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OMICIDIO DI MARIA SESTINA ARCURI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: I GIUDICI DELL’APPELLO HANNO RICONOSCIUTO LA VERITÀ DEI FATTI

“I giudici dell’Appello hanno riconosciuto la verità dei fatti. Il 21 dicembre 2022 è stato un bel giorno per la Giustizia”

Un caso alla volta fino alla fine, con la squisita collaborazione della nota criminologa URSULA FRANCO 

Criminologa URSULA FRANCO

OMICIDIO DI MARIA SESTINA ARCURI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: I GIUDICI DELL’APPELLO HANNO RICONOSCIUTO LA VERITÀ DEI FATTI

Facciamo il punto su alcuni casi di cronaca con la criminologa Ursula Franco.

🔹A quasi 4 anni dall’omicidio di Maria Sestina Arcuri i giudici dell’Appello hanno ribaltato la sentenza di primo grado: Andrea Landolfi Cudia è stato condannato a 22 anni di carcere, che ne pensa dottoressa Franco?

I giudici dell’Appello hanno riconosciuto la verità dei fatti. Il 21 dicembre 2022 è stato un bel giorno per la Giustizia.

🔹Ci riepiloga i fatti che condussero alla morte di Maria Sestina?

Quella sera ci fu una prima caduta dalle scale interne dell’appartamento della Iezzi, Andrea Landolfi ebbe la peggio e fu soccorso dalla nonna, Sestina si rialzò da sola. Poco dopo Andrea e Maria Sestina si spostarono all’esterno dell’appartamento e la Arcuri cadde dalle scale esterne.


Dopo la caduta Mirella Iezzi tentò di soccorrere Mariasestina, in quell’occasione il Landolfi la colpì per allontanarla dalla fidanzata, la Iezzi perse l’equilibrio e finì contro la ringhiera di ferro delle scale esterne producendosi la frattura di tre coste.
Non fu il colpo infertole dal Landolfi a fratturarle le coste, fu l’urto contro la ringhiera di ferro contro la quale finì dopo essersi sbilanciata in seguito alla spinta del nipote.

🔹Niente revisione per Antonio Logli, che ne pensa dottoressa Franco?

È giusto così, ha ucciso lui sua moglie Roberta.

ROBERTA RAGUSA
🔹Ci ricostruisce i fatti?

La notte del 13 gennaio 2012, notte in cui scomparve Roberta Ragusa, Antonio Logli chiamò una prima volta quella che all’epoca era la sua amante mentre si trovava soffitta, quella telefonata durò 42 minuti e terminò alle 23.50.
Poi il Logli trasferì la figlia, che si era addormentata nel letto matrimoniale con la madre Roberta, nel suo lettino, andò in autoscuola e da lì chiamò Sara altre due volte.

Il Logli chiamò l’amante dall’autoscuola alle 23.56 e poi alle 24.17 per un’ultima brevissima telefonata di pochi secondi il cui contenuto è stato riferito dalla ragazza agli inquirenti: “Ti amo, buonanotte”. Quando il Logli salutò l’amante non era solo, Roberta lo aveva seguito di nascosto in autoscuola e lo sentì parlare con l’amante, ne nacque una discussione, la Ragusa uscì dall’autoscuola inseguita dal marito, raggiunse la staccionata, la scavalcò e fuggì tra i campi, campi che attraversò fino a via Gigli.
La discussione iniziale tra Antonio e Roberta ebbe luogo in autoscuola dopo le 24.17, per questo motivo i bambini non li sentirono e non li sentì neanche il titolare della scuola di ballo perché se n’era andato verso mezzanotte. Tra l’altro questa ricostruzione spiega anche il perché il Logli, credendo di essere da solo in autoscuola, disse liberamente a Sara: “Ti amo, buonanotte”.
In seguito alla fuga di Roberta il Logli salì sulla propria auto, una Ford Escort station wagon, e si diresse in via Gigli dove parcheggiò il veicolo a fari spenti al margine della strada, sull’erba e fu in quell’occasione, tra le 00.30 e le 00.40, che lo vide il super testimone Loris Gozi.
Poco dopo Antonio Logli, resosi conto di aver danneggiato la coppa dell’olio, forse per averla urtata contro un sasso, tornò a casa, parcheggiò la sua auto nel vialetto (vialetto che il giorno seguente pulì dall’olio con la sabbia) dove non era solito lasciarla e cambiò macchina, prese la Citroen C3 di Roberta e tornò in via Gigli dove Loris Gozi udì i due coniugi discutere.
Infine Antonio Logli convinse la Ragusa ad entrare in auto e sgommò via.
Fu Roberta a fare il giro dal lato del conducente a quello del passeggero, la donna entrò in auto volontariamente, probabilmente il marito le aveva promesso che l’avrebbe portata a casa di Sara Calzolaio per chiarire.
Fu Roberta a sbattere con forza le portiere dell’auto per la rabbia, il Logli non aveva alcun interesse a richiamare l’attenzione dei vicini perché aveva già in mente di ucciderla. Nessuna traccia di sangue fu trovata in auto, una conferma a questa ricostruzione.
Antonio Logli, dopo la discussione, cui assistette Loris Gozi, condusse in una zona isolata la moglie dove, dopo averla uccisa, ne occultò il corpo.
Quella notte la domestica dei Logli vide la Ford Escort di Antonio parcheggiata nel vialetto e la stessa vide Antonio mentre puliva la pavimentazione del vialetto nel punto in cui era stata parcheggiata la Escort il giorno seguente; il Logli pulì anche la strada statale dall’olio (lo vide un’altra testimone), pulì per il timore che la perdita d’olio lo tradisse confermando ciò che il Gozi poi riferì agli inquirenti ovvero che la sera della scomparsa della moglie Antonio Logli si trovava in auto in via Gigli e non a letto.
Per questo stesso motivo, pur sapendola danneggiata, usò la propria auto per raggiungere il cimitero al mattino dopo, lo fece per lasciare la Ford Escort a debita distanza da casa, per evitare che qualcuno notasse che perdeva gasolio e che quindi quella perdita accreditasse il racconto dei testimoni per la presenza di chiazze di gasolio nei luoghi dove la sua auto era stata ferma quella notte.

