AttualitàBasilicata

CARLO LEVI 120 ANNI DOPO: MEMORIA E ATTUALITÀ

Matera, convegno di studi sull’intellettuale torinese autore del romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”

È giunto alle fasi salienti nella città dei Sassi il ‘Convegno nazionale di studi per i 120 anni dalla nascita di Carlo Levi’, un uomo quest’ultimo la cui personalità ha sicuramente lasciato una traccia profonda letteraria culturale e anche pittorica nella storia lucana ante e post bellica, rivissuta attraverso le indimenticabili pagine del suo romanzo dal titolo ‘Cristo si è fermato ad Eboli’ che ha saputo cogliere nella travagliata realtà di quell’ epoca i segni più profondi della terra di Lucania. I vari momenti accademici e commemorativo delle tante sfaccettature umane e artistiche dell’ l’intellettuale torinese esiliato in Basilicata, hanno visto un cospicuo alternarsi di relazioni tenute da illustri conoscitori della storia leviana, e sono stati promossi dall’università degli studi della Basilicata, dal Centro Carlo Levi e dal Museo Nazionale di Matera.
-Questo convegno, ha detto in esclusiva a Cronache, Maria Adelaide Cuozzo, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi della Basilicata, è dedicato ai 120 anni dalla nascita di Carlo Levi. È un convegno di taglio multidisciplinare e interdisciplinare che mira non solo a offrire uno spaccato dell’attività poliedrica di Carlo Levi, ma anche a evidenziarne la sostanziale unitarietà di fondo-
Un approfondimento, dunque quello affrontato in questi giorni sulla figura dell’autore del romanzo Cristo si è fermato ad Eboli, che ha ripercorso l’intera vita dello scrittore e le peculiarità del XX secolo, nel quale è vissuto Carlo Levi tra memoria e attualità seguendo sempre un filo conduttore di fondo.
-Tutta la produzione leviana – ha aggiunto Cuozzo – è percorsa da un filo conduttore che è quello etico-morale, e dunque lo scopo di questo convegno che è impostato in modo che le varie discipline dialoghino fra di loro, è proprio quello di evidenziare questa sostanziale unitarietà di fondo- Una unitarietà di fondo e interdisciplinare quella emersa corso delle diverse sessioni tenute da cattedratici leviani che ha messo sempre in evidenza e ha contestualizzato il messaggio umano e storico lasciato da Carlo Levi che sebbene tormentato dalle incertezze dell’uomo che va sempre in cerca di qualcosa e dagli anni della guerra, è ciononostante un messaggio che è giunto fino ai giorni nostri.Per le generazioni più giovani quanto pensa che sia realmente attuale una figura come quella di Carlo Levi?
-La figura di Carlo Levi, ha spiegato Cuozzo, conserva ancora molti motivi di attualità. Intanto le sue considerazioni anche sulla guerra sui totalitarismi in anni in cui e in un periodo storico come quello che stiamo vivendo in cui abbiamo ancora guerra in Europa, abbiamo il risveglio degli autoritarismi. Credo che le sue considerazioni ad esempio quelle espresse in paura della libertà, ma anche il suo esempio e l’esempio della sua attività politica siano ancora purtroppo pienamente attuali così per quanto riguarda anche alcuni problemi irrisolti del nostro meridione-
Un Sud Italia in cui Levi si è trovato a vivere suo malgrado e che non ha certamente cercato di redimere, ma ha solo sperato che il mondo arcaico della civiltà dei contadini lucani potesse un giorno convivere con una società moderna, fatta di diritti civili, giustizia e legalità.

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