AttualitàBlogIn evidenza

I RICHIAMI DI ABOUBAKAR SOUMAHORO ALLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI GIORGIA MELONI

Parliamo a nome “di chi ha fame e di chi è discriminato” perché la nostra bella Carta Costituzionale – sulla quale avete appena giurato fedeltà e che avete fretta di cambiare – è fondata sui valori dell’uguaglianza, della giustizia sociale, del rispetto dei diritti civili, dell’antirazzismo e dell’antifascismo

Aboubakar Soumahoro
Deputato della Repubblica Italiana

Signora Presidente del Consiglio dei Ministri,
Onorevole Giorgia Meloni

un cafone di nome Giuseppe Di Vittorio disse in questa stessa aula che

“la fame, la fatica e il sudore non hanno colore”

Oggi, da cafone, voglio parlare a nome di chi, fuori di qui e indipendentemente dal colore della pelle, conosce – come me – la fame, la fatica e il sudore.
Di chi è precario, sfruttato, dimenticato, umiliato, marginalizzato, reso invisibile e scarto.

Oggi vogliamo anche parlare a nome di chi – come me – porta su di sé le cicatrici della violenza del razzismo e della discriminazione in base al colore della pelle, alla provenienza geografica, all’orientamento sessuale e alla diversa appartenenza religiosa.

Parliamo a nome “di chi ha fame e di chi è discriminato” perché la nostra bella Carta Costituzionale – sulla quale avete appena giurato fedeltà e che avete fretta di cambiare – è fondata sui valori dell’uguaglianza, della giustizia sociale, del rispetto dei diritti civili, dell’antirazzismo e dell’antifascismo.

Forse prima di voler stravolgere la nostra Costituzione, bisogna ricordare che, come diceva Sandro Pertini,

“dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza”

Signora Presidente del Consiglio
Onorevole Giorgia Meloni

Antonio Gramsci diceva:

“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la Storia insegna, ma non ha scolari”

Noi, scolari della Storia e Resistenti alla gramigna dell’illusione, sappiamo che i Patrioti erano i Partigiani, che, come Gabriella Degli Esposti, hanno restituito onore all’Italia.

Oggi, non si può condannare il fascismo senza rendere omaggio ai Partigiani Patrioti che hanno scardinato il regime fascista che ha fatto precipitare il nostro Paese nell’abisso.

In un momento così difficile, in generale per l’umanità ed in particolare per il nostro Paese e l’Europa, l’Italia ha bisogno del Patriottismo delle Partigiane e dei Partigiani.

Del Patriottismo solidale e sociale; non di egoismi e individualismi.
Del Patriottismo relazionale ed internazionalista; non dei sovranismi egoistici ed isolazionisti.

La grandezza dell’Italia si misurerà sulla capacità di mettere in pratica questo Patriottismo e di attuare la Politica che segue il principio di uguaglianza della nostra Carta Costituzionale: mettendo al centro i diritti sociali, i diritti civili e la tutela dell’ambiente, e dando risposte concrete a chi ha fame, a chi è afflitto dalla precarietà lavorativa, sociale e esistenziale, a chi è afflitto dal travaglio dell’anima come i nostri giovani, e a chi è discriminato.

Visto che la Presidente del Consiglio dei Ministri, l’Onorevole Giorgia Meloni, è “scolara della Storia”, parafrasando Gramsci, si ricorderà che durante lo schiavismo e il colonialismo, i “neri” non avevano diritto al “Lei”, perché era riservato a ciò che veniva definito “civiltà superiore

Forse quando un underdog incontra un under-underdog viene naturale dare del “Tu”, anche contravvenendo alle regole istituzionali.

No, Signora Presidente, mi dia del “Lei”

#noiora

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti