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LE LACRIME DI COCCODRILLO DI GUARENTE

TACCO&SPILLO

Con un post buonista e fatto speditamente per gli allocchi che pure non mancano d’agitarsi in città, Mario Guarente, morso probabilmente dalla coscienza di fine anno, s’affida agli auspici del 2023 chiedendo scusa per errori ed occasioni perse. Ora lasciamo stare lo stile dell’autodafé leghista, non proprio una versione felice e compiuta dell’italiano aulico come lasciamo stare che dalle parti buie e disastrate della Regione ci sia l’editto politico di non pronunciare mai la parola scusa, pena la cacciata veloce dalla tribù del centrodestra, ma davvero Guarente è così ingenuo da credere che pensieri in formato bonsai e propositi ancor più piccoli possano scagionarlo dalle sue tantissime responsabilità con cui ha fatto diventare Potenza peggiore di com’era oltre che piena zeppa di buche, luci spente, balzelli, autovelox e su cui si potrebbe stendere il ballatoio delle sue inutili lacrime di coccodrillo. Eppure mai come in questi tempi più che sull’alibi furbastro e facile del piagnisteo astrale può contare sulla mole di risorse finanziarie che a vario titolo toccano Potenza e che in altri Comuni d’Italia stanno già permettendo il miracolo della rinascita urbanistica ed economica. Canta Joe Barbieri:“E mi domandi scusa adesso?Lacrime di coccodrillo che non sa più che fare”.

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