🔹Dottoressa, che cosa pensa del fatto che Sebastiano Visintin sia messo quotidianamente sulla graticola?
Sebastiano Visintin con Liliana Resinovich

Penso che l’atteggiamento di certi programmi nei confronti di Sebastiano abbia ormai superato il limite della decenza.
Il colmo è stato raggiunto quando Sebastiano è stato criticato per aver ipotizzato ciò che poi le indagini hanno appurato ovvero un allontanamento volontario di sua moglie Liliana Resinovich.
Vede, non si possono inventare né un omicidio né un assassino, la Resinovich si è suicidata il giorno della scomparsa e l’inchiesta verrà archiviata.

🔹Ci aiuta a fare chiarezza sullo stato dei resti della Resinovich?
LIliana Resinovich

LIliana Resinovich si è suicidata ed è morta il giorno della scomparsa, il 14 dicembre 2021. Dopo la sua morte alcuni fattori, quali le basse temperature, il tasso di umidità, il vento e i sacchi di plastica all’interno dei quali si era messa hanno cooperato nel costituire una sorta di “microclima” che ne ha ritardato i fenomeni cadaverici e di conseguenza l’infestazione da parte delle mosche e la deposizione delle larve tanto da arrivare a fornire risultanze medico legali sovrapponibili a quelle rilevate sui resti di soggetti deceduti dalle 48 alle 60 ore prima, tutto nella norma, nessuna anomalia scientifica.
I medici legali della procura hanno descritto lo stato dei resti di Liliana Resinovich, le indagini hanno fornito dati circostanziali che supportano l’ipotesi suicidiaria e che depongono per un evento suicidario intervenuto il giorno della sua scomparsa, non resta che fornire tutte le risultanze investigative ad un esperto capace di mettere tutti i pezzi insieme.

I medici legali, all’epoca dell’autopsia, non era tenuti a prendere in considerazione la possibilità che il cadavere fosse rimasto per 20 giorni in quel luogo e che il microclima avesse rallentato i fenomeni cadaverici.

🔹Parliamo dell’omicidio di Alice Neri, che cosa potrebbe aver spinto il Gaaloul ad uccidere?
Alice Neri e Mohamed Gaaloul

Il movente dell’omicidio di Alice Neri è intrapsichico: desiderio di uccidere per placare la propria rabbia. Mohamed Gaaloul è un sociopatico che disprezza le donne e che stava vivendo un momento di particolare frustrazione.
Mohamed è un sociopatico, è un soggetto incapace di provare empatia, senso di colpa e rimorso, che disprezza le donne e usa le più vulnerabili come se fossero oggetti.

Con un’altra donna Mohamed si è comportato proprio come il Defilippi si era comportato con Gloria Rosboch.
E la notte dell’omicidio di Alice, Mohamed cercava una donna tanto che, con una scusa, chiamò l’amica che gli aveva prestato poco meno d 2000 euro intorno alle 3 del mattino ovvero poco prima di intercettare la povera Alice.

🔹A che ora è stata uccisa Alice?

Dopo l’invio del messaggio a Marco “ciao marocchino”, messaggio che Marco visualizzò alle 7 del mattino ma che in seguito qualcuno cancellò.
Secondo un’indiscrezione Alice inviò un messaggio alle 4.07, dunque a quell’ora era ancora viva.
Se così fosse sarebbe stata uccisa mentre la sua auto si trovava sull’argine (tra le 4.04 e le 5.09) e non prima.

È da escludere che sia stato Mohamed a scrivere quel messaggio.
È invece probabile che, dopo l’omicidio, Mohamed abbia controllato il telefono di Alice per capire se ci fossero riferimenti a lui e abbia cancellato il messaggio a Marco proprio perché c’era scritto “marocchino

🔹Quale potrebbe essere la linea difensiva?

La linea difensiva potrebbe essere la seguente: “Alice è morta durante un atto sessuale estremo, preso dal panico ho dato fuoco a lei e alla macchina”

Anche Freddy Sorgato sposò questa tesi difensiva: “Isabella è morta per soffocamento mentre avevamo un rapporto sessuale estremo, questo è successo”

🔹Dottoressa, sarebbe sbagliato sostenere che Alice sia morta di overdose?

Sì, sarebbe sbagliato perché l’incenerimento del corpo e dell’auto sarebbero difficili da giustificare. Proprio l’incenerimento, che sarebbe illogico nell’ottica di una morte per overdose, porta dritto all’omicidio volontario e fa ritenere che nell’auto fosse presente non solo touch DNA di Mohamed ma anche qualcos’altro.

Criminologa URSULA FRANCO
🔹Buon 2023 Dottoressa 
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