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RITORNO AL VOTO, LA SINISTRA LO TEME

Oggi in Consiglio la mozione di sfiducia a Bardi: il Gen si prepara a uscirne indenne anche questa volta

L’ impressione è che tutti i consiglieri regionali possano ormai tirare un so- spiro di sollievo, la mozione di sfiducia che ha raccolto le firme dell’intera opposizione e dei due ex leghisti Vizziello e Zullino, non verrà approvata. Il ritorno in Consiglio Regionale di Piro e Leone e la pace fatta da questi con Bardi mette il Generale nella condizione di affrontare la seduta convocata per oggi con grande serenità d’animo e senza preoccupazioni eccessive.

LA MAGGIORANZA C’È, ALMENO IN AULA

Piro e Leone sono rientrati e, per quanto il primo continui a non nascondere il suo disagio nei confronti del Partito suo e del Presidente, sembra che tutti e due saranno allineati e coperti nel votare contro la mozione di sfiducia. In questo contesto la coalizione di Governo tiene la maggioranza nel Consiglio Regionale ed è nelle condizioni di bocciare la mozione di sfiducia senza particolari patemi. La cosa veramente singolare è che se Piro può domani andare in aula a sostenere la fiducia a Bardi è soltanto grazie a Vizziello e Zullino i quali hanno litigato con il Generale e il suo attendente Coviello, proprio per disubbidire all’ordine di scuderia del Governatore che voleva subito il consigliere di Lagonegro fuori dall’aula. Se fosse vivo Gianbattista Vico, potrebbe utilizzare le ultime vicende del Consiglio Regionale di Basilicata per portare argomenti e prove a sostegno della sua teoria dell’eterogenesi dei fini. Chissà se Piro ha almeno privatamente ringraziato la coerenza costituzionale di Vizziello e Zullino o se Coviello abbia almeno chiesto scusa a Piro per la sua fretta di sbatterlo fuori dall’aula consiliare su ordine di Bardi? Soprattutto, chissà cosa sta pensando Franco Cupparo che, ad oggi, è l’unico indagato che ha perso la poltrona.

L’OPPOSIZIONE SERENA

Se è assolutamente normale che la maggioranza si goda la sua vittoria strategica, quello che è animalo è il sospiro di sollievo dell’opposizione. Durante il periodo caldo della crisi e delle misure cautelari, l’opposizione è rimasta nel pantano dell’immobilismo, impegnata più a litigare che ad affondare il colpo decisivo. Il Partito Democratico e i Cinque Stelle hanno accusato Italia Viva ed Azione di aver fatto la stampella del Governatore ma, in realtà, è stato proprio il Dem Cifarelli l’ultimo a sottoscrivere la mozione di sfiducia, ritenendola addirittura inutile. Il tempo perso dal capigruppo di se stesso è stato provvidenziale per consentire alla maggioranza di superare la bufera giudiziaria e tornare in piena forma.

LA SINISTRA TEME IL VOTO

Del resto, i risultati delle ultime elezioni politiche, le lacerazioni del Pd anche nel Governo della Provincia di Potenza, denotano chiaramente la crisi della sinistra. Il Partito Democratico sembra il più terrorizzato dal ritorno anticipato alle urne, come il cane da guardia dietro il cancello, abbaia nella speranza che nessuno apra il cancello. Digrigna i denti per fare paura ma spera che non accada nulla per provare a guadagnare tempo nella speranza di una risistemazione che consenta un’improbabile rinascita.

Di Massimo Dellapenna

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