AttualitàBasilicata

MAGLIONE: AMPLIARE LA ZES DI S. NICOLA

Il sindaco di Melfi indica la via per salvare la zona industriale

La crisi occupazionale che sta interessando Stellantis e l’indotto impone, la necessità di ampliare il perimetro dell’attuale Zes di San Nicola di Melfi, come rimarca il sindaco Giuseppe Maglione, intervenuto a margine dell’incontro tenutosi a Taranto: “ Ho interloquito soprattutto con il commissario straordinario la dottoressa Gallucci,  esponendogli, l’assoluta necessità di accendere i riflettori, sulla zona industriale di Melfi. Si deve parlare di miglioramenti nelle attività, e nelle prospettive di sviluppo, , soprattutto nell’aumentare il perimetro della Zes, in funzione di questa crisi occupazionale che sta interessando l’area. Occorre tradurre tutte le missioni specifiche del PNRR, in interventi, azioni, investimenti, che oltre a salvaguardare e tutelare l’occupazione, vadano nella direzione di un progetto di riqualificazione e riconversione della zona industriale e soprattutto di un recupero ambientale e di un efficientamento energetico dei siti. Quindi l’ampliamento della zona Zes, è assolutamente importante, perché può portare sgravi fiscali, crediti di imposta, ed attrarre nuovi investimenti, grazie anche allo snellimento  dell’iter burocratico. Il comune di Melfi, vuole fare la sua parte ed infatti ci attiveremo per l’eventuale eliminazione o sostituzione dell’Imu, o degli oneri di concessione, o di altri tributi comunali, è importante convocare subito un tavolo, ed ho già ricevuto l’ok della dottoressa Gallucci, esclusivamente per discutere delle problematiche di San Nicola di Melfi. Il tutto va nell’ottica di discorso che il comune di Melfi sta facendo con la Regione, con le associazioni datoriali, sindacali, istituzionali, per ottenere il riconoscimento della grave crisi complessa ,  attraverso  i contratti di sviluppo,  ai sostentamenti a fondo perduto,  ai fondi di sviluppo e coesione, cercando di provare a far rinascere e ricrescere, la nostra zona industriale per evitare che la transizione verso l’elettrico porti ad una diminuzione di posti di lavoro”

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