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STORIA BASILICATA, LA FASE PIÙ DIFFICILE

L’intervento di Fausto Devoti

La Basilicata si trova in una fase molto delicata della sua storia. Mai così marginale nelle dinamiche politiche meridionali. Mai così debole nelle relazioni fra gruppi dirigenti locali e nazionali. Chi non vede, non sente e non comprende si aggira ebbro e stordito in questa terra. Sappiamo che ci sono commenti e disappunti sui nostri articoli. Agitazioni ed indagini che testimoniano la fragilità dei protagonisti in campo. Gli pseudonimi che si tenta di svelare sono la parte meno importante della questione. Una libera stampa commenta e aspetta critiche e reazioni che sicuramente ospiterà sul merito delle questioni sollevate. Alfieri, Parini o Goldoni sono antenati autorevoli di questo stile, per non citare centinaia di grandi firme contemporanee. Molto ma molto più autorevoli di noi.

IL CENTRO SINISTRA VEDE IL MEGLIO E SEGUE SEMPRE IL PEGGIO

Ma andiamo all’argomento di oggi. Ovidio nelle “Metamorfosi” diceva: vedo quel che è meglio, l’approvo, ma seguo la via peggiore (video meliore proboque ecc…). Sembra proprio così il senso di marcia di molte forze politiche lucane. Alcune non sono più partiti ma piuttosto transitori gruppi di dirigenti tenuti insieme da saltuarie e provvisorie circostanze. Prossimi all’implosione e’ facile prevederlo.

UN REALE ELOGIO DEI LUCANI A BARDI NEI SONDAGGI VERI

In questo senso il Presidente della Regione e la sua maggioranza, con tutti i limiti che conosciamo, mantiene un crisma di autenticità, e perché no di serietà che più passano i giorni più appare come il male minore. Abbiamo segni evidenti che questa percezione e’ radicata nella testa della maggioranza dei lucani. Abbiamo assistito ad anni di insulti sulla provenienza non autentica di Bardi con argomenti e precedenti imbarazzanti. Al limite del paradossale e del ridicolo.

I PITTELLA E IL PD

Pittella (Marcello) inaugurò la Giunta con reclutamento internazionale. Cadute clamorose e dannosissime furono le conseguenze: nel merito e nello stile. Alcuni direttori generali di quel tempo non avevano titoli ne’ regionali ne’ nazionali. Figuriamoci internazionali. Erano insediati con la stessa imprudenza a via Verrastro. Pittella (Gianni) senatore di Salerno che reagisce a decisioni (sbagliate come diremo) con argomenti fuori spartito. Ma l’audio di Marcello ed anche qualche doveroso necrologio sulla bacheca del Pd di Rotondella ci fanno capire che i fratelli di Lauria sono ai confini ancora. Questa volta fra Pd e Calenda? Difficile capire. Quelli uccisi del Pd per mano loro, ovviamente li stanno aspettando!

I NAPOLETANI AMENDOLA E SPERANZA

Il potente ed ormai diroccato “partito regione” che era il Pd oggi rappresentato da un Napoletano. Speranza eletto a Napoli tesse la tela per portare il suo amico Amendola in Basilicata. Non è un caso che la notizia della candidatura al posto di La Regina in Basilicata l’abbiano battuta per primi esultanti i “massimi e comodi” fanti lucani si Roberto. Capiamo ovviamente la perdita di smalto del gruppo dirigente lucano (De Filippo, Margiotta Cifarelli ed altri). Ma vedere la terra che era stata eletta a laboratorio in una memorabile storia anche recente in mano a questi mediocri dirigenti attuali vien da restare gelati. Hanno confuso la causa con l’effetto e gli è scappato un colpo di fucile accidentalmente che ha colpito un inerme Raffaele La Regina. Certo non aveva brillato di nulla ma lui era un evidente casualità nelle questioni decisive della nostra terra. Bene, cosa si può cavare da questi buchi neri dei centro-sinistri. Lo commentiamo con atteggiamento storiografico. Siamo per i lucani. Noi veniamo dal popolo! E non perdiamo altro tempo a fatti succedanei, che possono essere i partiti minori. Quando riuniranno le forze i piddini (si fa per dire…) rivedremo le scene del capolavoro di Kurosawa “I sette samurai”?

LA LANDA DESOLATA DEL METAPONTINO

La landa desolata del Metapontino animata da ombre fugaci. Tritata con crudeltà la candidata Maria Teresa Prestera. La destra travolgerà senza clemenza gli inutili resti dell’archeologia meno importante della Magna Grecia lucana: Chiurazzi, Scarnato (nomen-omen!) stanno circondando di buche e di fallimenti l’unico che ha qualche numero che è il Piero di Montalbano. Avendo capito la malaparata si è rifugiato nella dorata Provincia. Si fa fatica anche scavando a trovare segni di vita elettorale negli altri partiti minori del centro sinistra. Attendiamo i riservisti del disordine? Saranno in condizione di porre condizioni a questo casino che registriamo? O si può prevedere che Luca e Mario, i vivi lucani, si prendano in carico il dissodamento di questo campo impervio e poco fertile dei centrosinistri? Impresa titanica. Allora l’ultimo dei problemi per tanti di loro dovrebbe essere quello che scrive la stampa. La politica ha una logica feroce.

LA VIA MAESTRA PER I LUCANI È CHIARA

Dopo la tenacissima applicazione di gesti laceranti la Basilicata deve ritrovare la strada dell’Aurea mediocritas. La migliore condizione che la storia riserva in questa fase. Quella di una sintonia anche non platealmente politica ma utile con il Governo nazionale. Non farsi invitare a feste fratricide che organizza la sinistra. Le più grandi gioie che si registrano in sconclusionati post di Santarsiero o del Piero Appennino, o di Gravela da Matera sono di loro contro loro. Una noia più grande di quella che abbiamo registrato nelle avventurose scelte nazionali. La destra si è ammaccata, pare anche meno del previsto sui temi giudiziari, non ha il fiato a volte della storia grande della Lucania. Ma ci sono elementi costruitivi che possono dare una nuova chance a questo schieramento. A partire dalla genuina ed a volte non politica impostazione di Bardi. Tra i migliori “professionisti” della Politica, supponenti e fratelli coltelli e i più modesti amministratori di oggi chi sceglieranno i Lucani? Si parlava di Posillipo una volta pur avendo Bardi uno stigma ineliminabile di Lucanità nel suo co- gnome. Oggi dovremmo scegliere tra un borghese partenopeo (Amendola) venuto qui, mandato da un Lucano che presidia Napoli (Speranza). Affiancato da archeologi metapontini che “ammazzano” donne candidate o tenebrosi e accidiosi postulatori di rancori ogni giorno sui social! Le vie di Damasco sono state tutte percorse da costoro. mai!

Di Fausto Devoti

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