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IL PD E L’ALTERNATIVA ALLA DESTRA ITALIANA DI SALVATORE RUSSILLO

Russillo sul Congresso de l Partito democratico e l’appoggio incondizionato al l a candidata Elly Schlein

In questo percorso congressuale che ha avviato il Pd, dopo la dura sconfitta elettorale alle politiche dello scorso 25 settembre, ho deciso di sostenere con convinzione la candidatura d i Elly Schlein per contribuire alla ricostruzione di un partito forte, autorevole ma soprattutto credibile agli occhi de i suoi elettori. E’ una fase complessa e il nostro tessuto di comunità è ferito, ripiegato su se stesso e ha bisogno di una scossa per tornare ad essere considerato costruttore di una alternativa a queste destre. Quella di Elly Schlein è una candidatura a mio avviso che riesce ad entrare in frequenza non solo con il presente ma anche con il futuro. Per troppo tempo il PD è stato vittima del suo eccesso di spirito di servizio. Ora, quindi, il modo per voler bene a questo Paese, da parte del PD, deve essere quello di capire chi siamo e chi rappresentiamo. Serve, soprattutto, che ritorni la passione . Ma per far questo occorre che si ricostruisca un patto di fiducia tra il partito e la sua comunità, che riemerga l ’orgoglio di una appartenenza. Alle ultime elezioni politiche hanno votato ragazzi che sono nati nel 2004. Alle prossime elezioni europee voteranno ragazzi nati nel 2006 e se la legislatura arriverà al termine naturale voteranno coloro che sono nati nell’anno 2009 . Lo dico perché sono generazioni che non hanno conosciuto i partiti che hanno fondato il Pd ecco perché risulterebbe anacronistico un ritorno alle separate identità. Sarebbe solo un favore alla destra. Questi ragazzi sono portatori di istanze “nette”, chiedono risposte sul clima, sulla scuola, sulla loro formazione , sul lavoro che li aspetta, chiedono diritti sociali e civili, che non sono mai in antitesi. Soprattutto dalle nostre parti chiedono di potersi affermare e realizzarsi senza dover essere costretti ad emigrare. In una società debole , che invecchiando ha più paura, la destra ha gioco facile nell’offrire una proposta di difesa individuando un nemico che , di volta in volta, può essere il migrante, l’Europa, la scienza, esasperando un individualismo che non porta nulla di buono alla comunità. Oggi esser e progressisti significa sfidare i cambiamenti partendo dalle nostre radici. Il PD deve uscire dalla tenaglia di terzo Polo e 5 Stelle e lo può fare solo se riprende forza la sua identità. Sono figlio di un operaio della Valbasento e sono sempre stato a contatto con chi è in difficoltà e non mi faccio dare lezioni da chi ha scoperto, solo un paio di settimane prima delle elezioni, di essere progressista. Così come l ’estremismo di centro rappresentato dal Terzo Polo non è una opzione che può interessarci, soprattutto se non fugano dubbi sul poter essere stampella di questa destra a Roma come a Potenza . E’ una fase storica in cui le conseguenze di pandemia e guerra chiedono la presenza di un partito riformista di sinistra più forte. Radicale ma non massimalista. Si sinistra, in cui ci si riappropri del termine “ pubblico” come un valore. E porterò questo con tributo con il mio bagaglio di cattolico democratico . Sanità, scuola, welfare sono i cardini che consentono ad una società, alle persone, di non naufragare. La transizione ecologica non è un pranzo di gala ma in una regione che ha il più importante stabilimento automobilistico del Paese e il giacimento petrolifero più grande d’Europa continentale non è un tema che può essere eluso. Soprattutto non deve essere considerato un tema per elite benestanti perché non è così. Difendere i livelli occupazionali di automotive ed energia in Basilicata attraverso l’innovazione deve essere la nostra sfida. Questo congresso sarà molto importante per il futuro del fronte riformista e progressista del nostro Paese e anche della nostra regione perché senza il Pd non c’è alternativa a questa destra.

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