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L’INTERESSE DEL COMUNE PER GLI INTERESSI: COTRAB VINCE CAUSA, STANGATA ECONOMICA

Pagamenti Tpl del 2015, il Tribunale di Potenza ha condannato l’Ente a versare al Consorzio 3 milioni e 738 mila euro, ma la cifra è destinata a salire

Trasporto pubblico locale a Potenza, per i cittadini oltre al danno, la beffa: dal Tribunale di Potenza, l’interesse del Comune per gli interessi, ovvere per le stangate economiche. Nell’ambito della causa civile tra Ente e Consorzio trasporti aziende Basilicata Cotrab, Comune condannato al pagamento in favore del Consorzio di 3 milioni e 738 mila euro più le spese processuali liquidate in 46mila e 988 euro. I due sindaci, De Luca prima, è lui che, tra l’altro, ha rilasciato la procura alle liti, e Guarente poi, sul milionario credito vantato da Cotrab a titolo di corrispettivo dovuto per lo svolgimento del servizio di trasporto pubblico urbano della città, nel periodo da febbraio a dicembre del 2015, incastrati dalla perizia del Ctu, le cui spese, in aggiunta alle già citate, sono state poste anch’esse a carico del Comune. Nel 2016, sempre il Tribunale di Potenza aveva emanato il decreto ingiuntivo nei confronti del Comune per il pagamento milionario. Quest’ultima sentenza, con la condanna al pagamento di quasi 4 milioni di euro, cifra “mobile” in aumento come si capirà, dati gli interessi, si riferisce all’opposizione al decreto ingiuntivo. Opposizione che, formalmente, è stata finanche accolta, ma, come si evince dall’entità della condanna, una vittoria di Pirro. A parte, per esempio, qualche scorporo, come quello sui costi per la pulizia e manutenzione delle scale mobili, «non effettuate dal Consorzio», che, però, ha sostenuto il contrario, ma senza provarlo, poco da festeggiare. Il Comune, considerando che ha già liquidato oltre 3 milioni di euro, corrispondenti ai 3 acconti fatti nel corso dell’anno 2015, è riuscito a limare qualcosa sul decreto ingiuntivo, ma nonostante ciò, comunque dovrà pagare altri 3 milioni e 738 mila euro. Dove l’Ente ha perso in pieno la controversia, è sugli interessi di mora, che voleva esclusi.

BREVE CRONISTORIA

La vicenda è stata ricostruita a partire dal dicembre del 2013, mese in cui il Comune di Potenza ha stipulato il contratto con il Consorzio avente ad oggetto il servizio di traporto pubblico Urbano Integrato della durata di 12 mesi. Alla scadenza il contratto è stato poi più volte prorogato fino al 2 febbraio 2015. L’affidamento aveva ad oggetto il servizio di trasporto sulla base del programma di esercizio allegato al contratto e approvato dalla Giunta Comunale nel 2013. Questo provvedimento, però, è stato annullato in autotutela nel 2014. A seguito dell’annullamento, nel novembre del 2014 l’Amministrazione comunale comunicò al Consorzio di dare esecuzione al precedente programma di esercizio approvato dal Consiglio comunale nel 2010. Infine, sempre nel 2014, il Comune di Potenza dichiarava lo stato di dissesto finanziario e prevedeva, tra l’altro, un nuovo programma di esercizio relativo al trasporto pubblico per un chilometraggio ridotto. Nelle more dell’espletamento della procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento biennale del servizio di trasporto locale, che poi andò a Trotta, emessa l’ordinanza sindacale, nel febbraio 2015, che richiamava il programma di esercizio due giorni prima dal Consiglio e che prevedeva un costo pari a 592mila e 918 euro mensili, Iva compresa, per garantire la prosecuzione del Tpl.

GLI INTERESSI

Al consulente tecnico d’ufficio, vagliata la documentazione, è bastato fare il calcolo matematico, moltiplicando prima e sottraendo poi. In conclusione, il pagamento in favore del Cotrab è risultato pari a 3 milioni e 738 mila euro, di cui 2 milioni e 824 mila a titolo di capitale residuo e 913 mila euro a titolo di interessi maturati al 30 giugno 2021, oltre interessi maturati e cosiddetti maturandi da computare sul capitale residuo citato , nella misura del tasso previsto dalla normativa vigente, il Decreto legislativo del 2022, con decorrenza dal 1° luglio 2021 sino all’effettivo soddisfo. Il capitale residuo, sarebbe stato, causa civile o non causa civile, da liquidare, gli interessi, invece, già quasi 1 milione maturato al 2021, cifra di conseguenza destinata a lievitare considerando i 2 anni trascorsi, si sarebbe potuto e dovuto evitare. Viene naturale concludere: sulla vicenda aleggia l’ipotesi di un enorme danno erariale.

Ferdinando Moliterni

3807454583

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