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COL SERENO VARIABILE, SCUOLE CHIUSE

Gli anomali eccessi di Guarente: è la 3a volta in meno di 10 giorni che il sindaco di Potenza lo fa. Il consigliere Telesca: «A cosa serve il Piano neve se poi per due fiocchi si chiudono gli Istituti?»

«Visto il peggioramento previsto delle precipitazioni» e «consultata come sempre la Protezione civile che ringrazio per il costante monitoraggio e aggiornamento, confrontatomi anche con diversi colleghi di altri comuni, nella giornata del 27 gennaio saranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado, AD ECCEZIONE DI UNIVERSITÀ E ASILI NIDO, nella città di Potenza». Questo l’ultimo annuncio diramato la notte scorda dall’Amministrazione comunale in occasione del maltempo. Tralasciando i difetti di forma a cui il primo cittadino Guarente ci ha abituato – evidenziate da Cronache nei giorni precedenti – durante questi avvisi di emergenza dichiarata c’è chi ha notato che nel contenuto di tali annunci altra falla sarebbe stata quella di «aver consultata la Protezione Civile». A dirlo è il consigliere comunale di opposizione al Comune di Potenza Vincenzo Telesca. «Affermare di avere consultato “come sempre” la Protezione Civile – dichiara Telesca citando alla lettera la comunicazione resa dal Comune di Potenza – e a cui Guarente rimarca un sentito ringraziamento “per il costante monitoraggio e aggiornamento” di per sé non significa nulla perché – spiega Telesca – non svolge un servizio di meteorologia». Infatti la competenza della Protezione civile riguarda esclusivamente le questioni di calamità naturali. E come se non bastasse il bollettino del 27 gennaio sulla Basilicata non evidenzia nessun avvenimento pericoloso. «Nel caso di specie – afferma alquanto scettico il consigliere di centrosinistra – è mai possibile che la Protezione Civile, che si occupa di tutt’altro, sia stata interpellata dal sindaco e quest’ultimo chiude le scuole senza che sia stata segnalata alcuna calamità che rendesse tale scelta sensata?».«La cosa lascia molto per- plessi», dichiara Telesca. La Protezione Civile quindi svolge sì l’attività volta alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra diretta al contrasto e al superamento dell’emergenza e alla mitigazione del rischio, ma non certamente quella rivolta alla mera meteorologia. «La Protezione Civile si occupa di eventi calamitosi», sottolinea Telesca evidenziando come «qualche centimetro di neve» non lo annovera di certo tra le succitate calamità naturali. «Tanto meno, quindi, il provvedimento di chiusura sarebbe stato valutato con l’Ente», incalza Telesca. Da quanto dichiarato dal consigliere – dunque – nelle disposizioni avviate in questi giorni dal sindaco Guarente, la Protezione Civile non centrerebbe nulla. Sicché «quando lui si trincera – prosegue Telesca – dietro il pretesto che in qualche modo sia coinvolto l’Ente è di per sé un fatto non veritiero se si chiama in causa l’organizzazione nazionale». Servizio di meteorologia non offerto a parte, altra questione sollevata da Telesca è il servizio reso dall’Acta in merito alla gestione neve: «Considerando che esiste un Piano neve, in qualità di capoluogo di regione dagli 819 metri di altitudine sopra il livello del mare, che dovrebbe essere in grado di gestire la criticità – evidenzia – cosa serve dunque averlo e utilizzarlo, con annesso approntamento che avviene di anno in anno tra – spiega – acquisto di sale, eventuale sistemazione e riparazione degli automezzi adibiti al servizio, selezione di tutti i necessari “padroncini” che all’occorrenza possono prestare e integrare il servizio su l’intero territorio? A cosa serve, dunque, avviare un Piano neve se poi – incalza Telesca – per due fiocchi il primo cittadino chiude le scuole con estrema leggerezza?». «E il paradosso è che neve non ce n’è!». «E chiudere le scuole senza che fattivamente la neve sia causa di disagio è l’evidente esempio che non si è in grado di amministrare una città oltre che creare un evidente disservizio alle famiglie potentine e non», evidenzia il consigliere d’opposizione. «Non è possibile che siamo arrivati a fomentare la dinamica che appena cadono due fiocchi di neve devono sorgere i dubbi se le scuole saranno lasciate aperte o chiuse – ribadisce Telesca – in un capoluogo di regione di montagna dove la gestione di situazioni del genere dovrebbero essere all’ordine del giorno».

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