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SCONGIURATA LA CHIUSURA DEL MUSEO DI MURO

Sangiuliano ha promesso assunzioni: il problema era stato sollevato da Sindaci, Senatori e Presidente Bardi

«Un risultato eccezionale ottenuto grazie all’attività politica che ha visto coinvolte più anime, impegnate concretamente al raggiungimento di un unico obiettivo» le prime parole del Sindaco Giovanni Setaro, alla notizia della scongiurata chiusura del Museo Archeologico di Muro Lucano, per il quale aveva sollevato il problema. Un appello condiviso anche dal Sindaco di Ruoti Franco Gentilesca, e poi raccolto e portato in Aula dalla Senatrice Vincenza Aloisio, il Senatore Gianni Rosa e il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.

L’appello rivolto al Ministro Sangiuliano è stato accolto, e a distanza di giorni asserisce:  «Intendo rassicurare il Presidente Bardi che, con la collaborazione degli uffici del Ministero della Cultura, abbiamo già individuato le unità di personale necessarie a garantire che il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano resti aperto, così come verrà fatto per altre strutture che si trovano nella stessa situazione. Questo avverrà grazie alle nuove assunzioni previste che si realizzeranno con lo scorrimento della graduatoria AFAV. Gli uffici interessati stanno lavorando per procedere nel più breve tempo possibile».

Subito è seguita la nota del Governatore Bardi: «Ringrazio il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per la celerità e l’impegno a tutela del Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano. Le interlocuzioni istituzionali hanno avuto l’effetto sperato e la soluzione attraverso nuove assunzioni di personale ci rende ancora più soddisfatti». 

Tombe rinvenute nelle necropoli arcaiche di Baragiano, reperti relativi al Santuario lucano di Satriano e di contrada Fontana Bona di Ruoti, materiali pertinenti agli abitati antichi di Raia San Basile e Torrano di Muro Lucano. E poi elementi della cultura romana, come i due grandi mosaici della cenatio e del frigidarium del complesso termale di San Giovanni. Insomma, è la preziosa storia della Basilicata, che appartiene a tutti e che potrebbe essere dimenticata da un momento all’altro. Tutti questi oggetti e tante altre insostituibili testimonianze sono infatti conservati nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano, situato nella cinquecentesca sede del Seminario Vescovile.

«L’ottimale tutela ed esposizione al pubblico dei reperti e l’organizzazione delle visite guidate a favore di turisti, studiosi e studenti hanno reso il Museo Archeologico di Muro centro di eccellenza ai fini di una divulgazione storica-archeologica-culturale di assoluto rilievo regionale e meridionale -conclude il Primo cittadino di Muro – affermandosi nel panorama culturale dell’intero Mezzogiorno».

Il problema messo in evidenza, però, affligge moltissimi musei pubblici italiani: una rilevazione del novembre 2022 ha segnalato un deficit di circa 8mila unità, a fronte di una dotazione organica di diritto che dovrebbe essere di quasi 19mila unità.

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