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ABRUZZO: SULL’INTERVENTO ROBOTICO DI PESCARA

L’intervento di chirurgia robotica dipinge un futuro roseo per la salute

Un intervento di chirurgia robotica in sedazione, senza l’ausilio di anestesia generale e anestesia spinale; eseguito a Pescara, presso l’ospedale civile, su una paziente di 48 anni, sottoposta all’asportazione di un leiomioma uterino.

La procedura è durata circa 30 minuti ed è stata effettuata dal direttore della Uoc di Pescara e professore presso l’Università di Chieti, Maurizio Rosati, nonché dalla responsabile endoscopia ginecologica, Silvia Bramante.

Un intervento decisivo, non solo per la paziente citata. Difatti, non si parla dell’unico intervento robotico effettuato in Italia, ma dell’ennesima dimostrazione del progresso tecnologico: la chirurgia ginecologica pescarese ha inoltre recentemente ampliato le applicazioni del robot riservato fino ad ora principalmente alla cura dei tumori, ma si prevedono investimenti e sovvenzioni capaci di ribaltare la sanità più complessa.

Ricordiamo il robot da Vinci dell’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, che dal 2018 ha effettuato oltre 20.000 interventi.
Nonostante l’argomento porti spesso a fazioni di vario genere, tra chi predilige l’intervento umano e chi conferisce alla modernità il beneficio del dubbio, i vantaggi clinici che porterà all’Italia sono solo agli inizi.

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