe e Fanelli sarà lo scontro vero delle prossime elezioni regionali e, con buona probabilità, il secondo finirà il suo giro di giostra insieme alla fine della legislatura. Del resto, se da assessore all’agricoltura prima e alla sanità poi non si riesce a lasciare il segno è anche giusto essere spazzati via come una scritta sulla sabbia. Pepe è uomo di territorio e di idee, il Partito è saldamente nelle sue mani e siamo sicuri che alle prossime elezioni regionali riuscirà ad ottenere un risultato elettorale sicuramente migliore della media nazionale della Lega e questa volta sarà merito esclusivo del radicamento e non del trascinamento nazionale. Forse l’errore grave che ha fatto la Lega è quello di non avergli lasciato gestire il Partito per tutta la legislatura.

ITALIA VIVA C’E’

La visita di Rosato traccia la rotta di un partito in carne ed ossa, sano, robusto e presente sul territorio. Le strategie territoriali di Polese e Braia danno i loro frutti, in un territorio costruito di piccoli comuni che chiedono visibilità e spazio i due consiglieri regionali sono stati abilissimi a trovare una strutturazione confacente al territorio. Possiamo dire che in Basilicata il Partito non è (solo) di Renzi ma anche e soprattutto di Polese e Braia. Se è sicuramente da definire la strategia e la collocazione del Partito sul territorio questo non dipende soltanto dai due riferimenti locali ma anche dalle strategie nazionali. Purtroppo le elezioni regionali avverranno prima o in contemporanea delle elezioni Europee, Ettore Rosato nella sua relazione ha evidenziato quello che tutti sanno ovvero che la centralità della politica sarà proprio alle elezioni europee. Tutto ciò significa una corsa verso una propria marcata identità e un rifiuto di alleanze che possano compromettere l’idea di terzietà dei centristi. La Basilicata è anche territorio e, quindi, storia diversa ma certo le indicazioni nazionali peseranno. Italia Viva non è un partito virtuale in Basilicata ma un partito vero. Non era scontato ed il merito va a Braia e Polese che non sono politici virtuali ma reali.

FORZA ITALIA FA CASINO E VA IN ACITO

Forza Italia è nel caos più assoluto. Acito ha fatto il passo indietro per l’assessorato e lascia spazio a Casino, Moles è sparito dai radar mentre Piro scalpita. Basterebbe questo quadro per dare l’idea del marasma in cui versano i Berlusconiani in Basilicata, non esiste una linea politica, non esiste una cabina di regia e non esiste una struttura formale organizzata. In pratica si gioca a campo libero e senza regole. Bardi ancora non indica l’assessore all’agricoltura e, mentre si consuma il disordine tra Casino e Acito a mezzo lettera, Piro aspetta la cassazione di Marzo per chiedere ulteriore spazio. Il vulcanico consigliere di Lagonegro rimasto in carica dopo aver rinunciato alle dimissioni non ha mai dimenticato l’indifferenza con cui è stato trattato dal suo partito durante le indagini e la detenzione. Se tra qualche giorno la Cassazione dovesse confermare l’illegittimità della sua detenzione, avrebbe tutti i titoli per chiedere la sua nomina in Giunta che libererebbe anche un posto per Capuano nell’ultimo giro di valzer prima delle elezioni.

FRATELLI D’ITALIA SORNIONA

Chi non ha bisogno di grandi ristrutturazioni è Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza relativa vuole esercitare il suo ruolo di maggioranza relativa. Le discussioni interne esistono ma sono ben tenute ferme dalla leadership di Quarto e dal decisionismo di Donzelli che non lascia spazio a grosse polemiche. Il Partito vuole tutto e si prepara a chiedere sia la Presidenza della Giunta Regionale sia il Sindaco di Potenza e di Matera. Oltre il 30% nazionale, unico partito con rappresentanza istituzionale ha accettato che alle ultime elezioni tutto fosse diviso tra Lega e Forza Italia, ora chiede il suo ritorno e lo spazio che merita. Del resto, Cencelli alla mano Forza Italia ha già ottenuto la Presidenza di Sicilia e Calabria, la Lega la Presidenza di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia gli spazi concessi ad alleati che non arrivano alla doppia cifra sono già abbondantemente superati. La politica non è un freddo calcolo matematico e certamente le manovre che Bardi sta compiendo per il bis, la capacità tattica e operativa di Pepe potrebbero rimettere tutto in discussione. Ma questa è un’altra storia e la partita è appena iniziata.

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